I lavori per il 1° e 2° lotto della Statale 118 “Corleonese-Agrigentina”, nel tratto compreso tra Corleone e Marineo, si faranno. Lo ha annunciato il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, dando risposta a molti residenti della zona. I lavori prevedono l’ammodernamento dei due lotti della strada e l’importo complessivo ammonta a 100 milioni di euro. Il progetto rientra in un più ampio piano di riassetto delle infrastrutture siciliane operato in questo momento dall’Anas e che, alla fine, costerà 1,3 miliardi di euro. La SS 118 rappresenta una strada di fondamentale importanza per raggiungere Palermo. Il Comune di Corleone ha già dato parere favorevole dal punto di vista tecnico al progetto dei lotti rimanenti, uno dei quali (il terzo) è già in corso di realizzazione dal 2008. Cìè da augurarsi che agli annunci seguano i fatti. E che si sblocchi anche la realizzazione del 4° e 5° lotto e l'aggancio della SS 118 alla veloce Palermo-Agrigento al bivio Bolognetta.
28/10/2009
giovedì, ottobre 29, 2009
Manovre, piccoli intrighi, incontri. La caccia ai delegati per eleggere il segretario Pd in Sicilia
Manovre, piccoli intrighi, incontri, spartizioni: tutto gli ingredienti della politica politicante sono dentro il day after del Partito Democratico in Sicilia. Invece che mettersi finalmente insieme e costituire un solo partito – i gruppi parlamentari restano separati – la preoccupazione maggiore oggi è quella di trovare la quadra per ottenere il maggiore numero di delegati al congresso. Il ballottaggio previsto dalle regole, infatti, pretende che siano i delegati, eletti alle primarie, a scegliere il segretario regionale fra Giuseppe Lupo e Beppe Lumia. I due hanno in comune solo il nome, seppure declinato in modo diverso, per il resto niente: storie diverse, provenienze diverse, caratteri opposti, politiche, progetti e obiettivi differenti. LEGGI TUTTO
Massino Ciancimino ha consegnato ai magistrati il papello originale: "Mi sono tolto un peso"
Per un'ora si è difeso davanti ai giudici d'appello che lo processano per riciclaggio. Poi, lasciando l'aula bunker di Pagliarelli, ha annunciato: "Mi sto recando in Procura". E lì Massimo Ciancimino ha tirato fuori dalla borsa un blocco di carte prelevate dal forziere di famiglia in una banca del Liechtenstein. Tra quelle carte c'era anche la versione originale del "papello". A occhio e croce, ma questo lo dirà una perizia, è la copia conforme del documento con le dodici richieste dei boss allo Stato in cambio della sospensione della stagione delle stragi. "Mi sono tolto un peso" ha poi detto ai cronisti. "Ora - ha aggiunto - tocca ai magistrati decidere cosa farne e come proseguire l'indagine. LEGGI TUTTO
La Provincia di Firenze ha donato una Fiat Panda alla cooperativa "Lavoro e non solo"
E' stata consegnata ieri alla cooperativa “Lavoro e non solo” la Fiat Panda che il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, aveva promesso - durante la sua recente visita a Corleone - ai giovani che lavorano la terra confiscata alla mafia. Oltre al presidente della cooperativa Calogero Parisi, era presente anche Elisabetta Baldi Caponnetto, vedova del giudice Caponnetto, padre del pool antimafia di Palermo. Nell’occasione Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, ha fatto un aggiornamento sulla situazione della lotta alla mafia in Toscana. Alla cerimonia di consegna dell’auto donata dalla Provincia di Firenze (che si è svolta nello spazio antistante la sala stampa Fallaci, in via de Ginori 8) c'erano anche Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze, e Maurizio Pascucci, coordinatore regionale del progetto Liberarci dalle Spine.
