A Corleone, anche gli operai del servizio di nettezza urbana sono in stato di agitazione. L’Ato rifiuti di Monreale, da cui dipendono, non ha ancora pagato il salario del mese di ottobre e, quel ch’è peggio, non è in condizione di dire se e quando pagherà. Come non ha ancora pagato una quota della 14° mensilità, che pure andava pagata entro luglio. E lo stato di agitazione rischia di esplodere in dura rabbia, di fronte a questo stato di incertezza. «Tra l’altro, gli operai di Corleone – dice Giovanni Mercatante, delegato aziendale della Fp-Cgil (nella foto) – sono gli unici operai dell’Ato ancora a part-time. Alcuni facciamo 30 ore settimanali (e possiamo considerarci i più fortunati!), mentre gli altri appena 24 ore. E tutti abbiamo moglie e figli da mantenere. Da tempo la Cgil si batte per avere il tempo pieno, addirittura abbiamo convinto il sindaco di Corleone a trovare le risorse finanziarie per darci le 36 ore settimanali, ma il presidente dell’Ato fa le orecchie da mercante».
L’Ato di Monreale, come tutti gli altri Ato, si trova in agonia per mancanza di soldi, per l’assenza di piani industriali, per il clientelismo selvaggio degli anni passati. Il Presidente della Regione Lombardo ne annuncia ogni giorno una riforma radicale, ma non la fa mai. I sindaci non pagano più le quote mensili e gli Ato stentano a pagare i salari agli operai. In questo contesto, è inutile parlare di miglioramento della qualità dei servizi, di raccolta differenziata (siamo a percentuali riducile del 2-3%).
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