"Il fallimento dell´Amia è il fallimento di Cammarata". Lo dice Salvatore Orlando, consigliere comunale del Partito Democratico a Palermo, dopo le notizie sulla richiesta di fallimento avanzata dalla Procura. "Da tempo - aggiunge - denunciamo le irregolarità e le illegalità commesse all´interno dell´azienda, tutte naturalmente a spese dei palermitani: assunzioni clientelari, viaggi d´oro e affari all´estero, sponsorizzazioni facili, falsificazione di atti contabili, appalti e acquisti poco trasparenti. E nonostante le nostre denunce fino a pochi mesi fa, in occasione delle polemiche sulla mancata querela di parte, Cammarata e il centrodestra continuavano a ripetere che eravamo visionari ed `era tutto a posto´. Il sindaco - prosegue Salvatore Orlando - ha nominato i vertici, ha controllato il loro operato e ne ha condiviso le scelte, e ha sempre coperto tutto quello che succedeva all´interno dell´Amia. La strada aperta oggi, con la richiesta di fallimento, apre una fase drammatica per la città, per i palermitani, per i lavoratori dell'azienda e per il Comune di Palermo. E questa fase non può essere certo gestita da chi l´ha determinata. L´unica speranza per Palermo è che Cammarata si dimetta immediatamente".
8 ottobre 2009
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