S. Cipirello. Inaugurata la cantina "Centopassi"
Il Consorzio Sviluppo e Legalità e l'Associazione Libera hanno inaugurato a S.Cipirello la cantina Centopassi. La cantina, ubicata in un'area estesa 17 mila metri quadri confiscata a Giovanni Genovese, e circondata da altri 6 ettari di terreno anch'essi sottratti alla mafia, è destinata alla trasformazione di uve bianche (Chardonnay, Catarratto, Grillo) e rosse (Nero d'Avola, Syrah, Perricone) prodotte nei vigneti del Consorzio Sviluppo e Legalità. «Dietro l'uva c'è la lezione della terra - ha detto don Luigi Ciotti - La terra genera e ci insegna la pazienza, la capacità di attendere e il senso del limite. Ripenso ora al '96, quando raccoglievamo le firme per proporre una legge sui beni confiscati. Ripenso alle intercettazioni dei mafiosi, che dicevano che non saremmo mai “arrivati in porto”. E invece ce l'abbiamo fatta e oggi siamo andati oltre, realizzando il sogno di Pio La Torre, che si batté per la confisca dei beni alla mafia e il loro riutilizzo sociale». La cantina Centopassi sarà gestita dalla Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra, che ne ha implementato gli impianti di produzione, e riceverà anche le uve della Cooperativa Pio La Torre Libera Terra. La prossima primavera vedrà qui imbottigliate le selezioni monovarietali e i blend della linea Placido Rizzotto; qui si porta al pieno delle possibilità l'ambizione delle cooperative che animano Centopassi di produrre vini di alta qualità, che interpretino lo straordinario territorio del Corleonese.
martedì, ottobre 27, 2009
La mensa scolastica con cibi “made in Corleone” e prodotti sui terreni confiscati alla mafia
CORLEONE - E' partito, seppure con un mese e mezzo di ritardo rispetto all'inizio dell'anno scolastico, il servizio mensa della scuola per l’infanzia. E c’è una grossa novità: i bambini mangeranno prodotti… “made in Corleone”. E’ stato infatti stipulato un protocollo d’intesa tra il Comune e la ditta Giovanni Saporito, che si occupa del servizio di mensa scolastica. In base all’accordo (l’iniziativa si chiama “Mangiare bene, sano e legale”), l’impresa si è impegnata a preparare i pasti utilizzando prodotti delle aziende locali, seguendo le tabelle dietetiche approvate dall’Azienda sanitaria provinciale. Ma non solo. Almeno una volta alla settimana, la ditta userà alimenti (come pasta, salsa, legumi, olio, farina, marmellata) prodotti nei terreni confiscati alla mafia del territorio corleonese. «In questo momento di crisi del settore – dice il sindaco Nino Iannazzo – siamo vicini ai produttori locali per far sì che le loro merci possano trovare un proficuo sbocco di mercato. Strategico l’inserimento di prodotti provenienti dai terreni confiscati per educare i bambini alla legalità fin dalla tenera età». Al riguardo, il Comune fornirà ai piccoli studenti materiale promozionale per far comprendere l'importanza della scelta etica. Sarà la coop "Lavoro e non solo", che gestisce circa 130 ettari di terreno confiscato alla mafia, a distribuire nei prossimi giorni un fumetto a puntate appositamente ideato per accompare i bambini in questa esperienza di riscatto e recupero della memoria. «Ringraziamo l'amministrazione comunale - dice Dino Paternostro, consigliere comunale e segretario della Camera del lavoro di Corleone - per aver accolto la nostra proposta di utilizzare per la mensa scolastica i prodotti "puliti"delle terre confiscate alla mafia, che hanno una vitamina in più: la vitamina "L" della Legalità».
FOTO. I giovani al lavoro sui terreni confiscati alla mafia.
FOTO. I giovani al lavoro sui terreni confiscati alla mafia.
Campofiorito. Iniziata l’attività del primo Presidio locale di prevenzione del tumore al seno
Ha preso il via a Campofiorito (Comune capofila dell’iniziativa) l’attività del servizio pubblico di prevenzione ed orientamento sul tumore al seno, denominato “Presidio locale di prevenzione” e diretto alle donne residenti nel paese. Si è infatti tenuto il primo incontro pubblico dal tema “La salute e il progetto della comunità”, che ha avuto luogo nell’Aula consiliare del Comune, nei locali dell’ex lavatoio Regina Elena, alla presenza del sindaco Giuseppe Sagona, delle responsabili del Progetto Amazzone di Palermo, Anna Barbera e Lina Prosa, di alcune esperte della stessa associazione e delle volontarie che gestiranno il servizio, fondamentale per la conoscenza del tumore al seno e la diagnosi precoce. Il presidio ha sede nei locali del Comune, in via Gramsci 90, e rimane aperto secondo i normali orari d’ufficio. «E’ stato possibile realizzare questa importante iniziativa di sensibilizzazione, prevenzione, indirizzo e cura – dice Mario Milazzo, assessore comunale ai Servizi sociali – grazie all’assessorato regionale della Sanità, all’Azienda sanitaria provinciale, all’associazione Arlenika-Centro Amazzone e al distretto socio-sanitario D40 di Corleone». Oltre al servizio di accoglienza e ascolto previsto dal progetto, seguirà un’ulteriore azione di sensibilizzazione che prevede anche un servizio di informazione “porta a porta” curato dalle 4 dipendenti comunali che, volontariamente, hanno seguito il corso di preparazione nei mesi scorsi. Sono proprio queste dipendenti comunali a gestire il presidio.
