Il Comune di Corleone aderisce domani, 1° maggio, alla manifestazione commemorativa “Il dovere della memoria, il futuro dei diritti: l’antifascismo e la lotta alla mafia per la prima volta insieme il 1° maggio a Portella della Ginestra”. La manifestazione è organizzata dalla Cgil Palermo, insieme all’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. “Pur nella diversità di posizioni politiche – spiega il sindaco Nino Iannazzo, che domani sfilerà nel corteo a Piana degli Albanesi – il ricordo delle vittime di Portella, il significato del contrasto alla mafia, il valore dell'unificazione nazionale operata anche grazie ai partigiani, devono essere e sono per noi valori appartenenti ad una storia condivisa. Oggi più che mai, questi valori devono servire alle classi dirigenti e alle nuove generazioni per una Sicilia e un'Italia migliori”.
30/04/2010
venerdì, aprile 30, 2010
Ventotto anni fa l'omicidio La Torre. La commemorazione sul luogo del delitto
Commemorati oggi Pio La Torre e Rosario Di Salvo nel ventottesimo anniversario del duplice omicidio avvenuto a Palermo. La cerimonia si è svolta sul luogo dell'agguato, in via Li Muli nei pressi di piazza Turba.
La Torre, che quando venne assassinato assieme al suo collaboratore Di Salvo, era segretario regionale del Pci, era stato tra gli ispiratori della legislazione sulla confisca dei beni mafiosi, fervido sostenitore della necessità di trovare una soluzione forte alla questione morale in politica e dei valori della pace, come ha dimostrato la forte battaglia contro la presenza di missili atomici nell'allora base Nato a Comiso, trasformata più recentemente nel nuovo aeroporto civile. Il 4 marzo di tre anni fa la Corte di Cassazione ha confermato le condanne all'ergastolo di Giuseppe Lucchese e Antonino Madonia. Per il delitto erano già stati condannati come mandanti i boss della commissione di Cosa nostra, nel processo per i cosiddetti "omicidi politici"; i due killer erano stati invece accusati in un momento successivo rispetto a quel dibattimento e a fare i loro nomi era stato il pentito Salvatore Cucuzza, anch'egli protagonista dell'agguato. Cucuzza ebbe 10 anni in primo grado, con gli sconti della legge sui pentiti, e beneficiò di un'ulteriore riduzione in appello, col meccanismo del concordato di pena. E' rimasta senza seguito l'indagine sui possibili mandanti esterni a Cosa nostra dell'esecuzione di La Torre. La figura del politico è stata ricordata anche al Teatro Golden con la "Festa d'aprile", omaggio musicale a tutte le vittime della mafia. Il Centro Pio La Torre ha illustrato i risultati dell'indagine sulla percezione della mafia condotta tra gli alunni di 82 scuole italiane, dalla quale emerge come per il 55% dei giovani Cosa nostra sia più forte dello Stato, oltre a una complessiva sfiducia nei confronti della politica. E da oggi l'Istituto Gramsci siciliano, depositario delle carte originali del dirigente politico siciliano, espone nella sala lettura della biblioteca una silloge di documenti, composta di fotografie, libri e giornali, tratti dal Fondo Pio La Torre 1950-1982. La mostra resterà aperta fino al 30 maggio.
(30 aprile 2010)
La Torre, che quando venne assassinato assieme al suo collaboratore Di Salvo, era segretario regionale del Pci, era stato tra gli ispiratori della legislazione sulla confisca dei beni mafiosi, fervido sostenitore della necessità di trovare una soluzione forte alla questione morale in politica e dei valori della pace, come ha dimostrato la forte battaglia contro la presenza di missili atomici nell'allora base Nato a Comiso, trasformata più recentemente nel nuovo aeroporto civile. Il 4 marzo di tre anni fa la Corte di Cassazione ha confermato le condanne all'ergastolo di Giuseppe Lucchese e Antonino Madonia. Per il delitto erano già stati condannati come mandanti i boss della commissione di Cosa nostra, nel processo per i cosiddetti "omicidi politici"; i due killer erano stati invece accusati in un momento successivo rispetto a quel dibattimento e a fare i loro nomi era stato il pentito Salvatore Cucuzza, anch'egli protagonista dell'agguato. Cucuzza ebbe 10 anni in primo grado, con gli sconti della legge sui pentiti, e beneficiò di un'ulteriore riduzione in appello, col meccanismo del concordato di pena. E' rimasta senza seguito l'indagine sui possibili mandanti esterni a Cosa nostra dell'esecuzione di La Torre. La figura del politico è stata ricordata anche al Teatro Golden con la "Festa d'aprile", omaggio musicale a tutte le vittime della mafia. Il Centro Pio La Torre ha illustrato i risultati dell'indagine sulla percezione della mafia condotta tra gli alunni di 82 scuole italiane, dalla quale emerge come per il 55% dei giovani Cosa nostra sia più forte dello Stato, oltre a una complessiva sfiducia nei confronti della politica. E da oggi l'Istituto Gramsci siciliano, depositario delle carte originali del dirigente politico siciliano, espone nella sala lettura della biblioteca una silloge di documenti, composta di fotografie, libri e giornali, tratti dal Fondo Pio La Torre 1950-1982. La mostra resterà aperta fino al 30 maggio.
(30 aprile 2010)
Assemblea Regionale Siciliana, sì all'acqua pubblica e stop alle pensioni d'oro
PALERMO - Stop alle pensioni d'oro ai dipendenti della Regione siciliana. L'Assemblea regionale ha approvato l'articolo 40 della finanziaria, in discussione a sala d'Ercole, che fissa a 250 mila euro lordi l'importo massimo per le "retribuzioni poste a base di calcolo dei trattamenti di pensione a carico della Regione". La norma è stata inserita nella finanziaria in seguito alle polemiche sollevate da una sentenza della Corte dei Conti che lo scorso marzo ha riconosciuto all'ex dirigente dell'Agenzia per le acque e i rifiuti della Regione, Felice Crosta, una indennità previdenziale di circa 500 mila euro lordi all'anno, 1.369 euro al giorno. Crosta è stato l'ultimo di una serie di alti burocrati della Regione andati in pensione con trattamenti superiori a 250 mila euro l'anno.
ACQUA PUBBLICA. Con 53 voti a favore e 25 contrari, l'Assemblea regionale siciliana ha anche approvato, a scrutinio segreto, l'articolo 50 della finanziaria regionale, che prevede il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua in Sicilia. La norma è stata proposta dal Pd. Prima del voto, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, replicando in aula ad alcuni deputati che nei loro interventi avevano espresso dubbi rispetto alla legittimità e alla costizionalità della norma, ha detto: "Non sarei favorevole se non fossi sicuro che non andremo incontro a nessun contenzioso; l'Ars può votare serenamente perchè comunque su questo argomento torneremo presto a legiferare". La norma avvia il ritorno alla gestione pubblica delle risorse idriche, che in alcuni comuni siciliani vengono gestite da società e consorzi privati che in alcuni casi, come nell'agrigentino, non sono riusciti a risolvere i problemi di approvvigionamento. Ad Agrigento l'acqua viene erogata a singhiozzo, in alcune zone i rubinetti rimangono a secco anche una settimana.
ACQUA PUBBLICA. Con 53 voti a favore e 25 contrari, l'Assemblea regionale siciliana ha anche approvato, a scrutinio segreto, l'articolo 50 della finanziaria regionale, che prevede il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua in Sicilia. La norma è stata proposta dal Pd. Prima del voto, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, replicando in aula ad alcuni deputati che nei loro interventi avevano espresso dubbi rispetto alla legittimità e alla costizionalità della norma, ha detto: "Non sarei favorevole se non fossi sicuro che non andremo incontro a nessun contenzioso; l'Ars può votare serenamente perchè comunque su questo argomento torneremo presto a legiferare". La norma avvia il ritorno alla gestione pubblica delle risorse idriche, che in alcuni comuni siciliani vengono gestite da società e consorzi privati che in alcuni casi, come nell'agrigentino, non sono riusciti a risolvere i problemi di approvvigionamento. Ad Agrigento l'acqua viene erogata a singhiozzo, in alcune zone i rubinetti rimangono a secco anche una settimana.
Albero Falcone, tanto rumore per nulla
di Giorgio Petta
Tanto rumore per nulla? Ebbene, sì. Dopo i titoloni di prima pagina, le esecrazioni e le proteste, le dichiarazioni e gli interventi, compreso quello del Capo dello Stato, è ufficiale: la mafia non c'entra nulla. A rubare i biglietti e le lettere, le foto e lo striscione "Le vostre idee camminano sulle nostra gambe" che ornavano l'Albero Falcone di via Notarbartolo non è stato un "picciotto" al servizio di Cosa nostra, ma un'ex insegnante di 67 anni che da tempo soffre di problemi psichici. Per chi ha la curiosità di vederla all'opera, è sufficiente collegarsi al sito www.poliziadistato.it per seguire le immagini registrate sabato pomeriggio dalle telecamere a circuito chiuso di alcuni negozi vicini all'albero. È stata la stessa Questura di Palermo a diffondere, ieri, i filmati. L'autrice del furto - davvero singolare - è una barbona che si aggira in zona e chi abita nel quartiere la conosce da tempo. Da sabato però è scomparsa dalla circolazione, forse spaventata dalle reazioni dei mass media scatenati sull'oltraggio mafioso al Ficus Magnoliae che ricorda il sacrificio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della scorta, vittime, il 23 maggio del 1992, dell'attentato mafioso di Capaci. Un bailamme che è durato finché si è scoperta la verità. Cioè ieri. Identificata la "colpevole" si tira un sospiro di sollievo. Non è stata Cosa nostra, alla vigilia della commemorazione del 18° anniversario della strage e sempre più maramalda, ad avere violato l'albero che è ormai diventato per tutta l'Italia il simbolo dell'impegno per la legalità. Meglio così. Tuttavia, va sottolineato un aspetto non secondario della vicenda: che le reazioni alle notizie diffuse inizialmente, hanno dimostrato che Giovanni Falcone non è mai morto per i nostri cuori. Vi pare poco?
Tanto rumore per nulla? Ebbene, sì. Dopo i titoloni di prima pagina, le esecrazioni e le proteste, le dichiarazioni e gli interventi, compreso quello del Capo dello Stato, è ufficiale: la mafia non c'entra nulla. A rubare i biglietti e le lettere, le foto e lo striscione "Le vostre idee camminano sulle nostra gambe" che ornavano l'Albero Falcone di via Notarbartolo non è stato un "picciotto" al servizio di Cosa nostra, ma un'ex insegnante di 67 anni che da tempo soffre di problemi psichici. Per chi ha la curiosità di vederla all'opera, è sufficiente collegarsi al sito www.poliziadistato.it per seguire le immagini registrate sabato pomeriggio dalle telecamere a circuito chiuso di alcuni negozi vicini all'albero. È stata la stessa Questura di Palermo a diffondere, ieri, i filmati. L'autrice del furto - davvero singolare - è una barbona che si aggira in zona e chi abita nel quartiere la conosce da tempo. Da sabato però è scomparsa dalla circolazione, forse spaventata dalle reazioni dei mass media scatenati sull'oltraggio mafioso al Ficus Magnoliae che ricorda il sacrificio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della scorta, vittime, il 23 maggio del 1992, dell'attentato mafioso di Capaci. Un bailamme che è durato finché si è scoperta la verità. Cioè ieri. Identificata la "colpevole" si tira un sospiro di sollievo. Non è stata Cosa nostra, alla vigilia della commemorazione del 18° anniversario della strage e sempre più maramalda, ad avere violato l'albero che è ormai diventato per tutta l'Italia il simbolo dell'impegno per la legalità. Meglio così. Tuttavia, va sottolineato un aspetto non secondario della vicenda: che le reazioni alle notizie diffuse inizialmente, hanno dimostrato che Giovanni Falcone non è mai morto per i nostri cuori. Vi pare poco?
