venerdì, aprile 30, 2010

Albero Falcone, tanto rumore per nulla

di Giorgio Petta
Tanto rumore per nulla? Ebbene, sì. Dopo i titoloni di prima pagina, le esecrazioni e le proteste, le dichiarazioni e gli interventi, compreso quello del Capo dello Stato, è ufficiale: la mafia non c'entra nulla.
A rubare i biglietti e le lettere, le foto e lo striscione "Le vostre idee camminano sulle nostra gambe" che ornavano l'Albero Falcone di via Notarbartolo non è stato un "picciotto" al servizio di Cosa nostra, ma un'ex insegnante di 67 anni che da tempo soffre di problemi psichici. Per chi ha la curiosità di vederla all'opera, è sufficiente collegarsi al sito www.poliziadistato.it per seguire le immagini registrate sabato pomeriggio dalle telecamere a circuito chiuso di alcuni negozi vicini all'albero. È stata la stessa Questura di Palermo a diffondere, ieri, i filmati. L'autrice del furto - davvero singolare - è una barbona che si aggira in zona e chi abita nel quartiere la conosce da tempo. Da sabato però è scomparsa dalla circolazione, forse spaventata dalle reazioni dei mass media scatenati sull'oltraggio mafioso al Ficus Magnoliae che ricorda il sacrificio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della scorta, vittime, il 23 maggio del 1992, dell'attentato mafioso di Capaci. Un bailamme che è durato finché si è scoperta la verità. Cioè ieri. Identificata la "colpevole" si tira un sospiro di sollievo. Non è stata Cosa nostra, alla vigilia della commemorazione del 18° anniversario della strage e sempre più maramalda, ad avere violato l'albero che è ormai diventato per tutta l'Italia il simbolo dell'impegno per la legalità. Meglio così. Tuttavia, va sottolineato un aspetto non secondario della vicenda: che le reazioni alle notizie diffuse inizialmente, hanno dimostrato che Giovanni Falcone non è mai morto per i nostri cuori. Vi pare poco?

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