Facciamo finta per un attimo che un vostro conoscente, turbato da amorosi sensi e con l’anima in subbuglio, venga da voi a chiedere un consiglio; sapendovi amico fraterno vi chiederà chi, al posto suo, scegliereste tra la bella e procace Rachele e la sofisticata ed affascinante Claretta. Cosa potreste mai fare se non, indossati i panni dell’amico, consigliarlo per il meglio pur sapendo che a lui spetta la decisione fiale? E cosa pensereste se scopriste che l’amico turbato non solo ha già scelto l’amata ma anche affisso le pubblicazioni ossia, in poche parole, già rumpìu u scaluni? Ecco, con ardita similitudine, ho provato a spiegarvi quanto è successo ieri nell’Aula, o meglio nello stanzino (già per altro rifiutato con tanto di protesta teatrale dal Messo Comunale), della Consulta Giovanile di Corleone. LEGGI TUTTO
LE DELUSIONI CHE FANNO CRESCERE...
di Dino Paternostro
1 commento:
Questa lettera aperta é un segno di maturità! Complimenti!
Avevo avuto modo di incontrare alcuni dei membri della Consulta durante una mia breve visita a Corloene nell'ottobre scorso.
Già in quell'occasione ebbi modo di apprezzare la preparazione e la voglia di fare (e non solo feste). Dopo quell'incontro il mio scetticismo iniziale nei confronti di tali 'istituzioni' si é tramutato in quasi ottimismo e la lettera di cui sopra lo dimostra.
Non farsi prendere in giro, e tanto meno dal primo cittadino, e denunciare pubblicamente l'accaduto, é un segno di maturità politica e umana che lascia sperare bene per il futuro di Corleone e dei suoi giovani.
leoluca criscione, svizzera
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