giovedì, aprile 29, 2010
Dino Paternostro terrà una conferenza alla Sorbona di Parigi sui movimenti anti-racket e antimafia in Sicilia
Il Dipartimento di italianistica della Sorbonne Nouvelle-Paris 3 ha organizzato un convegno internazionale di studi per il 4 e 5 giugno 2010 su Sicile(s) d'aujourd'hui (Sicilia(e) di oggi), che vuole essere una ricognizione problematica di ciò che è stata la Sicilia nell’ultimo ventennio. Nella prima sezione del convegno saranno trattate le esperienze economiche e politiche, nelle altre sezioni si darà, invece, spazio alla letteratura, al teatro, alla narrativa attuale e al cinema. Il convegno sarà aperto dallo scrittore Vincenzo Consolo, con una relazione su La forza delle parole. Sono previste anche le relazioni dello storico Salvatore Lupo e del magistrato Antonio Ingroia. A trattare il tema “Les mouvements anti-racket et anti-mafia” (I movimenti anti-racket e antimafia) dagli anni ’90 ad oggi sarà, invece, Dino Paternostro, direttore di “Città Nuove” e segretario della Camera del lavoro di Corleone. Paternostro è stato invitato dalle organizzatrici del convegno internazionale, Maria Pia De Paulis-Dalembert e Dominique Budor, docenti di letteratura italiana alla Sorbona di Parigi, in quanto studioso e protagonista, insieme ad altri, del riscatto civile della Sicilia nell’ultimo ventennio. «Sono onorato di questo invito – dice Paternostro – che costituisce sicuramente un riconoscimento alla Sicilia degli onesti, che giorno per giorno, senza clamore, opera per contrastare la mafia e costruire spazi di democrazia, di libertà e di sviluppo nella legalità». «E’ importante – aggiunge – che una istituzione culturale prestigiosa come la Sorbona dedichi spazio ed attenzione alla Sicilia e ai suoi movimenti antimafia. E sono lusingato del privilegio che mi si offre di poter raccontare non solo dei grandi eroi come Falcone e Borsellino, ma anche dei tanti giovani che si sono messi in gioco col movimento “Addio Pizzo” e dei tanti altri che da alcuni anni stanno coraggiosamente lavorando nelle cooperative sociali per coltivare i terreni confiscati alla mafia. Alla Sorbona parlerò anche e dei campi di lavoro e di studio, organizzati ormai da cinque anni a Corleone dalla cooperativa “Lavoro e non solo”, dall’Arci e da “Libera” e sostenuti dalla Cgil, a cui partecipano centinaia di ragazze e di ragazzi della Toscana e di altre Regioni d’Italia. Racconterò di questo “ponte della legalità” Corleone-Italia, che sta consentendo di condividere questa forte esperienza di antimafia sociale rappresentata dai giovani delle cooperative sociali, che costituiscono oggi gli eredi ideali e visibili del movimento contadino siciliano, dai Fasci siciliani di fine ‘800 alle lotte degli anni ’50 del ‘900».
Sicilia. Il Pd voterà la finanziaria solo se la gestione dell'acqua tornerà ad essere pubblica
di Ignazio Panzica
Finanziaria regionale 2010. Il Pd ha ribadito le sue quattro proposte qualificanti che dovranno figurare nel testo che, alla fine, dovrà essere esitato dall’Ars. Si tratta di veri e propri “paletti politici di confine”, non contrattabili. Le condizioni necessarie per ottenere il voto di sostegno del Pd siciliano al documento finanziario in discussione: 1) ripubblicizzazione della gestione delle reti idriche; 2) aumento del numero dei siciliani aventi diritto all’esenzione dal ticket sanitario per talune delicate prestazioni mediche e diagnostiche specialistiche (tac, risonanza magnetica, etc); 3) istituzione del tempo prolungato al pomeriggio nelle scuole siciliane ; 4) avvio della revisione e/o accorpamento delle 38 società regionali collaterali, partecipate o controllate, e degli enti pubblici ormai ad attività ridotta tipo l’Esa. Ma è la ripubblicizzazione dell’acqua, l’indicazione politica prioritaria, che darebbe un segno tangibile della “discontinuità” con le precedenti gestioni governative del centrodestra siciliano. LEGGI TUTTO
Finanziaria regionale 2010. Il Pd ha ribadito le sue quattro proposte qualificanti che dovranno figurare nel testo che, alla fine, dovrà essere esitato dall’Ars. Si tratta di veri e propri “paletti politici di confine”, non contrattabili. Le condizioni necessarie per ottenere il voto di sostegno del Pd siciliano al documento finanziario in discussione: 1) ripubblicizzazione della gestione delle reti idriche; 2) aumento del numero dei siciliani aventi diritto all’esenzione dal ticket sanitario per talune delicate prestazioni mediche e diagnostiche specialistiche (tac, risonanza magnetica, etc); 3) istituzione del tempo prolungato al pomeriggio nelle scuole siciliane ; 4) avvio della revisione e/o accorpamento delle 38 società regionali collaterali, partecipate o controllate, e degli enti pubblici ormai ad attività ridotta tipo l’Esa. Ma è la ripubblicizzazione dell’acqua, l’indicazione politica prioritaria, che darebbe un segno tangibile della “discontinuità” con le precedenti gestioni governative del centrodestra siciliano. LEGGI TUTTO
Corleone. Il “5 per mille” per le opere d’arte a Corleone
L’Associazione OMNIA onlus, in collaborazione con il Comune di Corleone e la Curia arcivescovile di Monreale e la partecipazione delle associazioni culturali operanti a Corleone CEPROS, PALLADIUM, ROTARY CLUB CORLEONE, SAN LEOLUCA, IL ZERO con il Comitato del Venerdì Santo e con l’associazione dei Medici di Corleone, propone ai suoi concittadini un modo innovativo e del tutto originale per destinare il “5 per mille” in occasione della prossima dichiarazione dei redditi: la quota che ogni persona, ogni anno, destina a enti o associazioni, potrà essere versata – ovviamente in modo gratuito - per il restauro di alcuni beni artistici corleonesi. Aderire all’iniziativa è facile e non costa nulla: basta cercare nei moduli della dichiarazione dei redditi (UNICO PF, mod. 730, CUD 2010) lo spazio “scelta per la destinazione del cinque per mille”, mettere la firma nell’apposito riquadro “sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale” e scrivere nello spazio dedicato il seguente codice fiscale 92002760822. LEGGI TUTTO
Corleone. Al Cidma, convegno sui beni confiscati
Il Laboratorio della Legalità, insieme al Dipartimento di Studi Europei e della Integrazione Internazionale, organizzano il convegno dal titolo "Dal sequestro all´assegnazione dei beni confiscati alla mafia, novità e proposte per uno sviluppo della normativa". Il convegno, patrocinato dal Comune di Corleone, si terrà domani, 30 aprile, alle ore 16, presso il C.I.D.M.A. in via Orfanatrofio 7, a Corleone. Dopo i saluti del sindaco Nino Iannazzo, ad aprire i lavori sarà Calogero Parisi, presidente del Laboratorio della Legalità. Seguiranno gli interventi di Giancarlo Trevisone, prefetto di Palermo, Antonio Maruccia, ex commissario straordinario per i beni confiscati alla mafia, Fabio Licata, Tribunale di Palermo, Lucio Guarino, direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità, Giovanni Di Martino, vicepresidente di Avviso Pubblico, Davide Pati, responsabile dell'ufficio nazionale beni confiscati di Libera. Modera Costantino Visconti dell'Università degli Studi di Palermo. Durante l'incontro verrà presentato il monitoraggio dei beni confiscati assegnati al Comune di Corleone.
lunedì, aprile 26, 2010
Sondaggio tra gli studenti del Centro "Pio La Torre": "La Mafia è più forte dello Stato"
E' quanto emerge dall'indagine demoscopica curata dal Centro Pio La Torre di Palermo. Intervistati gli alunni di 82 scuole in tutta Italia. Il rapporto fra mafia e politica viene ritenuto molto o abbastanza forte dal 95% degli intervistati
"La mafia fa schifo e deve essere sconfitta, ma lo Stato sia più presente tra la gente". Il giudizio dei giovani sulla mafia è assolutamente negativo, ma è accompagnato da un'ampia sfiducia sulla possibilità di liberarsene a breve fino a considerarla più forte dello Stato. E rimane grande la distanza rispetto ai politici e alla classe dirigente, ritenuti responsabili dei processi corruttivi nella vita pubblica. Questi i risultati più rilevati di una vasta indagine sulla percezione del fenomeno mafioso realizzata dal Centro Pio La Torre di Palermo, su scala nazionale, attraverso un questionario che è stato distribuito tra gli studenti di 82 scuole superiori. LEGGI TUTTO
"La mafia fa schifo e deve essere sconfitta, ma lo Stato sia più presente tra la gente". Il giudizio dei giovani sulla mafia è assolutamente negativo, ma è accompagnato da un'ampia sfiducia sulla possibilità di liberarsene a breve fino a considerarla più forte dello Stato. E rimane grande la distanza rispetto ai politici e alla classe dirigente, ritenuti responsabili dei processi corruttivi nella vita pubblica. Questi i risultati più rilevati di una vasta indagine sulla percezione del fenomeno mafioso realizzata dal Centro Pio La Torre di Palermo, su scala nazionale, attraverso un questionario che è stato distribuito tra gli studenti di 82 scuole superiori. LEGGI TUTTO
Rosarno e gli immigrati sfruttati. Arrestati i caporali della rivolta
La polizia di Reggio Calabria sta eseguendo 31 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di italiani e stranieri accusati di sfruttamento di manodopera clandestina nelle campagne di Gioia Tauro e di Rosarno. L'operazione, frutto delle investigazioni volute dopo le rivolte degli extracomunitari dello scorso gennaio, ha portato al sequestro di 20 aziende e 200 terreni, per un valore stimato di 10 milioni di euro. La polizia, in collaborazione con carabinieri e guardia di finanza, sta eseguendo le 31 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip dalla Procura della Repubblica di Palmi dopo le indagini che hanno permesso di scoprire, secondo la nota, che «vi erano ... condizioni di assoluta subordinazione in cui versavano i migrantes, finiti nelle mani di persone che, sotto gravi minacce di ritorsioni, imponevano opprimenti e inique condizioni lavorative». Lo sfruttamento e le condizioni inique in cui erano costretti a lavorare fu alla base della rivolta degli immigrati avvenuta nei mesi scorsi a Rosarno. È quanto emerso dalle indagini che hanno portato stamani ad una operazione della squadra mobile, dei carabinieri e dei finanzieri contro il fenomeno del caporalato. Gli investigatori hanno accertato che alla base delle proteste e degli episodi di violenza vi erano le condizioni di assoluta subordinazione in cui versavano gli immigrati finiti nelle mani di persone che li costringevano a lavorare in condizioni inique. Gli immigrati, inoltre, avrebbero subito anche ripetute minacce. I lavoratori extracomunitari erano costretti, infatti, a lavorare mediamente dalle 12 alle 14 ore al giorno ricevendo un compenso di una decina di euro al giorno. Gli extracomunitari che si ribellavano subivano ritorsioni e minacce. La rivolta di Rosarno, infatti, fu determinata proprio dal ferimento a colpi d'arma da fuoco di due lavoratori extracomunitari.
