
NUMERI ALLARMANTI. Ecco qualche dato sulle realtà locali: alla fine del 2007 la Caritas diocesana di Potenza sosteneva 836 famiglie, dopo un anno sono diventate 1.020 (+22%); a Como sono stati erogati 26mila pasti, il 17% in più rispetto all'anno precedente; a Treviso gli italiani che si sono rivolti alla Caritas sono aumentati del 22%; nella diocesi di Termoli-Larino (Molise), in soli tre mesi (novembre 2008-gennaio 2009) sono passati dal 42% al 59%. L'incidenza è maggiore nel Mezzogiorno (17,7%). Valori elevati, superiori al 20%, si registrano in Sicilia, Basilicata e Sardegna. Il fenomeno è meno evidente nel Nord (2,9%); al Centro la situazione è articolata (17,5% nel Lazio, 2,4% nelle Marche). Oltre 5mila famiglie hanno manifestato alla Caritas problematiche relative a un "reddito insufficiente rispetto alle normali esigenze della vita", il 20,8% degli italiani ha manifestato la necessità di un sussidio economico e il 33,5% degli stranieri il bisogno di un lavoro. Se nel 2008 il benessere degli italiani è diminuito, nel 2009 "è probabile che gli 'impoveritì aumentino". Tra questi potrebbero contarsi "migliaia di titolari di contratti a termine, di lavoratori a progetto, di impiegati che perdono il posto di lavoro senza preavviso, di dipendenti di piccole aziende cui è stato tolto l'appalto dei servizi, di cassintegrati che vedono avvicinarsi il termine del sussidio".
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