lunedì, novembre 30, 2009
Don Ciotti: "Il ponte? Unirà due cosche!"
CASALECCHIO (BOLOGNA) - "Quel ponte non unisce due coste ma due cosche". Don Luigi Ciotti, presidente di "Libera", ha chiesto di posticipare la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per dedicare quelle risorse ad altre opere. Lo ha fatto dal palco di "Politicamente Scorretto", la Tregiorni alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno in cui l'ideatore della rassegna, lo scrittore Carlo Lucarelli, ha rilanciato il suo appello per destinare alla cultura una parte dei beni confiscati alla mafia. "Non ci sono soldi? E allora perché non destinarli ad altre priorità? - ha chiesto il sacerdote, in collegamento telematico con il Mei, il meeting delle etichette indipendenti in contemporaneo svolgimento a Faenza -. Quel ponte rinviamolo un attimo. Perché unisce due cosche". Ed invece servono asili, scuole, ferrovie, strutture che diano il senso della comunità, perché "quella meravigliosa gente del sud non deve girare il mondo per lavorare, ma deve stare là".
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1 commento:
Indipendentemente dallo definire, a mio avviso in modo errato e oltremodo provocatorio, le due sponde dello Stretto, quanto affermato da Don Ciotti mi trova pienamente concorde, ma solo se i soldi per il ponte fossero realmente (e non come fino adesso con imprevedibili promesse) impiegati per altre infrastrutture sul territorio di Messina e provincia.
Ciò in quanto, a mio modesto parere, abbiamo bisogno urgentemente e assolutamente degli investimenti infrastrutturali, peraltro pure visibilmente necessari, per risollevare la situazione generale economica locale di buona parte delle famiglie, se non vogliamo continuare a produrre spacciatori ed infoltire le file della criminalità oltre a vedere crescere un popolo, soprattutto giovani, fatto di depressi, disperati e forse pure di aggressivi con terzi e con se stessi.
Purtroppo è palpabile sotto gli occhi di chi può vedere, che in questa situazione di generale scivolamento economico e sociale, soprattutto messinese, chi ci sguazza bene non solo è la criminalità, ma trasversalmente sono soprattutto gli uomini della politica e delle istituzioni, con relativo codazzo di servi, picciotti e zerbini, che così possono dare più soddisfazione al loro psicotico delirio d'onnipotenza.
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