"Paolo Borsellino a me disse che non sapeva nulla delle minacce di morte che lo riguardavano". Salvo Andò, che nel giugno del 1992 era da poco stato nominato ministro della Difesa, ricostruisce il suo ultimo incontro con il magistrato ucciso dalla mafia. Secondo la testimonianza resa al processo di Caltanissetta da Agnese Borsellino, vedova del magistrato, Andò incontro' all'aeroporto di Fiumicino Paolo Borsellino che si trovava con la moglie e la dottoressa Liliana Ferraro di ritorno da Bari, "l'ultima domenica di giugno" 1992. "Io ricordavo quell'incontro in periodo precedente" premette Andò, che era capogruppo del suo partito. "Fu un incontro occasionale. Lo vidi e mi avvicinai. Ricordo che avevo ricevuto la nota del prefetto Parisi dalla quale si evinceva che da fonti loro risultava un progetto di omicidio per me e per Borsellino. Volevo capire di più e glielo dissi e mi sono accorto che lui non ne sapeva nulla. Paolo, con il quale ci davamo del tu era sorpreso e ho capito che non sapeva nulla di quella informativa". "Borsellino - prosegue Andò, che adesso è rettore dell'universita' Kore di Enna - era misurato nella reazioni e sobrio nei commenti ma rimase sorpreso". Salvo Andò ricorda poi che la nota del prefetto Parisi riportava notizie "attinte in ambienti della criminalita' organizzata dalla quale si evinceva che eravamo obiettivi a rischio. Spesso in queste note non danno particolari...". Ando' dice poi "di non avere mai sentito parlare di una trattativa" tra Stato e mafia. E ricorda come per lui "c'è stato un periodo in cui avvertimenti nei miei confronti ne arrivarono tanti, soprattutto dopo 'i vespri siciliani' che assieme a 'forza paris' in Sardegna erano le prime operazioni di impiego dell'esercito per presidiare il territorio".
RaiNews24, 15-10-2009
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