
"Certa politica - ha detto il fondatore di "Libera" e del Gruppo Abele - vuole far passare una legge che impedisce di sapere da dove trae origine e dove si annida l'illegalita'. C'e' il forte rischio che i giornali siano dimezzati, i magistrati limitati, i cittadini disinformati. E' in gioco la democrazia". In Italia c'e' "un impoverimento materiale ed etico" ha detto Don Ciotti, riferendosi alla corruzione "che e' il cancro del nostro Paese". "C'e' una deriva culturale e un impoverimento delle speranze", ha aggiunto, testimoniato anche dal fatto che "in pochi anni e' triplicato l'uso di antidepressivi" e che "il gioco d'azzardo ha visto moltiplicare il suo giro d'affari". Don Ciotti ha poi accennato a Giovanni Falcone, che ieri a Palermo e' stato ricordato "con tanta retorica" e che "gia' nel 1989 diceva che i valori costituzionali vengono quotidianamente messi in discussione, e noi oggi siamo ancora qui a difendere la Carta costituzionale". (ANSA).
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