26 aprile 2010
26 aprile 2010
"Fu strage di operai per l'amianto". Condannati a Palermo gli ex vertici di Fincantieri
di Salvo Palazzolo
I tre direttori dello stabilimento di Palermo condannati in tribunale perché ritenuti responsabili di 36 morti per tumore. Un'altra inchiesta della Procura, che sta esaminando altri 100 casi, mette sotto accusa anche i vertici nazionali per la mancata adozione di misure di sicurezza. Maxirisarcimento per l'Inail e le famiglie degli operai
E' stata una strage silenziosa quella che si è consumata negli ultimi trent'anni ai Cantieri navali di Palermo, avvolti da una nube di amianto. Per il tribunale del capoluogo siciliano, le responsabilità sono da attribuire alla gestione degli ex vertici di Fincantieri, che non avrebbero adottato tutte le misure di sicurezza necessarie: il giudice Gianfranco Criscione ha condannato i direttori dello stabilimento palermitano, che si sono alternati fra il 1970 e gli anni Novanta. Sette anni e 6 mesi sono stati inflitti a Luciano Lemetti, 6 anni a Giuseppe Cortesi, 3 anni ad Antonino Cipponeri. Le accuse contestate erano quelle di omicidio colposo plurimo e lesioni gravi colpose, per 37 decessi e 24 casi di tumori gravi: dal primo reato, sono cadute quattro ipotesi (il giudice ha ritenuto che i decessi non fossero da attribuire all'amianto); il secondo reato è stato spazzato via dalla prescrizione. I tre ex dirigenti usufruiranno poi dell'indulto, che sconta la condanna di tre anni. Ma nessuno sconto arriverà sui risarcimenti: la sentenza stabilisce che Lemetti, Cortesi e Cipponeri debbano pagare all'Inail una maxi provvisionale che ammonta complessivamente a 4 milioni e centomila euro, è solo un'anticipazione del risarcimento che verrà poi quantificato dal giudice civile. Un'altra provvisionale, per un milione e mezzo di euro, è stata decisa in favore delle famiglie degli operai. Provvisionali esecutive anche per l'associazione "Esposti amianto" (10.000 euro), Fiom Cgil (7.500 euro), Legambiente (7.500), Medicina Democratica (7.500) e Camera del lavoro di Palermo (7.500), tutti parte civile. Nel processo erano imputati, ma solo di lesioni, i legali rappresentanti di due ditte dell'indotto Fincantieri, la Blascoat srl e la cooperativa Rinascita Piacentini, Giuseppe Scrima e Salvatore Grignano: anche per loro il giudice ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
I tre direttori dello stabilimento di Palermo condannati in tribunale perché ritenuti responsabili di 36 morti per tumore. Un'altra inchiesta della Procura, che sta esaminando altri 100 casi, mette sotto accusa anche i vertici nazionali per la mancata adozione di misure di sicurezza. Maxirisarcimento per l'Inail e le famiglie degli operai
E' stata una strage silenziosa quella che si è consumata negli ultimi trent'anni ai Cantieri navali di Palermo, avvolti da una nube di amianto. Per il tribunale del capoluogo siciliano, le responsabilità sono da attribuire alla gestione degli ex vertici di Fincantieri, che non avrebbero adottato tutte le misure di sicurezza necessarie: il giudice Gianfranco Criscione ha condannato i direttori dello stabilimento palermitano, che si sono alternati fra il 1970 e gli anni Novanta. Sette anni e 6 mesi sono stati inflitti a Luciano Lemetti, 6 anni a Giuseppe Cortesi, 3 anni ad Antonino Cipponeri. Le accuse contestate erano quelle di omicidio colposo plurimo e lesioni gravi colpose, per 37 decessi e 24 casi di tumori gravi: dal primo reato, sono cadute quattro ipotesi (il giudice ha ritenuto che i decessi non fossero da attribuire all'amianto); il secondo reato è stato spazzato via dalla prescrizione. I tre ex dirigenti usufruiranno poi dell'indulto, che sconta la condanna di tre anni. Ma nessuno sconto arriverà sui risarcimenti: la sentenza stabilisce che Lemetti, Cortesi e Cipponeri debbano pagare all'Inail una maxi provvisionale che ammonta complessivamente a 4 milioni e centomila euro, è solo un'anticipazione del risarcimento che verrà poi quantificato dal giudice civile. Un'altra provvisionale, per un milione e mezzo di euro, è stata decisa in favore delle famiglie degli operai. Provvisionali esecutive anche per l'associazione "Esposti amianto" (10.000 euro), Fiom Cgil (7.500 euro), Legambiente (7.500), Medicina Democratica (7.500) e Camera del lavoro di Palermo (7.500), tutti parte civile. Nel processo erano imputati, ma solo di lesioni, i legali rappresentanti di due ditte dell'indotto Fincantieri, la Blascoat srl e la cooperativa Rinascita Piacentini, Giuseppe Scrima e Salvatore Grignano: anche per loro il giudice ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
Decine di nuovi messaggi sull'albero Falcone. I palermitani hanno riempito di nuovi biglietti la grande magnolia
La pianta che ricorda il magistrato ucciso dalla mafia era stata danneggiata da ignoti. La risposta dei palermitani è stata immediata. Da ieri pomeriggio decine di messaggi sono stati affissi sull'albero Falcone, la grande magnolia davanti al portone del palazzo di via Notarbartolo, a Palermo, dove abitava il magistrato assassinato da Cosa nostra il 23 maggio 1992. Sabato pomeriggio il portiere dello stabile aveva denunciato il furto di messaggi e disegni. Scomparso anche un lenzuolo bianco con scritto "le vostre idee camminano sulle nostre gambe". Uno sfregio al quale i palermitani hanno risposto con una immediata mobilitazione. "Tranquillo Giovanni, renderemo questo albero ancora più bello di prima. Siamo tutti con te", si legge in uno dei nuovi messaggi. "Una Sicilia libera è una Sicilia che crede in te", è il contenuto di un altro biglietto. "Con Falcone e Borsellino per sempre", si legge in un terzo pensiero su carta. E, ancora: "L'albero non si tocca". "Questo albero dà ancora fastidio. Il prossimo 23 maggio, come ogni anno, arriveranno giovani da tutta Italia. E io penso che quanto è accaduto sia un segnale in vista del diciottesimo anniversario della strage di Capaci. Certa gente pensava di avere chiuso i conti con Giovanni Falcone, ma questi studenti dimostrano che è ancora vivo, che le sue idee sono vive", ha detto Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. Questa mattina la Falcone è stata alla testa del presidio organizzato davanti alla magnolia di via Nortarbartolo, con studenti e docenti di Palermo "per mettere sull'albero - ha spiegato - tanti disegni e messaggi, segno di un impegno che non si ferma e di una cultura nuova. Potranno toglierli ancora, ma li rimetteremo mille volte".
domenica, aprile 25, 2010
Calcio. Il Prizzi proiettato verso la promozione. Ieri ha battuto il Pro Favara per 3 a 2
U.S.D. PRIZZI 3 - PRO FAVARA 2
USD.PRIZZI: Dario Pomilla (47’ Pantaleo), Venezia, Giannini, Di Gregorio, Tuzzolino (47’Alberto Galluzzo, Carmelo Galluzzo, Costanza ( 47’Di Giovanni), Romano, Canzoneri.
PRO FAVARA: Giardina, Martorana Milioti, Pitruzzella, Arnone, Puccio, Schifano, Salemi, Valenti, Cerosi, Favara
ARBITRO: Salvatore Riso di Enna collaboratori ignori Bevilacqua e Ensabella di Enna
RETI: 24’ Favara – 27’ Cannella – 46’ s.t. Valenti - 49’ s.t. ’ Alberto Gaqlluzzo – 9’ st. supplementare Alberto Galluzzo.
Prizzi: Un Prizzi caparbio e deciso supera un grande Pro Favara intraprendente e probabilmente sfortunato. I palermitani ci hanno creduto sino alla fine e con Galluzzo hanno acciuffato prima il pari al 94’ del secondo tempo e poi la vittoria finale al 9’ minuto del secondo tempo supplementare con un gol di Alberto Galluzzo che proietta il Prizzi verso la promozione. LEGGI TUTTO
USD.PRIZZI: Dario Pomilla (47’ Pantaleo), Venezia, Giannini, Di Gregorio, Tuzzolino (47’Alberto Galluzzo, Carmelo Galluzzo, Costanza ( 47’Di Giovanni), Romano, Canzoneri.
PRO FAVARA: Giardina, Martorana Milioti, Pitruzzella, Arnone, Puccio, Schifano, Salemi, Valenti, Cerosi, Favara
ARBITRO: Salvatore Riso di Enna collaboratori ignori Bevilacqua e Ensabella di Enna
RETI: 24’ Favara – 27’ Cannella – 46’ s.t. Valenti - 49’ s.t. ’ Alberto Gaqlluzzo – 9’ st. supplementare Alberto Galluzzo.
Prizzi: Un Prizzi caparbio e deciso supera un grande Pro Favara intraprendente e probabilmente sfortunato. I palermitani ci hanno creduto sino alla fine e con Galluzzo hanno acciuffato prima il pari al 94’ del secondo tempo e poi la vittoria finale al 9’ minuto del secondo tempo supplementare con un gol di Alberto Galluzzo che proietta il Prizzi verso la promozione. LEGGI TUTTO
Palermo. Saccheggiato e danneggiato l'albero Falcone. Grasso: "Un attentato all'azione antimafia"
Sfregio al simbolo nello stabile dove abitava il magistrato ucciso da Cosa Nostra
Scomparsi messaggi, disegni, foto e il lenzuolo bianco in ricordo della strage di Capaci
Centinaia di messaggi, disegni, lettere che, negli anni, cittadini e studenti hanno lasciato sotto l'albero Falcone, diventato simbolo della lotta alla mafia, sono stati rubati. Portate via anche le immagini che ritraevano il magistrato ucciso da Cosa Nostra nel 1992 e del suo agente di scorta Rocco Di Cillo, assassinato nella strage insieme agli altri poliziotti che tutelavano il giudice e alla moglie di Falcone, Francesca Morvillo. Scomparso anche un lenzuolo bianco con scritto "le vostre idee camminano sulle nostre gambe". A segnalare alla polizia il furto, avvenuto ieri pomeriggio, è stato il portiere del palazzo in cui abitava Falcone. L'albero si trova proprio davanti all'ingresso dello stabile, in via Notarbartolo, una strada trafficatissima nel centro della città. "Un gesto deprecabile e un attentato alla memoria di Falcone e dell'azione antimafia". Così il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha commentato il gesto vandalico. "Palermo, però, - ha aggiunto - non è rappresentata da gente che compie atti simili". "Mi auguro - ha concluso Grasso - che, già domani, chi aveva lasciato il suo messaggio e se lo è visto rubare, vada a rimetterne un altro. E che chi non aveva deposto la sua testimonianza sotto l'albero prima d'ora accorra a farlo in questo momento proprio per dimostrare che Palermo è una città diversa". Dal giorno dell'eccidio di Falcone l'albero è diventato meta di una sorta di pellegrinaggio di cittadini e studenti che lasciano messaggi e in ricordo delle vittime della lotta alla mafia. Il 23 maggio, giorno in cui ricorre l'anniversario della strage di Capaci, è lì che si concludono le manifestazioni di commemorazione. Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha condannato l'episodio definendolo un grave atto vandalico. "Si tratta - ha detto - di un atto vandalico che offende la città che certamente reagirà in maniera sdegnata e convinta a questa offesa alla memoria del magistrato Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia. Non saranno certo questi comportamenti incivili - ha concluso Schifani - a scalfire il prezioso patrimonio di valori di legalità che Falcone ha lasciato a Palermo e all'intero Paese".
Scomparsi messaggi, disegni, foto e il lenzuolo bianco in ricordo della strage di Capaci
Centinaia di messaggi, disegni, lettere che, negli anni, cittadini e studenti hanno lasciato sotto l'albero Falcone, diventato simbolo della lotta alla mafia, sono stati rubati. Portate via anche le immagini che ritraevano il magistrato ucciso da Cosa Nostra nel 1992 e del suo agente di scorta Rocco Di Cillo, assassinato nella strage insieme agli altri poliziotti che tutelavano il giudice e alla moglie di Falcone, Francesca Morvillo. Scomparso anche un lenzuolo bianco con scritto "le vostre idee camminano sulle nostre gambe". A segnalare alla polizia il furto, avvenuto ieri pomeriggio, è stato il portiere del palazzo in cui abitava Falcone. L'albero si trova proprio davanti all'ingresso dello stabile, in via Notarbartolo, una strada trafficatissima nel centro della città. "Un gesto deprecabile e un attentato alla memoria di Falcone e dell'azione antimafia". Così il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha commentato il gesto vandalico. "Palermo, però, - ha aggiunto - non è rappresentata da gente che compie atti simili". "Mi auguro - ha concluso Grasso - che, già domani, chi aveva lasciato il suo messaggio e se lo è visto rubare, vada a rimetterne un altro. E che chi non aveva deposto la sua testimonianza sotto l'albero prima d'ora accorra a farlo in questo momento proprio per dimostrare che Palermo è una città diversa". Dal giorno dell'eccidio di Falcone l'albero è diventato meta di una sorta di pellegrinaggio di cittadini e studenti che lasciano messaggi e in ricordo delle vittime della lotta alla mafia. Il 23 maggio, giorno in cui ricorre l'anniversario della strage di Capaci, è lì che si concludono le manifestazioni di commemorazione. Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha condannato l'episodio definendolo un grave atto vandalico. "Si tratta - ha detto - di un atto vandalico che offende la città che certamente reagirà in maniera sdegnata e convinta a questa offesa alla memoria del magistrato Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia. Non saranno certo questi comportamenti incivili - ha concluso Schifani - a scalfire il prezioso patrimonio di valori di legalità che Falcone ha lasciato a Palermo e all'intero Paese".
