di ALESSANDRA ZINITI
Dopo 21 anni cinque indagati per il fallito attentato a Giovanni Falcone nella casa di villeggiatura al mare. I magistrati: "Qualcuno ha cercato di depistare l'inchiesta". Tra i cinque nuovi indagati dalla Procura di Caltanissetta c'è Gaetano Scotto, condannato per l'omicidio di Paolo Borsellino e della sua scorta
Talpe "istituzionali" prima e dopo. E cinque nuovi indagati, boss e manovali delle cosche che, probabilmente in combutta con uomini "sporchi" dei servizi segreti, piazzarono l'esplosivo che avrebbe dovuto far saltare in aria Giovanni Falcone già tre anni prima della strage di Capaci, nel giugno dell'89 nella villa al mare che aveva preso in affitto. Ventuno anni dopo, la svolta nelle indagini per il fallito attentato dell'Addaura porta i nomi di uomini legati a famiglie di rango di Cosa nostra, i Madonia e i Galatolo, e trova un trait d'union con un'altra strage, quella di via d'Amelio. Tra i cinque nuovi indagati dalla Procura di Caltanissetta, c'è infatti anche Gaetano Scotto, condannato per l'omicidio di Paolo Borsellino e della sua scorta. Gli altri sono il boss Salvino Madonia, Raffaele Galatolo, suo nipote Angelo Galatolo, e il collaboratore di giustizia Angelo Fontana. Un sesto, Pino Galatolo, fratello di Raffaele, è deceduto. Sarebbe toccato a lui procurare il telecomando del fallito attentato.
Ma il pool di magistrati diretto dal procuratore Lari e dagli aggiunti Gozzo e Marino sta anche cercando di dare un nome agli uomini degli apparati istituzionali che allora appoggiarono e probabilmente prepararono il campo all'attentato, che negli anni hanno depistato le indagini e che, negli ultimi mesi, da quando l'inchiesta ha imboccato la nuova pista, hanno provato a controllare il lavoro dei magistrati. Questa finalità avrebbe avuto l'intrusione scoperta negli uffici della Dia di Caltanissetta, a cui i pm hanno affidato le indagini. Un uomo sarebbe riuscito ad introdursi nella sede e a collegarsi con i computer accedendo a file dell'indagine. Una vicenda poco chiara alla quale non sarebbe estraneo il recente cambio ai vertici della Dia di Caltanissetta
E un'altra talpa delle forze dell'ordine avrebbe invece fatto da regista informando i mafiosi che quel giorno il giudice Falcone sarebbe andato all'Addaura per un bagno. Un disegno che sarebbe stato sventato dall'intervento di altri due uomini dei servizi segreti, Antonino Agostino ed Emanuele Piazza uccisi mesi dopo in misteriosi agguati. I pm di Caltanissetta hanno disposto un incidente probatorio ordinando il prelievo delle tracce di Dna dalla muta, dalle pinne e dagli occhiali rinvenuti sulla scogliera dell'Addaura per compararlo con quello di Emanuele Piazza e Antonino Agostino. Secondo la nuova pista, infatti, Piazza e Agostino quel giorno sarebbero stati su un gommone davanti casa di Falcone e avrebbero dato l'allarme facendo fallire l'attentato.
Da La Repubblica
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