A suo carico decine di lettere nel covo di Montagna dei cavalli del boss corleonese
PALERMO, 5 OTT - Condanna a 13 anni per associazione mafiosa a Gaetano Lipari, accusato tra l'altro, di essere stato l'infermiere del boss Provenzano. Nei “pizzini'' trovati nel covo del capomafia il giorno del suo arresto, Lipari era indicato col numero 60. Infermiere professionale, originario di Corleone, parente del boss Pino Lipari, era uno dei pochi a poter vantare di dare del tu al padrino di Corleone. A suo carico i magistrati hanno prodotto decine di lettere trovate a Provenzano. Lipari ha lavorato come dipendente della Asl 6 presso il Distretto di Bagheria. Procurava un costoso medicinale, che il boss doveva usare dopo un'operazione a Marsiglia, grazie alla complicità di farmacisti compiacenti. Dalle indagini è emerso che l'imputato aveva frequenti contatti, anche telefonici, con l'allora deputato regionale Giovanni Mercadante (Forza Italia), medico, condannato per mafia, e col nipote di Provenzano, Carmelo Gariffo. Secondo i pm, inoltre, si sarebbe pure occupato di gestire il pizzo imposto ad alcuni imprenditori edili di Casteldaccia, Villabate e Bagheria. (ANSA)
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