lunedì, gennaio 04, 2010
Reggio Calabria, il giudice Prestipino: "Nessun dubbio sulla matrice mafiosa"
REGGIO CALABRIA - È stata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso e sarebbe distinguibile, secondo quanto si è appreso, la targa dello scooter utilizzato dalle due persone che ieri mattina hanno compiuto l'attentato contro il portone d'ingresso della Procura generale di Reggio Calabria. Gli investigatori stanno facendo le verifiche sulla targa dello scooter per identificare il proprietario del mezzo e accertare se sia stato rubato. Dalle immagini, invece, può venire un contributo solo parziale riguardo l'accertamento dell'identità dei due attentatori, che indossavano entrambi caschi da motociclista. Si stanno valutando, comunque, le loro caratteristiche corporali per metterle a raffronto con quelle di persone schedate dagli investigatori come affiliate alla 'ndrangheta.I carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria stanno svolgendo gli atti urgenti e ne trasmetteranno i risultati alla Dda di Reggio Calabria. Dopo la loro valutazione si deciderà quando trasmettere il fascicolo alla Procura antimafia di Catanzaro, competente sui procedimenti riguardanti i magistrati del Distretto di Corte d'appello di Reggio Calabria."Non abbiamo alcun dubbio che l'attentato contro gli uffici della Procura generale di Reggio Calabria abbia una matrice mafiosa". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Michele Prestipino. "Le modalità di esecuzione dell'attentato - ha aggiunto - e la professionalità dimostrata dalle due persone che lo hanno compiuto ci inducono a pensare che l'attentato sia stato compiuto, senza ombra di dubbio, su preciso mandato della 'ndrangheta".
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