Sicilia. Per la segreteria del Partito Democratico sfida finale tra Peppe Lumia e Giuseppe Lupo
di Massimo Lorello
I due al ballottaggio. Mattarella pronto all'accordo con il fedelissimo di Franceschini
Centottanta dirigenti del Partito democratico decideranno chi sarà il nuovo segretario regionale. I 190 mila siciliani che domenica hanno preso parte alle primarie hanno decretato che, al primo turno, non dovesse vincere né Giuseppe Lupo, né Giuseppe Lumia e nemmeno Bernardo Mattarella. Si andrà dunque al ballottaggio fra Lupo e Lumia che sono risultati i più votati: il primo ha messo assieme il 40 per cento dei consensi, il secondo ne ha conquistati il 31 per cento mentre Mattarella, che esce di scena dalla corsa per la leadership, si è fermato al 29 per cento. La sfida a due è stata fissata per il 14 novembre e da qui ad allora s´inseguiranno le trattative, gli accordi sulla parola e i calcoli sui voti che s´ipotizza potranno essere conquistati. Di certo, Lupo parte con un patrimonio di 73 delegati contro i 55 di Lumia. Ma bisogna capire su chi dei due si orienteranno i 52 dirigenti del Pd eletti all´assemblea nelle liste di Mattarella. LEGGI TUTTO
lunedì, ottobre 26, 2009
Dopo la tre-giorni di "Contro-Mafie". Ecco il manifesto degli Stati Generali dell'Antimafia
(AGI) - Roma, 25 ott. - Con la lettura alla platea del Manifesto per un mondo liberato dalle mafie si sono chiusi a Roma i lavori degli Stati generali dell'Antimafia, organizzati da Libera (LEGGI LA RELAZIONE D'APERTURA DI DON LUIGI CIOTTI). Tre giorni di confronto e di analisi con le tante associazioni della rete guidata da Don Luigi Ciotti. Un manifesto frutto del lavoro di diciassette gruppi, cui hanno partecipato 100 relatori oltre 2.500 persone provenienti da tutt'Italia, dall'Europa e dai Paesi sudamericani. Il manifesto contiene impegni che l'associazione di don Ciotti intende assumersi per i prossimi tre anni, ma soprattutto le richieste da avanzare alla politica.Poche ma concrete ed efficaci azioni sul piano normativo e culturale - si legge in una nota - per una nuova stagione di impegno nella lotta alle mafie: «approvare un testo unico della legislazione antimafia e garantire una più efficace azione di contrasto; istituire un'agenzia nazionale per la gestione dei beni sottratti alle mafie; colpire i legami tra mafia e politica attraverso la revisione del reato di voto di scambio e della normativa sui comuni sciolti per mafia e adottare un codice etico che impedisca la presenza nelle istituzioni di persone condannate o rinviate a giudizio per gravi reati; istituire un'authority indipendente contro la corruzione, dotata di poteri ispettivi e di controllo; dedicare, con un provvedimento legislativo, la giornata del 21 marzo di ogni anno alla memoria di tutte le vittime di mafia; estendere a livello europeo la normativa che prevede l'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie; abolire tutte le discriminazioni a danno dei familiari di vittime innocenti; armonizzare le norme esistenti e garantire un effettivo riconoscimento, in sede civile, del danno biologico, di relazione e morale; affermare la centralità della scuola, dell'università e delle altre agenzie formative, nella definizione di nuove politiche sociali; difendere, in ogni sede, il diritto all'informazione garantito dall'articolo 21 della Costituzione».
