complimenti per il "Caffè" e per "Rainews24". Grazie per aver trattato diverse volte il tema della lotta alla mafia e, negli ultimi giorni anche quello dell'inopportunità di vendere i beni confiscati. Io sono nato e vivo a Corleone. Conosco i mafiosi e i loro complici. Insieme ad altri, mi sforzo di combatterli e di dare una speranza di futuro a questa nostra terra e ai giovani che ancora si ostinano a vivervi. Grazie alla legge La Torre e alla legge 109/96, nella nostra zona sono nate tre coop sociali, che danno lavoro a circa 100 giovani. Ogni giorno, con coraggio, lavorano su queste terre, dalle quali tirano fuori lavoro e prodotti "puliti". La pasta, il vino, la passata di pomodoro e tanti altri prodotti tutti biologici possiedono (diciamo noi) una vitamina in più: la vitamina "L" della Legalità. Se passasse la legge che consentirebbe di vendere i confiscati, tutto questo finirebbe. Terre, fabbricati ed aziende tornerebbero nelle grinfie dei mafiosi. Vuole questo il governo? Finora il fatto che questi beni siano "patrimonio indisponibile dello Stato" ha protetto gli amministratori locali (sindaci, assessori e consiglieri) e i soci delle cooperative. Domani, invece, se passasse la legge, si troverebbero esposti alle minacce e alle pressioni delle mafie. Se non si vuole che questo accada, biogna bloccare l'emendamento già approvato al Senato. In questo senso si è pure espresso (all'unanimità) il consiglio comunale di Corleone, a maggioranza di destra. Chieda, se lo ritiene opportuno, quest'impegno domani al ministro Gianfranco Rotondi. Grazie.
Dino Paternostro
Dino Paternostro
P.S. Perchè nel "Caffè" non pensa ad un collegamento da Corleone, con le coop sociali, le associazioni antimafia, il Comune, etc.?
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