Corleone. Massimo Ciancimino per la prima volta a Corleone per presentare il libro "Don Vito"
Sabato scorso, ha detto che era la prima volta che metteva piede a Corleone. Nonostante fosse un Ciancimino, figlio di quel "don" Vito, reso famoso dalle sue performance mafiose lunghe mezzo secolo. Massimo Ciancimino, insieme al fratello Giovanni, ha fatto il giro di Corleone, a partire dalla piazza Falcone e Borsellino, poi nel pomeriggio ha partecipato alla presentazione del libro scritto insieme a Francesco La Licata... (LEGGI L'ARTICOLO PUBBLICATO DA DIALOGOS)
Nella foto (C.Di Carlo) da sinistra: Francesco La Licata, Massimo Ciancimino, Anna Petrozzi (Antimafia 2000), Giuseppe Crapisi (Corleone Dialogos), il sindaco Nino Iannazzo, Giorgio Biagiovanni (Antimafia 2000).
Nella foto (C.Di Carlo) da sinistra: Francesco La Licata, Massimo Ciancimino, Anna Petrozzi (Antimafia 2000), Giuseppe Crapisi (Corleone Dialogos), il sindaco Nino Iannazzo, Giorgio Biagiovanni (Antimafia 2000).
sabato, aprile 24, 2010
Schifani, cambio di programma. Andrà dai partigiani al Giardino Inglese
In un primo momento aveva reso noto che avrebbe deposto una corona al Monumento alla Libertà e ai Caduti in piazza Vittorio Veneto a Palermo, ma la scelta aveva determinato aspre polemiche per la concomitanza con la cerimonia dell'Associazione nazionale partigiani. Il presidente del Senato, Renato Schifani, parteciperà domani mattina alle 9.30 alle celebrazioni del 25 Aprile che si terranno a Palermo, al Giardino Inglese, deponendo una corona di fiori davanti alla stele del partigiano Nicolò Barbato e alla lapide dei Caduti di Cefalonia. La decisione del presidente del Senato è un forte richiamo all'unità di tutte le forze politiche, nel ricordo di una data che è alla base della nostra identità repubblicana. Non si terrà più, pertanto, la cerimonia prevista in Piazza Vittorio Veneto davanti al monumento che ricorda tutti i caduti in guerra. L'invito del presidente Schifani a superare divisioni e contrapposizioni che non hanno ragione di esistere - si legge in una nota - consentirà a tutti i palermitani (cittadini, amministratori, associazioni partigiane e combattentistiche, rappresentanze sindacali e politiche) di ricordare assieme quanti persero la vita per la nostra libertà. Al Giardino Inglese è in programma la tradizionale celebrazione storica che ogni anno, a partire dal 1945 si svolge davanti alla stele del partigiano Nicolò Barbato e alla lapide dei Caduti di Cefalonia.
Il 25 aprile nelle parole dell'allievo ufficiale Antonio Brancati, fucilato dai nazi-fascisti
Vorrei commemorare il 25 aprile, l'anniversario della liberazione del nostro Paese dall'occupazione nazifascista, con le parole di un giovane di Ispica (Ragusa). Si chiamava Antonio Brancati. Antonio era uno studente, allievo ufficiale di Fanteria. Il 1° marzo 1944 entra a far parte del "Gruppo di Organizzazione" del Comitato Militare di Grosseto, di stanza a Monte Bottigli sopra Grosseto. Venne catturato il 22 Marzo 1944 sul monte Bottigli, nel corso di un rastrellamento di forze tedesche e fasciste che lo sorprendono assieme ad altri dieci compagni nella capanna in cui dormono. Processato il 22 marzo 1944 nella scuola di Maiano Lavacchio (Grosseto) da tribunale misto tedesco e fascista. Fu fucilato lo stesso giorno a Maiano Lavacchio, con Mario Becucci, Rino Cíattini, Silvano Guidoni, Alfiero Grazi, Corrado Matteini, Emanuele Matteini, Alcide Mignarri, Alvaro Nfinucci, Alfonso Passananti e Attilio Sforzi. Prima di essere giustiziato scrive una lettera di addio ai genitori:
Carissimi genitori,
non so se mi sarà possibile potervi rivedere, per la qual cosa vi scrivo questa lettera. Sono stato condannato a morte per non essermi associato a coloro che vogliono distruggere completamente l'Italia. Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all'Italia, nostra amabile e martoriata Patria. Voi potete dire questo sempre a voce alta dinanzi a tutti. Se muoio, muoio innocente. Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare, vi ho disobbedito, ero allora un ragazzo. Solo pregate per me il buon Dio. Non prendetevi parecchi pensieri. Fate del bene ai poveri per la salvezza della mia povera anima. Vi ringrazio per quanto avete fatto per me e per la mia educazione. Speriamo che Iddio vi dia giusta ricompensa. Baciate per me tutti i fratelli: Felice, Costantino, Luigi, Vincenzo e Alberto e la mia cara fidanzata. Non affliggetevi e fatevi coraggio, ci sarà chi mi vendicherà. Ricompensate e ricordatevi finché vivrete di quei signori Matteini per il bene che mi hanno fatto, per l'amore di madre che hanno avuto nei miei riguardi. Io vi ho sempre pensato in tutti i momenti della giornata. Dispiacente tanto se non ci rivedremo su questa terra; ma ci rivedremo lassù, in un luogo più bello, più giusto e più santo. Ricordatevi sempre di me. Un forte bacione. Antonio
Sappiate che il vostro Antonio penserà sempre a voi anche dopo morto e che vi guarderà dal cielo.
Giuseppe Lumia
Carissimi genitori,
non so se mi sarà possibile potervi rivedere, per la qual cosa vi scrivo questa lettera. Sono stato condannato a morte per non essermi associato a coloro che vogliono distruggere completamente l'Italia. Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all'Italia, nostra amabile e martoriata Patria. Voi potete dire questo sempre a voce alta dinanzi a tutti. Se muoio, muoio innocente. Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare, vi ho disobbedito, ero allora un ragazzo. Solo pregate per me il buon Dio. Non prendetevi parecchi pensieri. Fate del bene ai poveri per la salvezza della mia povera anima. Vi ringrazio per quanto avete fatto per me e per la mia educazione. Speriamo che Iddio vi dia giusta ricompensa. Baciate per me tutti i fratelli: Felice, Costantino, Luigi, Vincenzo e Alberto e la mia cara fidanzata. Non affliggetevi e fatevi coraggio, ci sarà chi mi vendicherà. Ricompensate e ricordatevi finché vivrete di quei signori Matteini per il bene che mi hanno fatto, per l'amore di madre che hanno avuto nei miei riguardi. Io vi ho sempre pensato in tutti i momenti della giornata. Dispiacente tanto se non ci rivedremo su questa terra; ma ci rivedremo lassù, in un luogo più bello, più giusto e più santo. Ricordatevi sempre di me. Un forte bacione. Antonio
Sappiate che il vostro Antonio penserà sempre a voi anche dopo morto e che vi guarderà dal cielo.
Giuseppe Lumia
venerdì, aprile 23, 2010
Corleone. Sarà presentato nel salone "Santa Chiara" il libro «Vivo questi giorni»
CORLEONE – Da Sanremo autori 2009 il musicista Francesco Gallina e la poetessa Donatella Piras presenteranno sabato 24 aprile, alle ore 18.oo, nel Salone Santa Chiara di Via Papa Giovanni XXIII, a Corleone, il libro «Vivo questi giorni», di Donatella Piras, con prefazione del giornalista Piero Messana, ed il CD musicale «Tutti i sensi che ho», del cantante e musicista Francesco Rizzomani, all’anagrafe Gallina. Sono questi i primi due passi ufficiali verso la “terza arte” prodotti dal connubio RizzoMani – Parole in Musica. La Poesia della scrittrice sarda, di adozione livornese, e la musica dell’artista siciliano creano atmosfere magiche, le cui radici affondano nella cultura mediterranea delle due grandi isole. Rizzo Mani, nome d’arte del duo, deriva dalla contrazione dei cognomi delle rispettive madri: Rizzotto e Maniscalchi. Nel cd, che sarà presentato questa sera a Corleone, è contenuto il brano ‘Pelle di Luna’, che ha partecipato, fuori concorso, all’edizione 2009 del ‘Festival degli Autori di Sanremo’ e che è stato inserito nella relativa compilation.
Cosmo Di Carlo
Cosmo Di Carlo
L'EDITORIALE. Berlusconi-Fini: quella ferita al corpo mistico del sovrano
di EZIO MAURO
IN QUELLO stesso spazio televisivo dov'era nato sedici anni fa il "miracolo" berlusconiano, ieri si è scatenato l'inferno del Cavaliere: il numero due del Pdl, cofondatore del partito e terza carica dello Stato, che contesta pubblicamente la sua leadership e critica la sua politica, rispondendogli colpo su colpo, chiamandolo per cognome, e poi durante la replica concitata del premier si spinge sotto il palco col dito alzato, negando le accuse e restituendole. Il partito è sotto shock per la ferita inferta in diretta al corpo mistico del leader più ancora che al suo ruolo, per il delitto inconcepibile alla sovranità perenne berlusconiana, per il primo gesto di autonomia e di indipendenza del quindicennio, vissuto non solo come una rottura ma come un sacrilegio. LEGGI TUTTO
IN QUELLO stesso spazio televisivo dov'era nato sedici anni fa il "miracolo" berlusconiano, ieri si è scatenato l'inferno del Cavaliere: il numero due del Pdl, cofondatore del partito e terza carica dello Stato, che contesta pubblicamente la sua leadership e critica la sua politica, rispondendogli colpo su colpo, chiamandolo per cognome, e poi durante la replica concitata del premier si spinge sotto il palco col dito alzato, negando le accuse e restituendole. Il partito è sotto shock per la ferita inferta in diretta al corpo mistico del leader più ancora che al suo ruolo, per il delitto inconcepibile alla sovranità perenne berlusconiana, per il primo gesto di autonomia e di indipendenza del quindicennio, vissuto non solo come una rottura ma come un sacrilegio. LEGGI TUTTO
L'Associazione "Musica Cultura Immagine" ritorna a Corleone con una nuova commedia musicale
Ritorna a Corleone con una nuova commedia musicale, l'associazione "Musica Cultura Immagine", formazione composta da artisti di Bisacquino e di Corleone, che opera nel nostro territorio da oltre un quindicennio; un matrimonio ben riuscito tra artisti di due realtà territorialmente vicine, quella bisacquinese e quella corleonese, che ha dato vita in questi anni alla nascita di numerosi progetti musicali e teatrali molto apprezzati dalla critica e dal pubblico quali i due musical "La meravigliosa storia di Scrooge" e "Artistilandia... quando tutto cominciava con C'era una volta", gli spettacoli teatrali "A piece of sky", "U viaggiu Dulurusu", "Iuxta Crucem Lacrymosa", etc.. LEGGI TUTTO
giovedì, aprile 22, 2010
Stop alle pensioni d’oro, ecco la finanziaria targata Pd
di Gianni Parlatore
E’ un Pd soddisfatto quello che esce dalla maratona ,protrattasi per tutta la notte, del dibattito in commissione Bilancio per la discussione sulla legge Finanziaria. Secondo il capogruppo all’Ars dei democratici Antonello Cracolici -che ha illustrato in conferenza stampa i risultati dei lavori in commissione- l’anima della manovra economica, che arriverà in aula sabato mattina per l’inizio delle votazioni, “contiene un chiaro imprimatur progressista che può davvero aprire una stagione nuova per la Sicilia”.
La battaglia parlamentare del gruppo del Pd – stando alle parole di Cracolici – si è concentrata su tre interventi “in grado di raccogliere concretamente le domande di cambiamento che promanano dal popolo siciliano”: la ripubblicizzazione dell’acqua, il tempo pieno nelle scuole e la riduzione dei ticket sanitari. Sul versante della gestione del servizio idrico, Cracolici si è detto sicuro che “il Pd sarà in grado di condurre una vera battaglia dentro e fuori il Parlamento, contro nemici che, per arrestare il moto del popolo siciliano, utilizzeranno tutte le armi a loro disposizione, da quelle politiche, a quelle mediatiche a quelle giurisdizionali.” LEGGI TUTTO
giovedì 22 aprile 2010
E’ un Pd soddisfatto quello che esce dalla maratona ,protrattasi per tutta la notte, del dibattito in commissione Bilancio per la discussione sulla legge Finanziaria. Secondo il capogruppo all’Ars dei democratici Antonello Cracolici -che ha illustrato in conferenza stampa i risultati dei lavori in commissione- l’anima della manovra economica, che arriverà in aula sabato mattina per l’inizio delle votazioni, “contiene un chiaro imprimatur progressista che può davvero aprire una stagione nuova per la Sicilia”.