Le primarie regionali in Sicilia. Si andrà al ballottaggio tra Giuseppe Lupo e Peppe Lumia
PALERMO. Sarà l'Assemblea regionale del Pd a scegliere il nuovo segretario del partito in Sicilia. Al ballottaggio andranno molto probabilmente, il dato non è ancora definitivo poiché mancano pochi seggi da scrutinare, Giuseppe Lupo (mozione Franceschini), che ha ottenuto il 40%, e Beppe Lumia con il 31%. Il terzo candidato Bernardo Mattarella (mozione Bersani) ha avuto il 29% delle preferenze. Ma non sono esclusi colpi di scena perché per accedere al ballottaggio conta il numero di delegati, eletti ieri, sui quali ogni candidato alla segreteria può contare. In questo caso i risultati sono molto frammentari. Nel pomeriggio, comunque, la commissione regionale del partito ratificherà i risultati delle primarie e procederà con l'assegnazione dei 180 delegati eletti all'Assemblea. Sono state oltre 190 mila le persone che hanno votato nei 490 gazebo allestiti in Sicilia.A scrutinio quasi del tutto ultimato i dati pervenuti dalle sezioni siciliane confermano la vittoria di Pierluigi Bersani anche in Sicilia per la corsa alla segreteria nazionale. Le percentuali riportate nell'Isola dai tre candidati alla guida del Pd sono: 49% per Bersani, 42% per Franceschini e il restante 9% per Marino.
(La Repubblica, 26 ottobre 2009)
Primarie PD. A Corleone trionfano Dario Franceschini e Giuseppe Lupo
CORLEONE – Affermazione plebiscitaria per Dario Franceschini e Giuseppe Lupo alle primarie del Pd a Corleone. Sono stati 352 gli elettori che si sono recati al seggio allestito nei locali della villa comunale. Per le primarie nazionali, Dario Franceschini ha ottenuto 235 voti, Pierluigi Bersani 71 ed Ignazio Marino 30. Per le primarie regionali, invece, Giuseppe Lupo ha ottenuto 252 voti, Giuseppe Lumia 57 e Bernardo Mattarella 30. Molti i giovani che hanno voluto esprimere il loro punto di vista alle primarie del Pd, votando per i candidati in lizza.
Primarie, il popolo democratico ha scelto Pierluigi Bersani come nuovo segretario
AFFLUENZA, DATO DEFINITIVO: TRE MILIONI - Sono circa tre milioni gli elettori che hanno votato alle primarie del Pd per eleggere il segretario. È il dato definitivo sull'affluenza quando ormai Pier Luigi Bersani è diventato il nuovo segretario dei Democratici.
BERSANI: «SARO' SEGRETARIO DI TUTTI». «Voglio cominciare con l'orgoglio per quanto successo oggi. Tre milioni di persone sono una grande prova di democrazia». Sono le prime parole con cui Pier Luigi Bersani ha annunciato la propria vittoria alle primarie. «È una vittoria di tutti. E nella vittoria di tutti c'è la mia vittoria», conclude il nuovo segretario. «Farò il leader del Pd, ma lo farò a modo mio. Non il partito di un uomo solo ma un collettivo di protagonisti». «per prima cosa domani incontrerò un gruppo di artigiani a Prato perchè bisogna rompere il muro tra politica e lavoratori». «Voglio rivolgere una parola di amicizia e rispetto per Dario Franceschini e Ignazio Marino. Lavoreremo insieme per il nostro partito».
MARINO: «NOSTRA MOZIONE TRA 10 E 20 PER CENTO» Nonostante non sia stato eletto segretario, Ignazio Marino è soddisfatto per il risultato delle primarie del Pd. «Se i dati saranno confermati, la nostra mozione è tra il 10 e il 20 per cento», ha detto il senatore in una conferenza stampa alla sede del Pd. Oggi, ha sottolineato, «è un grandissimo giorno, un bellissimo momento per il Pd, ma anche per l'Italia. I temi portati avanti dalla mia mozione, come i diritti civili per tutti, la difesa dell'ambiente, la lotta contro il precariato, entrano di diritto nel dna del Pd». «Se si confermeranno i primi dati», ha proseguito Marino, «Pier Luigi Bersani uscirà da queste primarie eletto democraticamente, e questo sarà un altro grande risultato per il partito». FRANCESCHINI: «PRIMARIE ORA IRREVERSIBILI» C'è stato un «riconoscimento della sovranità del popolo delle primarie e da oggi nessuno potrà più mettere in discussione l'irreversibile decisione che il segretario va eletto con le primarie».
