di Agostino Spataro
Che la Sicilia e il Sud stiano affondando nel vortice della crisi è cosa evidente e accettata. Che ai siciliani siano rimasti soltanto “gli occhi per piangere” sulle loro sventure e tradimenti, nel vedere i loro paesi allagati, franati, crollati, le poche fabbriche chiuse, i contadini esasperati per i loro prodotti rubati, i loro figli emigrare é cosa arcinota e inoppugnabile. Che la Regione sia vicina al collasso amministrativo e finanziario, al limite estremo della sopravvivenza, è cosa certa e lampante. Che ci sia la necessità, e l’urgenza, di fare qualcosa di straordinario per bloccare la caduta e invertire la pericolosa tendenza è cosa altrettanto certa, ma non da tutti accettata. Poiché la crisi non è uguale per tutti. Anzi, taluni gruppi, soprattutto quelli più legati al malaffare, nella crisi ci guazzano e stanno realizzando fortune colossali. A partire dalla spesa regionale e dal sistema di contributi statali e europei. LEGGI TUTTO
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