La battaglia parlamentare del gruppo del Pd – stando alle parole di Cracolici – si è concentrata su tre interventi “in grado di raccogliere concretamente le domande di cambiamento che promanano dal popolo siciliano”: la ripubblicizzazione dell’acqua, il tempo pieno nelle scuole e la riduzione dei ticket sanitari. Sul versante della gestione del servizio idrico, Cracolici si è detto sicuro che “il Pd sarà in grado di condurre una vera battaglia dentro e fuori il Parlamento, contro nemici che, per arrestare il moto del popolo siciliano, utilizzeranno tutte le armi a loro disposizione, da quelle politiche, a quelle mediatiche a quelle giurisdizionali.” LEGGI TUTTO
giovedì 22 aprile 2010
Il Pd siciliano per la gestione pubblica dell'acqua
di GIUSEPPE LUMIA
Tornare alla gestione pubblica del servizio idrico. E’ questa la sfida che il Partito democratico lancia al governo e all'Assemblea regionale per impedire quello che è accaduto nel settore dei rifiuti: infiltrazioni mafiose, l’aumento esorbitante dei costi, che si riverseranno sulle bollette pagate dai cittadini, e lo scadimento della qualità del servizio.L’affare acqua. Tre anni fa il governo Cuffaro, anticipando addirittura la legge Ronchi (governo Berlusconi) sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, aveva avviato la privatizzazione del servizio idrico in Sicilia. Un business di miliardi di euro consumato sulla pelle dei cittadini e dei contribuenti. Ai privati che hanno vinto le gare, oltre all’affidamento del servizio per 30 anni, sono stati affidati anche 1,1 miliardi di fondi europei per gli investimenti. LEGGI TUTTO
Corleone. Gli alunni della scuola media hanno superato le selezioni provinciali di atletica leggera
Corleone (*co.di,*) I ragazzi della Scuola Media Giuseppe Vasi hanno superano le selezioni provinciali di atletica leggera dei “Giochi Sportivi Studenteschi “ organizzati dal CONI e dall’Ufficio Educazione Fisica del M.I.U.R., svoltesi allo Stadio delle Palme di Palermo, ed approdandoo alle finali regionali. I giovani si sono classificati primi come istituto nella “categoria cadetti ” ed hanno ottenuto il VI° posto nella “categoria cadette ”. Hanno gareggiato: negli 80 mt. piani Domenico Lanza e Gaia Cascio – 80 mt ad ostacoli: Giovanni Mattarella e Francesca Sinatra – 1000 mt. Simone Orlando – ed Arianna Melita - salto in alto: Antonino Randazzo e Miriam Lazzara – salto in lungo: Gianluca Puccio e Arianna Lo Grasso – lancio del peso kg. 4: Sergio Scianni e Martina Primavera (Kg. 3); mentre nella staffetta 4x100 maschile hanno gareggiato per i cadetti Scianni, Mattarella, Lanza e Puccio e per le cadette: Cascio, Sinatra, Lazzara e Lo Grasso. ”E’ un risultato importante – spiega il professore Nino Campagna, che ha seguito i giovani corleonesi - ancor più sorprendente se si considera che sono stati ottenuti su un impianto nuovo e attrezzato a cui i giovani non “sono abituati”.
Co.Di.
Foto, da sinistra: Gianluca Puccio, Antonino Randazzo, Simone Orlando, Domenico Lanza, Sergio Scianni, Antonino Pio Stabile, Giovanni Mattarella, il professore Nino Campagna, Giuseppe Provenzano, Francesco Puccio, Antonino Pecorella, Andrea Mercatante, Matteo Campagna, Leoluca Rigogliuso
Co.Di.
Foto, da sinistra: Gianluca Puccio, Antonino Randazzo, Simone Orlando, Domenico Lanza, Sergio Scianni, Antonino Pio Stabile, Giovanni Mattarella, il professore Nino Campagna, Giuseppe Provenzano, Francesco Puccio, Antonino Pecorella, Andrea Mercatante, Matteo Campagna, Leoluca Rigogliuso
Giusi Mannina: "Vi parlo della mia entusiasmante esperienza nel circolo Arci di Corleone...
Pubblichiamo le parole emozionate di Giusi, pilastro della cooperativa "Lavoro e non solo" e del circolo "Liberarci dalle Spine", pronunciate durante il congresso dell'Arci Sicilia. (Miriam Di Peri)
Non avrei mai pensato di dover mettere nero su bianco la mia esperienza all'interno dell'Arci. I motivi che mi hanno portato a fondare a Corleone un nuovo circolo Arci, "LiberArci dalle Spine", nato vicino alla Lavoro e non solo, sono senza dubbio da ricercarsi negli stretti legami che animano quotidianamente il neo circolo e la cooperativa stessa. Paradossalmente, chi vive in una realtà mafiosa come quella corleonese, guarda sempre a questo sistema con un certo distacco. L'argomento è sempre stato un tabù tra noi giovani, sia per il relativo interesse che può suscitare in un ragazzo di 13, 14 anni, sia per la paura stessa di affrontarlo. LEGGI TUTTO
Non avrei mai pensato di dover mettere nero su bianco la mia esperienza all'interno dell'Arci. I motivi che mi hanno portato a fondare a Corleone un nuovo circolo Arci, "LiberArci dalle Spine", nato vicino alla Lavoro e non solo, sono senza dubbio da ricercarsi negli stretti legami che animano quotidianamente il neo circolo e la cooperativa stessa. Paradossalmente, chi vive in una realtà mafiosa come quella corleonese, guarda sempre a questo sistema con un certo distacco. L'argomento è sempre stato un tabù tra noi giovani, sia per il relativo interesse che può suscitare in un ragazzo di 13, 14 anni, sia per la paura stessa di affrontarlo. LEGGI TUTTO
Corleone. Lutto per l'Associazione Cattolica: è morta Maria Grizzaffi
Corleone (*co.di.*) In lutto l’Azione Cattolica cittadina e diocesana per la morte a 75 anni di Maria Grizzaffi educatrice ed animatrice dell’ACR ( Azione Cattolica Ragazzi) sin dal 1944, quando giovanissima iniziò la sua attività di catechista nella parrocchia di Santa Rosalia. La notizia della sua morte ha destato commozione in città, dove per la sua attività di animatrice cattolica era molto nota e stimata Con il suo carattere dolce e il sorriso luminoso, Maria Grizzaffi si relazionava con i ragazzi ed i giovani in maniera naturale. La cerimonia funebre, tenutasi nella Chiesa di San Domenico ed officiata da monsignor Vincenzo Pizzitola, ha avuto momenti di commozione. “La sua vita – ha detto Gino Chimenti, presidente Diocesano dell’Azione Cattolica – è stata una testimonianza di fede. Maria è stata per noi tutti un punto di riferimento non solo della nostra diocesi ma dell’intera provincia”.
Co. Di.
Co. Di.
Nuova intimidazione nei confronti di Articolo 21 e Libera Informazione
Nel giro di pochi giorni si sono ripetuti tentativi di intimidazione nei confronti di Articolo 21 e di Libera Informazione. Dopo l'incursione notturna di ignoti nella sede di Articolo 21, con il furto di 7 computer, gli hackers sono entrati nel sistema informatico di quel sito distruggendo un articolo di Roberto Morrione sugli attacchi che il Presidente del Consiglio ha mosso contro le fiction televisive e i libri sulla mafia, con riferimento a Gomorra e a Roberto Saviano.
Ieri l'aggressione informatica ha colpito il sito di Libera Informazione - Osservatorio sull'informazione per la legalità e contro le mafie, avendo ancora di mira esclusivamente quell'editoriale. Al di là della gravità del reato, sorge spontanea la domanda su chi e perché non vuole che si esprima liberamente un'opinione critica su una posizione di Berlusconi che sta suscitando forti reazioni e sdegno nella società civile, fra i famigliari delle vittime di mafia, nel mondo dell'editoria e della comunicazione. Su questa sconcertante e violenta aggressione Libera Informazione, come già Articolo 21, ha inoltrato denuncia alla polizia, chiedendo con fermezza che sia fatta piena luce sugli autori e che sia garantita in condizioni di sicurezza la libertà di stampa. Una cosa comunque è certa: noi non ci facciamo intimidire e proseguiremo con tutte le nostre forze e a testa alta nell'impegno per la legalità, contro le mafie, di denuncia delle complicità che a ogni livello ne consentono l'espansione.
La Fondazione Libera Informazione
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Ieri l'aggressione informatica ha colpito il sito di Libera Informazione - Osservatorio sull'informazione per la legalità e contro le mafie, avendo ancora di mira esclusivamente quell'editoriale. Al di là della gravità del reato, sorge spontanea la domanda su chi e perché non vuole che si esprima liberamente un'opinione critica su una posizione di Berlusconi che sta suscitando forti reazioni e sdegno nella società civile, fra i famigliari delle vittime di mafia, nel mondo dell'editoria e della comunicazione. Su questa sconcertante e violenta aggressione Libera Informazione, come già Articolo 21, ha inoltrato denuncia alla polizia, chiedendo con fermezza che sia fatta piena luce sugli autori e che sia garantita in condizioni di sicurezza la libertà di stampa. Una cosa comunque è certa: noi non ci facciamo intimidire e proseguiremo con tutte le nostre forze e a testa alta nell'impegno per la legalità, contro le mafie, di denuncia delle complicità che a ogni livello ne consentono l'espansione.
La Fondazione Libera Informazione
Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
Mafia e politica: il serial killer della memoria e della libera informazione
Anche Città Nuove, come altri siti, pubblica l'articolo di Roberto Morrione in segno di solidarietà nei confronti di Articolo21 e di Liberainformazione. E' un piccolo gesto, ma tanti piccoli gesti sono un popolo che si ribella contro chi si crede padrone della libertà e della democrazia... (d.p.)
