lunedì, novembre 23, 2009
Rita Borsellino sulla possibilità di vendere i beni confiscati alla mafia: "Così si vanifica il lavoro fin qui fatto e si agevola la mafia"
"La vendita a mezzo asta dell’azienda agricola Suvignano decisa dall’Agenzia del Demanio Toscana e Umbria va assolutamente scongiurata”. Così Rita Borsellino sulla vicenda dell’azienda agricola Suvignano, posta sotto sequestro e confiscata tra il 1996 e il 1997, in forza della legge sui beni mafiosi, dopo avere espresso la sua solidarietà al sindaco di Monteroni d’Arbia, Jacopo Armini. “Questa decisione rischia di mandare in fumo le azioni concrete che le associazioni territoriali senesi portano avanti su questi terreni da tempo per diffondere i valori di legalità e lotta contro ogni forma di violenza e criminalità. Faccio appello a tutte le istituzioni coinvolte e a quelle che possono portare un contributo alla revisione della decisione dell'Agenzia del Demanio Toscana e Umbria, affinché venga scongiurata l'ipotesi di vendita all'asta e si agisca in linea con quanto indicato dalla legge, ossia con il riutilizzo sociale del bene”. “Vendere all’asta i beni confiscati alle mafie non farebbe altro che consegnare nelle mani delle organizzazioni mafiose ville, case e terreni appartenuti ai boss. Se passasse l’emendamento, lo Stato farebbe un gravissimo passo indietro e tradirebbe l’impegno assunto con il milione di cittadini che 13 anni fa firmarono la proposta, poi diventata legge, sull’uso sociale di questi beni e sulla loro restituzione alla collettività”, conclude Rita Borsellino, che ha firmato l’appello lanciato dall’associazione Libera affinché venga ritirato l’emendamento alla legge Finanziaria che prevede la messa in vendita dei beni immobili confiscati alla mafia.
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