lunedì, marzo 01, 2010
Sicilia. "La mafia torna all'antico"
ROMA - Cosa nostra, "costretta ad inabissarsi dall'aggravarsi delle fasi critiche", starebbe cercando di "recuperare figure carismatiche, segnatamente storici capimafia che, accanto alle giovani leve, in una prospettiva temporale di medio-lungo termine siano in grado di ripristinare modelli organizzativi più efficaci ed idonei a superare le attuali difficoltà". È quanto si legge nell'ultima relazione dei Servizi segreti al Parlamento. Una Cosa nostra che torna all'antico, dunque, secondo i Servizi, con gli "storici e carismatici capimafia" recuperati anche per risolvere altre problematiche: "riempire i vuoti di potere a livello apicale, specie di alcune articolazioni strategiche del Palermitano, ormai decapitate; riaffermare la presenza mafiosa sul territorio e recuperare risorse economiche tramite l'esercizio estorsivo, l'ingerenza persistente e sistematica negli appalti e nell'esecuzione di lavori pubblici e privati, anche per soddisfare le crescenti esigenze di un circuito carcerario sempre più influente". In questo scenario, scrivono i Servizi, "il profilo criminale del latitante trapanese Matteo Messina Denaro lascia ipotizzare un suo peso crescente a livello extraprovinciale, a fronte di una precarietà di equilibri che è parsa caratterizzare tutte le principali realtà criminali della Sicilia".
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