Roberto Morrione
Immersi nelle notizie del braccio di ferro di Gianfranco Fini contro l’asse Berlusconi-Bossi all’interno del PDL e del governo, abbiamo sottovalutato in questi giorni l’attacco che il premier ha rivolto il 16 Aprile contro le fiction e i libri sulla mafia, accanendosi nei confronti di Roberto Saviano e di Gomorra. Sull’argomento Silvio Berlusconi è recidivo. Già nel novembre scorso, infatti, si era scagliato inaspettatamente contro le storiche serie della Piovra e in generale le fiction televisive sul tema, che a suo dire lederebbero l’immagine del Paese all’estero, arrivando a una sorta di sfogo dell’anima “…strozzerei gli autori della Piovra e chi scrive libri sulla mafia”. La reazione a questa uscita era stata allora vasta, sul piano culturale e della comunicazione oltrechè su quello politico. Michele Pacido, che nella Piovra era l’indimenticabile commissario Cattani, gli aveva ironicamente ricordato che le più note e seguite fiction televisive, dal Capo dei Capi alla vicenda di Provenzano, fino alle figure di Falcone e Borsellino, erano state ideate e prodotte da Mediaset… LEGGI TUTTO
Roberto Morrione
Immersi nelle notizie del braccio di ferro di Gianfranco Fini contro l’asse Berlusconi-Bossi all’interno del PDL e del governo, abbiamo sottovalutato in questi giorni l’attacco che il premier ha rivolto il 16 Aprile contro le fiction e i libri sulla mafia, accanendosi nei confronti di Roberto Saviano e di Gomorra. Sull’argomento Silvio Berlusconi è recidivo. Già nel novembre scorso, infatti, si era scagliato inaspettatamente contro le storiche serie della Piovra e in generale le fiction televisive sul tema, che a suo dire lederebbero l’immagine del Paese all’estero, arrivando a una sorta di sfogo dell’anima “…strozzerei gli autori della Piovra e chi scrive libri sulla mafia”. La reazione a questa uscita era stata allora vasta, sul piano culturale e della comunicazione oltrechè su quello politico. Michele Pacido, che nella Piovra era l’indimenticabile commissario Cattani, gli aveva ironicamente ricordato che le più note e seguite fiction televisive, dal Capo dei Capi alla vicenda di Provenzano, fino alle figure di Falcone e Borsellino, erano state ideate e prodotte da Mediaset… LEGGI TUTTO
Le minacce a Ciancimino
di Umberto Lucentini
«Non infanghi chi ha salvato l'Italia dal comunismo. Vada a vivere all'estero». Questo il messaggio (con proiettili acclusi) recapitato al figlio dell'ex sindaco di Palermo, che sta collaborando con le procure sui rapporti tra mafia e Stato. Nella lettera anche intimidazioni per Michele Santoro e Luciano Violante
«Signor Ciancimino, spero che questa lettera le sia recapitata, come da mie istruzioni, nella giornata del 2 aprile, lei sa a cosa mi riferisco. Consideri queste poche righe come un buon consiglio dato da una persona che anche suo padre ha saputo apprezzare e stimare, e che comunque oggi è a conoscenza di fatti e circostanze tali da poterle essere, forse, ancora di aiuto». E' una frase dell'ultima lettera arrivata a Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo legato alla mafia Vito Ciancimino, nato il 2 aprile 1924: ed è a lui, il padre, che evidentemente si riferisce il mittente parlando del 2 aprile. LEGGI TUTTO
«Non infanghi chi ha salvato l'Italia dal comunismo. Vada a vivere all'estero». Questo il messaggio (con proiettili acclusi) recapitato al figlio dell'ex sindaco di Palermo, che sta collaborando con le procure sui rapporti tra mafia e Stato. Nella lettera anche intimidazioni per Michele Santoro e Luciano Violante
«Signor Ciancimino, spero che questa lettera le sia recapitata, come da mie istruzioni, nella giornata del 2 aprile, lei sa a cosa mi riferisco. Consideri queste poche righe come un buon consiglio dato da una persona che anche suo padre ha saputo apprezzare e stimare, e che comunque oggi è a conoscenza di fatti e circostanze tali da poterle essere, forse, ancora di aiuto». E' una frase dell'ultima lettera arrivata a Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo legato alla mafia Vito Ciancimino, nato il 2 aprile 1924: ed è a lui, il padre, che evidentemente si riferisce il mittente parlando del 2 aprile. LEGGI TUTTO
Corleone. Inaugurato l'Eco-Centro per la raccolta differenziata, che partirà il prossimo 3 maggio
“S’ava fari” è il motto adottato dal Comune di Corleone e dalla società "Alto Belice Ambiente" per l'avvio della campagna di raccolta differenziata dei rifiuti a Corleone, che è stata presentata oggi con l'inaugurazione dell'Ecocentro ubicato nei locali comunali di via Firmaturi. L'attività di raccolta differenziata avrà inizio il prossimo 3 maggio. Nei prossimi giorni sarà distribuito a tuitte le famiglie corleonesi il materiale informativo sul progetto, le sue modalità e i tempi di attuazione e la campagna premiale. Una particolarità: gli opuscoli informativi saranno sia in italiano sia in siciliano. Al momento, l’intero progetto può essere visionato sul sito Internet del Comune www.comune.corleone.pa.it. Il piano prevede l’avvio progressivo nei vari quartieri della raccolta “porta a porta” e il contestuale avvio di una campagna di raccolta punti, in base alla quantità di rifiuti differenziati conferiti, che consentirà agli utenti il riconoscimento di un premio in denaro o in prodotti tipici (pasta, olio lenticchie, ceci). "I rifiuti devono essere considerati una risorsa - ha detto il sindaco Nino Iannazzo - e questo progetto che è stato accuratamente studiato adesso dev'essere attuato con la collaborazione di tutti". La benedizione dell'Eco-centro è stata fatta da fra Giuseppe Gentile, parroco di Maria SS. delle Grazie. Era presente il presidente dell'Ato "Alto Belice Ambiente", on. Salvino Caputo, insieme agli assessori, ai consiglieri e agli operatori ecologici di Corleone, che hanno avuto trasformati i loro contratti di lavoro da part-time a full-time.
21/04/2010
21/04/2010
Prizzi. Festa per i 74 anni di sacerdozio di monsignor Carmelo Amato
Monsignor Carmelo Amato è il sacerdote più longevo della Sicilia e forse di tutta l ’Italia; infatti il 29 Agosto compirà ben 100 anni. Esempio di lungimiranza e di fede cattolica, si è sempre occupato con grande riguardo dei suoi parrocchiani, non mostrando mai segni di stanchezza e cercando di non venir meno ai suoi impegni. E così ieri Prizzi ha ricordato il 74° anniversario di sacerdozio non solo di un suo sacerdote, ma soprattutto di un suo concittadino. Per l’occasione la messa non è stata celebrata nella chiesa di S. Giovanni Battista, parrocchia da lui guidata da moltissimi anni, ma è stata officiata nella chiesa Madre, chiesa in cui ha ricevuto i Sacramenti del Battesimo e della Cresima e in cui ha celebrato la sua prima messa nel lontano 23 Aprile 1936. Hanno preso parte alla messa anche gli altri tre sacerdoti di Prizzi e un gran numero di cittadini che hanno voluto festeggiare con Monsignor Amato questo importante evento. Un sincero augurio da parte nostra a Monsignor Carmelo Amato!
Maura Tuzzolino
Maura Tuzzolino
Don Luigi Ciotti a Ragusa per ricordare l'assassinio del giornalista Giovanni Spampinato
Un incontro pubblico e uno con gli studenti del Liceo Fermi
"Noi e Giovanni. Una vittima dimenticata e il dovere della memoria" è il tema dell'incontro pubblico con don Luigi Ciotti, presidente di Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie, organizzato a Ragusa, lunedì 26 aprile presso la sala Avis alle ore 17, dall'Associazione Giovanni Spampinato e dal Coordinamento provinciale di Libera, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ragusa. Alla figura del giornalista dell'Ora ucciso a Ragusa il 27 ottobre 1972, e alla memoria che ne conserva la città iblea è dedicato anche un incontro con gli studenti che don Ciotti avrà la mattina dello stesso giorno presso il Liceo Scientifico Enrico Fermi. LEGGI TUTTO
"Noi e Giovanni. Una vittima dimenticata e il dovere della memoria" è il tema dell'incontro pubblico con don Luigi Ciotti, presidente di Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie, organizzato a Ragusa, lunedì 26 aprile presso la sala Avis alle ore 17, dall'Associazione Giovanni Spampinato e dal Coordinamento provinciale di Libera, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ragusa. Alla figura del giornalista dell'Ora ucciso a Ragusa il 27 ottobre 1972, e alla memoria che ne conserva la città iblea è dedicato anche un incontro con gli studenti che don Ciotti avrà la mattina dello stesso giorno presso il Liceo Scientifico Enrico Fermi. LEGGI TUTTO
Saviano e Berlusconi. Come il cardinal Ruffini contro «Il Gattopardo»
di Giorgio Pecorini
«Non è un'accusa nuova», osserva Roberto Saviano replicando a Berlusconi che gli rimprovera di diffamare l'Italia denunciando e documentando i crimini della mafia italiana, oltrettutto neppure la prima, a giudizio del nostro presidente del consiglio, nella classifica internazionale.
Saviano ha ragione: ecco l'attacco della lettera pastorale indirizzata per la Pasqua 1964 dal cardinale Ernesto Ruffini ai fedeli e al clero della sua diocesi, quella di Palermo, e anche «a tutti i siciliani»: «In questi ultimi tempi si direbbe che è stata organizzata una grave congiura per disonorare la Sicilia, e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno contribuito: la mafia, Il Gattopardo, Danilo Dolci». La lettera proseguiva precisando le tre specifiche imputazioni: la mafia, per essere considerata tipico prodotto siciliano mentre «la realtà che ne costituisce il significato esiste un po' dovunque». Il Gattopardo, perché invece di sottolineare «la bontà semplice e robusta, il senso dell'onore, il forte attaccamento alle più pure tradizioni cristiane e altri pregi» del popolo siciliano ne dà un «quadro assai spiacevole dipingendo le miserie che lo affliggevano nell''800». Danilo Dolci, perché con libri e conferenze «fa credere che qui, nonostante il senso religioso e la presenza di molti sacerdoti, regnino ancora estrema povertà e somma trascuratezza da parte dei poteri pubblici».
Chissà se Berlusconi sa di questo precedente, per lui di certo lusinghiero. Quanto a Saviano, complimenti ulteriori: non poteva augurarsi compagnia migliore!
«Non è un'accusa nuova», osserva Roberto Saviano replicando a Berlusconi che gli rimprovera di diffamare l'Italia denunciando e documentando i crimini della mafia italiana, oltrettutto neppure la prima, a giudizio del nostro presidente del consiglio, nella classifica internazionale.
Saviano ha ragione: ecco l'attacco della lettera pastorale indirizzata per la Pasqua 1964 dal cardinale Ernesto Ruffini ai fedeli e al clero della sua diocesi, quella di Palermo, e anche «a tutti i siciliani»: «In questi ultimi tempi si direbbe che è stata organizzata una grave congiura per disonorare la Sicilia, e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno contribuito: la mafia, Il Gattopardo, Danilo Dolci». La lettera proseguiva precisando le tre specifiche imputazioni: la mafia, per essere considerata tipico prodotto siciliano mentre «la realtà che ne costituisce il significato esiste un po' dovunque». Il Gattopardo, perché invece di sottolineare «la bontà semplice e robusta, il senso dell'onore, il forte attaccamento alle più pure tradizioni cristiane e altri pregi» del popolo siciliano ne dà un «quadro assai spiacevole dipingendo le miserie che lo affliggevano nell''800». Danilo Dolci, perché con libri e conferenze «fa credere che qui, nonostante il senso religioso e la presenza di molti sacerdoti, regnino ancora estrema povertà e somma trascuratezza da parte dei poteri pubblici».
Chissà se Berlusconi sa di questo precedente, per lui di certo lusinghiero. Quanto a Saviano, complimenti ulteriori: non poteva augurarsi compagnia migliore!
Finanziaria, Lupo: “Soddisfazione per approvazione credito d’imposta, il governo però raddoppi le risorse”
“Esprimo soddisfazione per l'approvazione da parte della commissione Bilancio, nell'ambito dell'esame della legge finanziaria, del credito di imposta per l'occupazione, proposto dal Pd, che potrà fornire risposte concrete alla grave crisi occupazionale della Sicilia". Lo ha detto il segretario regionale del Partito Democratico siciliano Giuseppe Lupo. "Devo però rilevare – aggiunge Lupo- l'inadeguata copertura finanziaria di dieci milioni di euro per l'anno 2010 e di 30 milioni per gli anni 2011-2012. Abbiamo chiesto al governo di raddoppiare gli stanziamenti a copertura del provvedimento prima dell'esame della manovra a Sala d'Ercole”. E a tal fine, nel corso dei lavori della seconda commissione bilancio Lupo, ha presentato una risoluzione, che è stata sottoscritta da tutti i componenti e dall’assessore al Bilancio Cimino, che impegna il governo della Regione a destinare ulteriori risorse provenienti dai fondi europei a favore del credito d’imposta per l’occupazione.
martedì, aprile 20, 2010
Corleone. Il consiglio comunale ha approvato un odg per il potenziamento dell'ospedale, la Cgil lancia una raccolta di firme
Continua la mobilitazione a Corleone per fermare il depotenziamento del Presidio ospedaliero e puntare al suo rilancio. Ma comincia a manifestarsi qualche smagliatura nell’unità d’intenti manifestata nei primi giorni della vertenza. E se la Cgil, nell’assemblea sindacale svoltasi nella mattinata di lunedì nei locali dell’ospedale, ha lanciato la parola d’ordine di continuare a mantenere alta la tensione, perché le aperture dell’assessore regionale alla sanità ancora devono trasformarsi in atti giuridicamente validi, la maggioranza politica di centrodestra al comune – a giudicare dal dibattito svoltosi nella seduta consiliare di lunedì sera - sembra invece che abbia lanciato un’altra parola d’ordine: quella di abbassare i toni per “non disturbare” il manovratore. Non è un caso che, con una decisione a maggioranza presa la settimana scorsa, il presidente del consiglio Mario Lanza e i capigruppo di centrodestra abbiano deciso di archiviare l’annunciata seduta congiunta di tutti i consigli comunali della zona da tenersi nei locali dell’ospedale (o, addirittura, in caso di negazione dei locali, in mezzo alla strada, nella via don Giovanni Colletto). LEGGI TUTTO
LEGGI L'ODG APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE DI CORLEONE
LEGGI L'ODG APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE DI CORLEONE
domenica, aprile 18, 2010
Calcio, Play-off. Il Prizzi batte il Corleone
PRIZZI 2
CORLEONE 1
U.S.D. PRIZZI: Dario Pomilla, (40’ Pantaleo), Venezia, Giannini, Di Gregorio, Tuzzolino, Carmelo Galluzzo, Mondello (57’ Costanza), Romano, Canzoneri, Alberto Galluzzo, Cannella.
