Palermo, 17.12.2009 Fonte: Ansa
giovedì, dicembre 17, 2009
Il magistrato Antonio Ingroia: "Per il concorso esterno ok a norma equilibrata"
Sul concorso esterno in associazione mafiosa «si potrebbe articolare una norma equilibrata, con un ambito di applicabilità nè troppo ampio nè troppo ristretto». Lo afferma il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, il pm che ha sostenuto l'accusa proprio per concorso esterno nel processo di primo grado contro il senatore Marcello Dell'Utri in un intervento su «S», il magazine di cronaca e attualità in edicola da sabato prossimo «Ma per arrivare a questa soluzione sarebbe necessario confrontarsi in modo civile e serio sulle possibilità di coniare una previsione di legge - aggiunge - che stabilizzi i presupposti del reato di 'sostegno alla mafià oggi sanzionata col concorso esterno». Il magistrato non chiude la porta a una proposta di legge per definire il reato, finora affidato solo alle interpretazioni, a patto di garantire «fiducia reciproca fra politica e magistratura, riconoscimento dell'esigenza di punire condotte di questo genere e ricerca comune di un punto di equilibrio». Ingroia, però, precisa che l'assenza di una norma specifica, al momento, è perfettamente coerente con l'ordinamento italiano: «Ogni studente di giurisprudenza - spiega il magistrato - sa che la mancanza nel codice penale di un'apposita disposizione incriminatrice per il 'concorso esterno nell'associazione mafiosà è perfettamente normale, così come per ogni altra ipotesi di concorso in qualsiasi reato».
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