GUARDA I RISULTATI REGIONE PER REGIONE
BERSANI: «SARO' SEGRETARIO DI TUTTI». «Voglio cominciare con l'orgoglio per quanto successo oggi. Tre milioni di persone sono una grande prova di democrazia». Sono le prime parole con cui Pier Luigi Bersani ha annunciato la propria vittoria alle primarie. «È una vittoria di tutti. E nella vittoria di tutti c'è la mia vittoria», conclude il nuovo segretario. «Farò il leader del Pd, ma lo farò a modo mio. Non il partito di un uomo solo ma un collettivo di protagonisti». «per prima cosa domani incontrerò un gruppo di artigiani a Prato perchè bisogna rompere il muro tra politica e lavoratori». «Voglio rivolgere una parola di amicizia e rispetto per Dario Franceschini e Ignazio Marino. Lavoreremo insieme per il nostro partito».
MARINO: «NOSTRA MOZIONE TRA 10 E 20 PER CENTO» Nonostante non sia stato eletto segretario, Ignazio Marino è soddisfatto per il risultato delle primarie del Pd. «Se i dati saranno confermati, la nostra mozione è tra il 10 e il 20 per cento», ha detto il senatore in una conferenza stampa alla sede del Pd. Oggi, ha sottolineato, «è un grandissimo giorno, un bellissimo momento per il Pd, ma anche per l'Italia. I temi portati avanti dalla mia mozione, come i diritti civili per tutti, la difesa dell'ambiente, la lotta contro il precariato, entrano di diritto nel dna del Pd». «Se si confermeranno i primi dati», ha proseguito Marino, «Pier Luigi Bersani uscirà da queste primarie eletto democraticamente, e questo sarà un altro grande risultato per il partito». FRANCESCHINI: «PRIMARIE ORA IRREVERSIBILI» C'è stato un «riconoscimento della sovranità del popolo delle primarie e da oggi nessuno potrà più mettere in discussione l'irreversibile decisione che il segretario va eletto con le primarie».
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domenica, ottobre 25, 2009
Don Luigi Ciotti a Contromafie: "Politica dei fatti per combattere la mafia"
di Claudia Fusani
Fa le scale di corsa, risponde agli sms che lo ringraziano «per la meravigliosa esperienza» («è una poliziotta» spiega), corre da una riunione all’altra, ieri ce ne sono state 17 in sedi diverse sui temi dell’antimafia che hanno coinvolto 2.500 persone. Vero uomo del fare, don Luigi Ciotti trova anche il tempo di passare dalla redazione dell’Unità, prima di preparare il Manifesto di Contromafie 2009, che verrà letto stamani giornata di chiusura degli Stati generali dell’Antimafia. LEGGI TUTTO
Fa le scale di corsa, risponde agli sms che lo ringraziano «per la meravigliosa esperienza» («è una poliziotta» spiega), corre da una riunione all’altra, ieri ce ne sono state 17 in sedi diverse sui temi dell’antimafia che hanno coinvolto 2.500 persone. Vero uomo del fare, don Luigi Ciotti trova anche il tempo di passare dalla redazione dell’Unità, prima di preparare il Manifesto di Contromafie 2009, che verrà letto stamani giornata di chiusura degli Stati generali dell’Antimafia. LEGGI TUTTO
Don Gnocchi: fatto beato il sacerdote degli alpini
Per una domenica, Milano batte Roma, quanto alle folle radunate per ascoltare l'Angelus del Papa. Questa mattina, infatti, più di 50 mila fedeli - tra cui 15 mila ex alpini - erano radunati in piazza del Duomo per la beatificazione di don Carlo Gnocchi, presieduta dal card. Dioniogi Tettamanzi, quando - poco prima delle 12 - sui maxi schermi è comparso il Papa che dal sagrato della Basilica Vaticana ha guidato la preghiera dell'Angelus al termine della messa conclusiva del Sinodo Africano. Al tradizionale appuntamento con il Papa c'erano oggi a piazza San Pietro circa 40 mila persone. Dopo la preghiera, Benedetto XVI ha salutato la folla di Milano e, ricordando don Gnocchi, ha esortato a seguire il suo moto «Accanto alla vita sempre». LEGGI TUTTO
sabato, ottobre 24, 2009
Campofiorito. Dal 21 ottobre l'ufficio postale apre solo tre volte la settimana. Protesta il sindaco