POL. CORLEONE : Caruso, Amblà Costanzo, Verardo, Ienna, Musicò, Sciarrino, Bona (78’ Sparacino), Lipari, D’Amico, Cane.
ARBITRO: sig. Giuseppe Morsello di Marsala
RETI: 80’ Lipari, 85’ Costanza 15’ (secondo tempo supplementare) Alberto Galluzzo.
Prizzi –Su un terreno impossibile e sotto una pioggia battente dal primo all’ultimo minuto, il Prizzi di Antony Venezia ha battuto un Corleone roccioso e volitivo. Il gol del bomber Alberto Galluzzo, segnato all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare, ha dato al Prizzi la possibilità di passare il primo turno dei Play Off e di candidarsi a giocare in casa un avvincente finale contro il Pro Favara, che ha battuto a sorpresa l’Empedoclina ai calci di rigore per 7 a 6. La gara regolamentare, dopo i tempi supplementari, era finita 2 a 2. LEGGI TUTTO
CORLEONE 1
U.S.D. PRIZZI: Dario Pomilla, (40’ Pantaleo), Venezia, Giannini, Di Gregorio, Tuzzolino, Carmelo Galluzzo, Mondello (57’ Costanza), Romano, Canzoneri, Alberto Galluzzo, Cannella.
POL. CORLEONE : Caruso, Amblà Costanzo, Verardo, Ienna, Musicò, Sciarrino, Bona (78’ Sparacino), Lipari, D’Amico, Cane.
ARBITRO: sig. Giuseppe Morsello di Marsala
RETI: 80’ Lipari, 85’ Costanza 15’ (secondo tempo supplementare) Alberto Galluzzo.
Prizzi –Su un terreno impossibile e sotto una pioggia battente dal primo all’ultimo minuto, il Prizzi di Antony Venezia ha battuto un Corleone roccioso e volitivo. Il gol del bomber Alberto Galluzzo, segnato all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare, ha dato al Prizzi la possibilità di passare il primo turno dei Play Off e di candidarsi a giocare in casa un avvincente finale contro il Pro Favara, che ha battuto a sorpresa l’Empedoclina ai calci di rigore per 7 a 6. La gara regolamentare, dopo i tempi supplementari, era finita 2 a 2. LEGGI TUTTO
Il LombardoTer con il Pd "ripubblicizza" le acque in Sicilia
Sei miliardi di euro torneranno alla Regione, diminuiranno i costi delle bollette
di Ignazio Panzica
Parrebbe “alea iacta est”. Il Governo Lombardo ter, con il sostegno del PD, ha deciso di introdurre nella prossima Finanziaria regionale una norma per “far tornare nelle mani delle pubbliche amministrazioni la gestione delle acque in Sicilia”. Lo ha deciso la Giunta regionale di Governo. Si interrompe così, un allegro banchetto economico di enormi dimensioni, a cui si erano autoinvitate grandi imprese private (italiane e straniere) sbarcate in Sicilia negli anni scorsi per mettere le mani sopra le risorse idriche siciliane. Ma anche sui finanziamenti pubblici (provenienti da UE, Stato, Regione e gli stessi comuni) per tutti gli interventi di lavori migliorativi che le bucherellate e vetuste reti idriche siciliane necessitano. LEGGI TUTTO
di Ignazio Panzica
Parrebbe “alea iacta est”. Il Governo Lombardo ter, con il sostegno del PD, ha deciso di introdurre nella prossima Finanziaria regionale una norma per “far tornare nelle mani delle pubbliche amministrazioni la gestione delle acque in Sicilia”. Lo ha deciso la Giunta regionale di Governo. Si interrompe così, un allegro banchetto economico di enormi dimensioni, a cui si erano autoinvitate grandi imprese private (italiane e straniere) sbarcate in Sicilia negli anni scorsi per mettere le mani sopra le risorse idriche siciliane. Ma anche sui finanziamenti pubblici (provenienti da UE, Stato, Regione e gli stessi comuni) per tutti gli interventi di lavori migliorativi che le bucherellate e vetuste reti idriche siciliane necessitano. LEGGI TUTTO
Appello per un 1° maggio migrante a Cassibile
Dopo i terribili giorni di Rosarno quest’anno vogliamo costruire una campagna di rilievo nazionale a difesa dei diritti dei migranti stagionali supersfruttati nella nostra isola, perché pensiamo che la cancellazione dei diritti dei migranti abbia aperto ed aprirà di più il varco ad un attacco frontale ai diritti di tutti i lavoratori. La recente approvazione al Senato del “collegato lavoro” dimostra la reale volontà padronale di demolire ogni diritto del lavoro, facilitando i licenziamenti con l’annullamento nei fatti dell’ art.18 dello Statuto dei lavoratori. Da anni centinaia di migranti vengono a Cassibile, soprattutto durante la stagione di raccolta delle patate (aprile/giugno), per essere sfruttati in condizioni neoschiaviste da un padronato che, grazie all’evasione contributiva, ai bassi salari ed alle condizioni disumane di lavoro, si arricchisce indistrurbato grazie all’intermediazione dei caporali ed all’inefficacia, o peggio, assenza delle istituzioni preposte e dei sindacati concertativi. LEGGI TUTTO
L'eurodeputato Rita Borsellino: «L’attacco a Gomorra è un favore alla mafia»
di Saverio Lodato
Ci sono malattie tropicali dalle quali non si guarisce mai definitivamente, ma che vanno tenute sotto cura e osservazione, se con esse si vuole tranquillamente convivere. Questa malattia tropicale, se così si può dire, per Silvio Berlusconi è rappresentata dalla lotta alla mafia, e da tutto quello che le ruota attorno. E così, a ondate ricorrenti, Silvio Berlusconi si ricorda che con la mafia deve scendere a patti, come diceva quel Pietro Lunardi, ministro di un suo dei suoi tanti governi, che ammise papale papale: «Con la mafia bisogna convivere». A periodi lo assale la preoccupazione che i suoi personalissimi “eroi”, i mafiosi, possano assestare un brutto colpo di coda, magari perché non soddisfatti da quelle promesse elettorali che, come è risaputo, non si negano a nessuno. Non si spiega altrimenti che il premier non perda occasione di tirar fuori l’artiglio, sollevando tempeste mediatiche per mettersi al riparo dalla critica che non sa, non vuole, non riesce a governare. LEGGI TUTTO
Ci sono malattie tropicali dalle quali non si guarisce mai definitivamente, ma che vanno tenute sotto cura e osservazione, se con esse si vuole tranquillamente convivere. Questa malattia tropicale, se così si può dire, per Silvio Berlusconi è rappresentata dalla lotta alla mafia, e da tutto quello che le ruota attorno. E così, a ondate ricorrenti, Silvio Berlusconi si ricorda che con la mafia deve scendere a patti, come diceva quel Pietro Lunardi, ministro di un suo dei suoi tanti governi, che ammise papale papale: «Con la mafia bisogna convivere». A periodi lo assale la preoccupazione che i suoi personalissimi “eroi”, i mafiosi, possano assestare un brutto colpo di coda, magari perché non soddisfatti da quelle promesse elettorali che, come è risaputo, non si negano a nessuno. Non si spiega altrimenti che il premier non perda occasione di tirar fuori l’artiglio, sollevando tempeste mediatiche per mettersi al riparo dalla critica che non sa, non vuole, non riesce a governare. LEGGI TUTTO
L'eurodeputato vola de luxe
di Giulia Cerino
Gli eurodeputati scelgono jet privati per andare a Strasburgo. Costo: 1.400 euro. Fino allo scorso anno preferivano i low cost. Ma adesso sono cambiate le regole dei rimborsi
E' la moda della legislatura 2009-2014: voli di lusso per la trasferta a Strasburgo. Sono un bel numero gli eurodeputati italiani che per raggiungere ogni mese il Parlamento Ue utilizzano un jet-taxi privato: l'Embraer E120, un giocattolino di 12 metri di lunghezza. Partenza da Ciampino (Roma) arrivo a Strasburgo e ritorno per 1.400 euro. Una scelta fastosa che segna una inversione di rotta rispetto al passato. Fino allo scorso anno, infatti, erano gettonatissimi aerei di linea e voli low cost. E sulle poltroncine di Ryanair si affollavano gli onorevoli italici prestati all'Europa. LEGGI TUTTO
Gli eurodeputati scelgono jet privati per andare a Strasburgo. Costo: 1.400 euro. Fino allo scorso anno preferivano i low cost. Ma adesso sono cambiate le regole dei rimborsi
E' la moda della legislatura 2009-2014: voli di lusso per la trasferta a Strasburgo. Sono un bel numero gli eurodeputati italiani che per raggiungere ogni mese il Parlamento Ue utilizzano un jet-taxi privato: l'Embraer E120, un giocattolino di 12 metri di lunghezza. Partenza da Ciampino (Roma) arrivo a Strasburgo e ritorno per 1.400 euro. Una scelta fastosa che segna una inversione di rotta rispetto al passato. Fino allo scorso anno, infatti, erano gettonatissimi aerei di linea e voli low cost. E sulle poltroncine di Ryanair si affollavano gli onorevoli italici prestati all'Europa. LEGGI TUTTO
Massimalismo in pillole
di Daniela Minerva
I vescovi si aggrappano alla destra su aborto e contrac- cezione perché la Chiesa sta vivendo una crisi dramma- tica. E in Italia non ha un vero interlocutore. Così la Lega ne approfitta. Colloquio con Massimo Cacciari
Questioncelle che riguardano solo l'Italia: Massimo Cacciari non dà grande peso alla bagarre sulla pillola abortiva Ru486. Disponibile negli ospedali a partire dal 1 aprile, in ritardo di anni rispetto agli altri paesi europei e agli Stati Uniti, il farmaco che induce chimicamente l'interruzione di gravidanza e rende più agile, dal punto di vista medico-sanitario, l'intera procedura, è stato autorizzato con l'incongrua richiesta del governo e del Consiglio superiore di sanità di essere somministrato solo nel corso di un ricovero. LEGGI TUTTO
I vescovi si aggrappano alla destra su aborto e contrac- cezione perché la Chiesa sta vivendo una crisi dramma- tica. E in Italia non ha un vero interlocutore. Così la Lega ne approfitta. Colloquio con Massimo Cacciari
Questioncelle che riguardano solo l'Italia: Massimo Cacciari non dà grande peso alla bagarre sulla pillola abortiva Ru486. Disponibile negli ospedali a partire dal 1 aprile, in ritardo di anni rispetto agli altri paesi europei e agli Stati Uniti, il farmaco che induce chimicamente l'interruzione di gravidanza e rende più agile, dal punto di vista medico-sanitario, l'intera procedura, è stato autorizzato con l'incongrua richiesta del governo e del Consiglio superiore di sanità di essere somministrato solo nel corso di un ricovero. LEGGI TUTTO
sabato, aprile 17, 2010
Contessa Entellina, arrestato un pregiudicato per estorsione e guida in stato di ebbrezza
Contessa Entellina - Arrestato ieri dai carabinieri della stazione cittadina un 28enne, Liborio Morselli, disoccupato con precedenti penali; nativo di Erice (TP), ma residente nel piccolo centro del palermitano. L’arresto ha seguito di poche ore la sentenza emessa della Corte di Cassazione, che lo ha condannato in via definitiva a alla pena di 3 anni e 8 mesi ed all’arresto di 2 mesi per il reato di estorsione, guida in stato di ebbrezza e in stato di alterazione psico-fisica, derivante dall’assunzione di sostanze stupefacenti.. L’ordine di carcerazione è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, Ufficio esecuzioni penali. Liborio Morselli stava già scontando parte della pena in regime di custodia cautelare agli arresti domiciliari, presso la propria abitazione di Contessa Entellina. I fatti a cui si riferisce la condanna avvennero nel 2007, quando l’uomo fu denunciato dai Carabinieri della Stazione di Contessa Entellina, dipendente dalla Compagnia carabinieri di Corleone, per il reato di estorsione nei confronti dei genitori. Una storia drammatica di violenza familiare, sopportata per anni dai suoi familiari, che ha alla base la sua dipendenza dalla droga, che lo spingeva a chiedere con violenza e minacce denaro per acquistarla. Dopo tutta una serie di verifiche, informazioni ed indagini svolte con discrezione dai militari dell’Arma, arrivò la prima denuncia e la condanna, che l’uomo aveva iniziato a scontare agli arresti domiciliari. Nella giornata di ieri i militari lo hanno rintracciato e fermato a bordo della sua autovettura. Secondo quanto accertato dai carabinieri, Morselli era in evidente stato di ebbrezza e sotto effetto di sostanze stupefacenti. Condotto in caserma, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso il carcere “Cavallacci” di Termini Imerese, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Cosmo Di Carlo
