Inizia la settimana santa e Prizzi si tinge di folklòre e tradizione. Tutto ha inizio la mattina del Venerdì Santo in cui ha luogo la tradizionale Via Crucis che termina presso il monte Calvario, dove Gesù viene crocifisso. Tramontato il sole, il corpo di Gesù viene deposto nel classico “letterino”, tutto ricoperto di fiori e seguito dall’Addolorata e da Maria Maddalena, condotta da donne vestite di nero; inizia così la lunga processione del Venerdì Santo che termina a notte inoltrata. Ma il giorno più atteso è la Domenica di Pasqua, che richiama ogni anno turisti non solo italiani ma anche stranieri. Alle prime luci dell’alba, degli uomini vestiti da diavoli con tute rosse fatte di sacchi di juta, con pesanti maschere di ferro e in compagnia della morte, vestita di giallo e con una maschera di cuoio, cominciano a girare le vie del paese. Ma la vera festa inizia nel pomeriggio, dove i diavoli insieme con la morte e a suon di musica, si divertono a “catturare” la gente e a trascinarla con loro, e per ritornare in libertà deve pagare un piccolo tributo. Caratteristico è “lu ballu di li diavuli”, dove diavoli e morte si divertono a ballare; i diavoli si muovono sbattendo catene sulle maschere, mentre la morte fa rocambolesche esibizioni con la sua balestra. Oltre al “ballo di li diavuli”, atteso nel pomeriggio è anche “l’incontro”, che caratterizza l’intera festa. Le statue del Cristo Risorto e della Madonna si trovano l’una di fronte all’altra. A poco a poco cominciano ad avvicinarsi e quando la Madonna vede suo figlio gli va incontro, lascia cadere il manto nero e sotto compare quello azzurro; mentre i diavoli con la morte si inchinano per tre volte ai piedi della Madonna e del Cristo Risorto e giunti all’ultimo inchino gli angeli che si trovano presso Gesù recidono loro la testa. Viene così sancita la vittoria del bene sul male, della vita sulla morte. Questa scena viene ripetuta per tutto l’intero pomeriggio in diverse zone del paese. La Pasqua di Prizzi è una festa religiosa-pagana, che vanta una tradizione lunga da secoli e che continua a richiamare ogni anno numerosi turisti.
Maura Tuzzolino
FOTO: Una passata edizione del "Ballo dei diavoli"
Nessun commento:
Posta un commento