di Massimo Lorello
PALERMO - Pier Luigi Bersani ha detto sì. Il segretario nazionale del Pd ha dato la disponibilità del suo partito a lavorare di concerto con il governo di minoranza annunciato da Raffaele Lombardo ma solo per le prossime leggi di riforma che verranno discusse all'Assemblea regionale. La decisone è stata presa durante la riunione che nel pomeriggio di ieri Bersani ha tenuto a Roma assieme al coordinatore siciliano del partito, Giuseppe Lupo, e al capogruppo all'Ars, Antonello Cracolici.«Di fronte al fallimento del centrodestra siciliano - si legge nella nota diffusa a conclusione del vertice - il Pd intende verificare se, nella chiarezza dei ruoli, già a partire dai prossimi mesi, ci saranno le condizioni nell'Assemblea regionale per realizzare insieme le riforme necessarie ad affrontare la drammatica situazione economica e sociale dell'Isola, cominciando dalla esplosiva emergenza rifiuti».Bersani ha organizzato la riunione a Roma perché non potrà essere presente all'assemblea regionale del partito in programma sabato mattina all'Astoria Palace di Palermo. Il vertice di ieri pomeriggio, si legge nella nota, «è servito a condividere la posizione del partito dinanzi al precipitare della crisi del governo regionale». Durante il confronto con i dirigenti siciliani «è stato possibile verificare la piena sintonia del partito nazionale e regionale. Il Pd ha esercitato con rigore e fermezza l'opposizione al centrodestra siciliano, mantenendo fede all'impegno preso con gli elettori e riuscendo nel contempo a far approvare misure utili che non avrebbero altrimenti mai visto la luce».Del governo che Raffaele Lombardo di appresta a costituire, faranno parte l'Mpa e il Pdl Sicilia di Gianfranco Miccichè. Il nuovo esecutivo, il terzo da quando il leader autonomista si è insediato a Palazzo d'Orleans, dovrebbe essere ufficializzato entro la fine dell'anno.
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