NELLA FOTO: Liborio Morselli
Cosmo Di Carlo
NELLA FOTO: Liborio Morselli
mercoledì, aprile 14, 2010
Parte la raccolta differenziata a Corleone
Finalmente, dal 2 maggio dovrebbe partire la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani a Corleone. E finalmente ai 17 operai dell’Ato “Belice Ambiente”, che lavorano in paese, è stato trasformato il contratto di lavoro da part-time a tempo pieno. Alcuni di loro, infatti, lavoravano 24 ore e altri 30 ore settimanali, in una situazione di discriminazione rispetto agli altri 300 dipendenti dell’Ato, che invece da sempre sono stati a tempo pieno. Il consiglio di amministrazione dell’Ato, presieduto dall’on. Salvino Caputo, infatti, lunedì scorso ha approvato un progetto sperimentale per la raccolta differenziata a Corleone, che interesserà l’intero territorio comunale. LEGGI TUTTO
Ospedale di Corleone. La Cgil, gli operatori e i sindaci ricevuti dall'on. Giuseppe Laccoto, presidente della commissione sanità
CORLEONE – E’ stata ricevuta oggi pomeriggio dal presidente della Commissione Sanità dell’Ars, Giuseppe Laccoto, la delegazione della Cgil, degli operatori sanitari e del Comitato dei sindaci per discutere del futuro del Presidio ospedaliero “Dei Bianchi” di Corleone. All’on. Laccoto è stata rappresentata la preoccupazione per il progressivo depotenziamento della struttura sanitaria, chiedendogli di adoperarsi invece per un suo rilancio. Alla riunione erano presenti anche il segretario regionale del Pd, on. Giuseppe Lupo, e il capogruppo del Pd all’Ars, on. Antonello Cracolici. LEGGI TUTTO
Corleone, da ieri è on-line la lista dei beni confiscati alle mafie
È da più di un anno che i giovani della Associazione “Dialogos” e la società civile chiedevano al Comune di Corleone la pubblicazione on-line, sul sito ufficiale, dell’elenco dei beni confiscati. E, finalmente, da ieri, il monitoraggio, al primo marzo 2010, dei beni confiscati è on-line. L’elenco contiene i dati identificativi dei beni, i soggetti ai quali sono stati confiscati, gli estratti catastali, aerofotogrammetrici e urbanistici del Piano regolatore, in modo da consentire di identificare con facilità il bene e la sua ubicazione. Per ogni bene, infine, sono riportati gli estremi dei provvedimenti di assegnazione e di destinazione e il suo attuale stato d'uso. Dall'analisi dei dati, emerge che dei 18 beni di Corleone 16 sono in atto utilizzati. Il 90% dei beni confiscati, quindi, a Corleone è effettivamente utilizzato o dal Comune o, tramite l’assegnazione al Consorzio “Sviluppo e legalità”, alle cooperative sociali “Placido Rizzotto”, “Pio La Torre” e “Lavoro e non solo”. I dati diffusi dall'amministrazione comunale testimoniano l'impegno profuso nel contrasto alla criminalità organizzata e l'effettivo uso dei beni confiscati, facendo assurgere il Comune a modello positivo nelle politiche di utilizzo dei beni confiscati. D.P.
Mafia, il pentito Pasta rivela: "I Lo Piccolo avevano una talpa"
Il clan contava su un informatore tra gli investigatori o negli uffici giudiziari. I boss avevano progettato anche un'intimidazione al procuratore aggiunto Ingroia. Un "segnale" per lo Stato e i magistrati. C'era una talpa al servizio della cosca dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Una talpa tra gli investigatori o negli uffici giudiziari che ha consentito di venire a conoscenza anticipatamente di almeno due operazioni antimafia tra il 2006 e il 2008. Lo rivela il neo collaboratore di giustizia Manuel Pasta che recentemente ha favorito l'arresto di tre boss, impedendo la riorganizzazione del clan di Resuttana. Il pentito avrebbe anche riferito dell'intenzione di Cosa nostra di rialzare la testa con un'intimidazione eclatante che aveva come obiettivo un personaggio simbolo dell'impegno antimafia, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Secondo Pasta si voleva danneggiare l'auto privata della famiglia di Ingroia e dare un segnale preciso allo Stato e alla procura che aveva messo sotto scacco i mandamenti un tempo in mano ai Lo Piccolo. Poi il progetto non fu realizzato per l'opposizione dello stesso Pasta, circostanza che testimonierebbe il peso specifico del collaborante all'interno dell'organizzazione criminale e l'importanza delle sue ammissioni.
Lombardo, recitazione della controversia siciliana
di Agostino Spataro
Tanto rumore per nulla. Si potrebbe dire. Chi s’aspettava dal discorso del governatore Lombardo sconvolgenti rivelazioni di fatti di mafia e di nomi “di politici legati alla mafia e agli affari” è rimasto deluso. In realtà, egli ha fatto meno nomi di quelli preannunciati in discorsi e interviste e tante, tantissime allusioni orientate in varie direzioni. Una serie di messaggi criptati oscillanti fra la minaccia di scioglimento e gli ammiccamenti rassicuranti verso l’intera Assemblea. Se continua, e si rafforza, il governo, si potrà terminare la legislatura e anche chi scalpita per occupare il suo posto di presidente potrà sperare nella sua annunciata non ricandidatura per “affaticamento”. La parola d’ordine, maturata nelle ultime ore, pare essere quella di rasserenare il clima politico dando appuntamento a tutti alla prossima tornata elettorale. LEGGI TUTTO
Tanto rumore per nulla. Si potrebbe dire. Chi s’aspettava dal discorso del governatore Lombardo sconvolgenti rivelazioni di fatti di mafia e di nomi “di politici legati alla mafia e agli affari” è rimasto deluso. In realtà, egli ha fatto meno nomi di quelli preannunciati in discorsi e interviste e tante, tantissime allusioni orientate in varie direzioni. Una serie di messaggi criptati oscillanti fra la minaccia di scioglimento e gli ammiccamenti rassicuranti verso l’intera Assemblea. Se continua, e si rafforza, il governo, si potrà terminare la legislatura e anche chi scalpita per occupare il suo posto di presidente potrà sperare nella sua annunciata non ricandidatura per “affaticamento”. La parola d’ordine, maturata nelle ultime ore, pare essere quella di rasserenare il clima politico dando appuntamento a tutti alla prossima tornata elettorale. LEGGI TUTTO
Rosanero dell’Anno 2009: vince il sondaggio il difensore Federico Balzaretti
Il sito www.tifosirosanero.it ha chiuso il sondaggio Rosanero dell’Anno 2009. I tifosi in questi mesi hanno votato tra i 12 candidati al titolo. Era chiesto di scegliere il rosanero che nell’anno solare 2009 si era messo più in evidenza. Con ben 1183 voti, equivalenti al 15,44% del totale, ha vinto Federico Balzaretti che verrà premiato presto in occasione della cena ufficiale del sito con data da concordare con la società US Città di Palermo. Il premio Rosanero dell’Anno è così arrivato alla quarta edizione dopo che ha visto vincere Eugenio Corini (2006), Alberto Fontana (2007) e Fabrizio Miccoli (2008). La classifica finale con tutti i partecipanti e i voti la potete trovate alla pagina: http://www.tifosirosanero.it/index.php?name=Polls&req=results&pollID=51
lunedì, aprile 12, 2010
Corleone, vertenza ospedale. Ieri, dall'assessore alla sanità Massimo Russo qualche "apertura"
È stata un incontro interlocutorio quello che si è svolto ieri a Palermo, presso l’assessorato regionale alla sanità, tra l’assessore Massimo Russo e la delegazione composta dai dirigenti della Cgil, che l’avevano chiesto, dalla Cisl, dagli operatori sanitari e da alcuni Sindaci della zona del Corleonese, per discutere dei problemi dell’ospedale di Corleone. La soppressione della U.O. di Psichiatria, la riduzione a “Punto Nascita” dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia, la cronica carenza di personale medico nell’U.O. di Pediatria e la mancanza di attrezzature sanitarie hanno oggettivamente depotenziato la struttura ospedaliera, facendo temere il peggio. Cioè, il progressivo smantellamento, fino alla chiusura. E questi timori sono stati espressi con franchezza all’assessore, che li ha fugati con decisione. Nel merito, dopo un confronto a “muso duro” durato circa due ore, l’assessore ha manifestato caute “aperture” sulla possibilità di ripristinare l’U.O. di Psichiatria e l’U.O. di Ostetricia e Ginecologia, confermando la disponibilità a dotare la Pediatria del necessario personale medico, non appena definita la pianta organica. L’assessore Russo ha comunicato anche che, con i fondi dell’art. 20, intende completare la seconda ala dell’ospedale di Corleone, i cui lavori sono fermi da anni. Si è impegnato a sollecitare il direttore generale dell’Asp di Palermo affinché doti l’ospedale delle necessarie attrezzature sanitarie. Infine, ha accolto l’invito a visitare al più presto l’ospedale di Corleone. “Ma deve venire percorrendo la SP2 e la SP4 Partinico-S.Cipirello-Corleone”, gli è stato raccomandato. (d.p.)
NELLA FOTO. Un momento dell'incontro.
NELLA FOTO. Un momento dell'incontro.
Una donna romena partorisce in ambulanza. Ricoverata all'Ospedale di Corleone, sta bene insieme alla sua bimba
CORLEONE - Partorisce in ambulanza tra Lercara Friddi e Corleone, assistita dal medico del 118. La mamma Vittoria Gutu, romena, è stata ricoverata presso il reparto di ostetricia dell’Ospedale dei Bianchi di Corleone, dove, in anestesia, gli è stata estratta la placenta e bloccata una “moderata emorragia”. Elisa Graziella è nata alla 33’ settimana, pesa 2 chili e 400 grammi ed è stata trasferita in serata all’unità di neonatologia dell’Ospedale Villa Sofia di Palermo. Nella foto (Di Carlo) Elisa Graziella con la mamma Vittoria ed il papà Costantin Corduneanu. Le prime avvisaglie del parto Vittoria le ha percepite che erano le 12, 30 nella sua abitazione di Lercara Friddi. Il tempo di avvisare il marito Costantin, che era in paese e che ha faticato per il sovraffollamento delle linee a chiamare l’ambulanza del 118. “Sono andato in Piazza vicino al comune – spiega il papà della bimba Costantin Corduneanu - lì c’era più campo”. L’arrivo dell’autoambulanza con il medico a bordo e la corsa verso l’Ospedale dei Bianchi di Corleone. Punto nascita più vicino. Dopo dieci minuti di corsa, in aperta campagna il medico faceva fermare l’ambulanza ed assisteva la donna partoriente, recidendo il cordone ombelicale ed aspirando la bambina. Elisa e la madre sono arrivate al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Corleone dopo 35 minuti e mamma Vittoria portata subito in sala operatoria, per ovviare alla ritenzione della placenta e fermare una moderata emorragia. La bambina, nata prematura alla 33’ settimana, dopo le prime cure nella Nursery dell’Ospedale di Corleone è stata trasferita in serata presso l’Unità di Neonatologia dell’Ospedale Villa Sofia di Palermo. Felici papà Costantin e mamma Vittoria per il buon fine dell’avventura. A casa ad aspettare Elisa c’è anche una sorellina di 13 mesi. Determinanti il tempestivo arrivo dell’ambulanza del 118 e le cure tempestive presso il pronto soccorso dell’Ospedale dei Bianchi di Corleone “Con un’emorragia in corso – spiega il dottor Filippo Contorno – un percorso più lungo avrebbe potuto causare problemi”.
Cosmo Di Carlo
Cosmo Di Carlo
Iscriviti a:
Post (Atom)