Gravi disagi a Campofiorito per la riduzione delle giornate di apertura dell’ufficio postale. Il provvedimento delle Poste è entrato in vigore (con un solo giorno di preavviso) lo scorso 21 ottobre: fino al 31, l’ufficio postale sarà aperto solo tre volte la settimana, il lunedì, mercoledì e venerdì. Fermamente contrario il sindaco di Campofiorito. “Si sta verificando un disservizio di notevolissima entità – scrive Giuseppe Sagona in una nota inviata, tra gli altri, al direttore della filiale 2 delle Poste, al prefetto di Palermo, al comandante del carabinieri del paese – L’ufficio postale svolge un servizio di interesse pubblico, per cui la decisione immotivatamente assunta viene a danneggiare in maniera grave tutti gli utenti, soprattutto quelli di età avanzata”. Ma c’è un altro aspetto importante: “Campofiorito – spiega il sindaco – è un comune montano nel quale non esiste un’agenzia di istituti bancari e così ogni operazione di movimento di denaro viene curata dall’ufficio postale, che perciò è assai frequentato”. Sagona chiede dunque di rivedere questa decisione, soprattutto perché non sia ripetuta in futuro.
Roccamena. Notte di paura a Roccamena per il maltempo:una tromba d'aria ha scoperchiato una casa
Roccamena - Notte di paura a Roccamena per il maltempo. Alle due e trenta della scorsa notte una tromba d’aria ha colpito il piccolo centro che dista quaranta chilometri da Palermo. La furia del vento, che ha soffiato con raffiche di cento chilometri orari ha scoperchiato il tetto di una casa, in Via Filippo Turati n°16 per fortuna non vi è stato nessun danno alle persone. L’edificio danneggiato, è di recente costruzione la concessione edilizia , infatti, risale al 2004, e sorge a poca distanza dalla sede del municipio alla periferia nord del paese. La palazzina a due eleavazioni fuori terra è di proprietà del signor Salvatore Diesi. Il tetto dell’immobile era stato realizzato in pannelli di “materiale coibentato”,La copertura dell’edificio era ancorata su tre lati così da determinare un “effetto vela” il vento ha sollevato il tetto che è stato catapultato a venti metri di distanza.Danneggiata dai detriti anche la macchina del proprietario dello stabile che era parcheggiata sotto casa. LEGGI TUTTO
Il pentito Gaspare Spatuzza accusa: "Berlusconi e Dell'Utri referenti di Cosa nostra"
Il pentito Gaspare Spatuzza, nei verbali depositati, racconta la soddisfazione dei boss: "Sono persone serie, non come quei 'crasti' dei socialisti". Secondo il braccio destro del capomafia Graviano, la trattativa con lo Stato esisteva e durò almeno fino al 2004
PALERMO - Il pentito Gaspare Spatuzza ha rivelato ai magistrati di Palermo che la trattativa tra la mafia e lo Stato durò almeno fino al 2003-2004 e i referenti politici della mafia sarebbero stati Berlusconi e Dell'Utri. Ad informarlo del dialogo aperto tra pezzi delle istituzioni e mafiosi era stato, ha precisato, un boss palermitano di spicco, Giuseppe Graviano. Graviano, di cui Spatuzza era braccio destro, riferì in due occasioni dell'esistenza della trattativa al pentito. La prima, dopo la strage di Firenze del '93, in un colloquio che i due ebbero a Campofelice di Roccella. "Voglio precisare - racconta Spatuzza in verbali depositati oggi al processo d'appello nei confronti del senatore Dell'Utri - che quell'incontro doveva essere finalizzato a programmare un attentato ai carabinieri da fare a Roma. LEGGI TUTTO
