DETROIT - Termini Imerese "non è in grado di competere": la decisione di chiuderlo "è irreversibile". L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, dal palco dell'Automotive News World Congress, ribadisce la posizione del Lingotto e precisa: la Fiat è un'azienda e ha le responsabilità di un'azienda. Non ha le responsabilità di un governo, è il governo che deve governare. "Siamo il maggiore investitore in Italia, ma non abbiamo la responsabilità di governare il paese". La precisazione è arrivata dopo che una voce di protesta si era alzata dalla platea del convegno affermando: "Fiat-Chrysler una vergogna" per la vertenza dello stabilimento siciliano. Una piccola protesta che interrompe l'intervento di Marchionne per alcuni istanti.
Le dichiarazioni dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, hanno gettato benzina sul fuoco, creando ulteriore preoccupazione tra i lavoratori di Termini Imerese. La decisione "irreversibile" della chiusura di Termini è di una "arroganza intollerabile". Lo afferma il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, sottolineando che è necessario proclamare "uno sciopero generale del gruppo, non solo dell'auto entro gennaio". A breve inizierà la riunione unitaria di Fiom, Fim, Uilm e Fismic sulle iniziative di lotta contro la chiusura di Termini e quindi la quantità di ore di sciopero saranno decise in questa sede. "Noi proponiamo otto ore - ha detto Rinaldini - gli altri due-quattro, discuteremo ma è importante che lo sciopero sia di tutto il gruppo ed entro la fine del mese".
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