PALERMO - Il pentito Gaspare Spatuzza ha rivelato ai magistrati di Palermo che la trattativa tra la mafia e lo Stato durò almeno fino al 2003-2004 e i referenti politici della mafia sarebbero stati Berlusconi e Dell'Utri. Ad informarlo del dialogo aperto tra pezzi delle istituzioni e mafiosi era stato, ha precisato, un boss palermitano di spicco, Giuseppe Graviano. Graviano, di cui Spatuzza era braccio destro, riferì in due occasioni dell'esistenza della trattativa al pentito. La prima, dopo la strage di Firenze del '93, in un colloquio che i due ebbero a Campofelice di Roccella. "Voglio precisare - racconta Spatuzza in verbali depositati oggi al processo d'appello nei confronti del senatore Dell'Utri - che quell'incontro doveva essere finalizzato a programmare un attentato ai carabinieri da fare a Roma. LEGGI TUTTO
Sicilia. La necessità di nuove elezioni
di Francesco Palazzo
Sia dalla parte avversa al governatore Lombardo, ossia i nemici che si ritrova nella sua maggioranza che non c´è, sia, timidamente a dire il vero, da parte dell´unica opposizione presente all´ARS, ovvero dal Partito Democratico, che domenica andrà alle urne nei gazebo, si chiedono nuove elezioni a primavera, quando voteranno le regioni a statuto ordinario. Mentre, invece, un nuovo passaggio alle urne viene visto, dall´esecutivo regionale e da quella residua parte che lo sostiene nel parlamento siculo, come il fumo negli occhi. Eppure dovrebbe essere normale, quando si perde la maggioranza votata dagli elettori, ripresentarsi davanti ad essi. Negli ultimi quindici anni è accaduto due volte a livello nazionale La prima esperienza di Silvio Berlusconi, nel 1994, a causa dello sfilarsi della Lega, si concluse dopo pochi mesi e si andò alle urne nel 1996, cioè tre anni prima della scadenza prevista. LEGGI TUTTO
Sia dalla parte avversa al governatore Lombardo, ossia i nemici che si ritrova nella sua maggioranza che non c´è, sia, timidamente a dire il vero, da parte dell´unica opposizione presente all´ARS, ovvero dal Partito Democratico, che domenica andrà alle urne nei gazebo, si chiedono nuove elezioni a primavera, quando voteranno le regioni a statuto ordinario. Mentre, invece, un nuovo passaggio alle urne viene visto, dall´esecutivo regionale e da quella residua parte che lo sostiene nel parlamento siculo, come il fumo negli occhi. Eppure dovrebbe essere normale, quando si perde la maggioranza votata dagli elettori, ripresentarsi davanti ad essi. Negli ultimi quindici anni è accaduto due volte a livello nazionale La prima esperienza di Silvio Berlusconi, nel 1994, a causa dello sfilarsi della Lega, si concluse dopo pochi mesi e si andò alle urne nel 1996, cioè tre anni prima della scadenza prevista. LEGGI TUTTO
venerdì, ottobre 23, 2009
Corleone. Il consiglio comunale a fianco degli agricoltori, che lottano per la sopravvivenza
Giovedì nuova seduta del consiglio comunale di Corleone, che ha affrontato ancora una volta la crisi agricola siciliana e le gravissime conseguenza che ha Corleone, un comune a prevalente economia agricola. I componenti del Comitato hanno illustrato ai consiglieri comunali e a tutti i presenti l’esito degli incontri di martedì pomeriggio col governo regionale. «Il governo regionale si è impegnato – ha detto l’ing. Angelo Labruzzo – a convocare per venerdì o massimo per lunedì la giunta di governo per deliberare lo stato di crisi sociale ed economica. Ma noi non ci fidiamo e chiediamo al consiglio comunale di sostenere la necessità di questa seduta della giunta». La proposta è stata accolta dall’intero consiglio comunale, che ha redatto ed approvato all’unanimità un documento, dove si da atto che a Corleone ed in Sicilia «emerge un grave stato di insofferenza nei confronti delle autorità regionali, che potrebbe portare a gravi degenerazioni dell’ordine pubblico». Per cui fa voti affinché «sia convocata immediatamente la giunta di governo regionale per deliberare lo stato di crisi, al fine di evitare possibili disordini nei manifestanti e restituire agli agricoltori la giusta serenità nello svolgimento delle loro attività quotidiane».
giovedì, ottobre 22, 2009
Rita Borsellino: "Papello o no, si arrivi alla verità!"
Sono passati lustri e decenni da queste e da altre rivelazioni. Che oggi sembrerebbero trovare conferma nel “papello” consegnato ai magistrati da Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco di Palermo, che della presunta trattativa sarebbe stato il principale intermediario. Il condizionale, purtroppo, è d’obbligo, in questa vicenda che continua ad essere avvolta da un alone di mistero, con personaggi che dicono e non dicono, ricordano e non ricordano. Fatto sta che le maggior parte delle testimonianze raccolte negli ultimi 17 anni ci raccontano le stesse cose: ossia, che in qualche modo la trattativa tra Stato e mafia fu intavolata e che a questa trattativa Borsellino, come non poteva essere altrimenti per un uomo che ha a cuore le istituzioni e la democrazia, era contrario.Da qui, l’ipotesi che “l’accelerazione” dell’uccisione del giudice fu impressa proprio per evitare pericolose interposizioni. Insomma, si tratta di un quadro lineare. Che poi ci sia voluta una trasmissione televisiva per riportarlo alla luce, piuttosto che testimonianze riferite nelle sedi opportune, ossia le procure, è un fatto che fa pensare e che fa male. Un fatto che potrebbe aggiungere altra confusione al già fitto giallo di cui stiamo parlando. Ma tant’é… Dopo diciassette anni, dopo tutto questo tempo in cui alcune cose sono state tralasciate e su altre non si è indagato a sufficienza, ciò che importa è che si arrivi finalmente e al più presto alla verità.Quella vera, e non le piccole e tante verità che in questi anni hanno deviato e confuso. Perché non è più accettabile continuare ad assistere a questa pantomima inquietante, con “pillole di verità” che vengono fornite a puntate, anche da uomini delle istituzioni la cui memoria sembra funzionare a intermittenza. Perché non è più accettabile che non si sappia ancora che fine abbia fatto l’agenda rossa del giudice Borsellino in cui sicuramente sono contenute queste verità o che cosa sia successo nel covo di Totò Riina nei giorni successivi alla sua cattura. Chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità. E la giustizia faccia il suo corso. Che è poi quello di far trionfare la verità.
Tratto da: www.articolo21.info
Tratto da: www.articolo21.info
Sicilia. Primarie Pd a rischio inquinamento
di Agostino Spataro
A che cosa, per quale progetto politico serviranno le primarie del Pd siciliano? Domanda per nulla oziosa giacché, come cercheremo di chiarire, nasce e si giustifica a fronte di talune ambiguità che la campagna elettorale, fino ad oggi, non ha del tutto eliminato. Se per l’Italia è relativamente facile interpretare il senso delle primarie del 25 ottobre (Eugenio Scalfari su “La Repubblica”ne ha dato una lettura magistrale), per la Sicilia le cose si complicano. Come il solito, in questa benedetta regione anche lo svolgimento di una consultazione interna di un partito all’opposizione diventa un rebus intricato che va ben oltre gli scopi dichiarati della consultazione medesima. Il ragionamento di Scalfari credo non si possa applicare al Pd siciliano poiché qui si scontra con tendenze e aggregazioni intricate, anomale, al limite devianti, rispetto al contesto nazionale. LEGGI TUTTO
A che cosa, per quale progetto politico serviranno le primarie del Pd siciliano? Domanda per nulla oziosa giacché, come cercheremo di chiarire, nasce e si giustifica a fronte di talune ambiguità che la campagna elettorale, fino ad oggi, non ha del tutto eliminato. Se per l’Italia è relativamente facile interpretare il senso delle primarie del 25 ottobre (Eugenio Scalfari su “La Repubblica”ne ha dato una lettura magistrale), per la Sicilia le cose si complicano. Come il solito, in questa benedetta regione anche lo svolgimento di una consultazione interna di un partito all’opposizione diventa un rebus intricato che va ben oltre gli scopi dichiarati della consultazione medesima. Il ragionamento di Scalfari credo non si possa applicare al Pd siciliano poiché qui si scontra con tendenze e aggregazioni intricate, anomale, al limite devianti, rispetto al contesto nazionale. LEGGI TUTTO
Cracolici (Pd): "Arnao mi quereli pure, ma sia chiaro che io vado fino in fondo"
“Appena due giorni fa Arnao dichiarava di non volermi querelare perché diceva che ‘non sapevo di cosa stavo parlando’. Adesso dichiara di volermi querelare: evidentemente si è reso conto che sapevo perfettamente di cosa stavo parlando. E lo sa anche lui”, dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’Ars, dopo che l’avvocato Gaetano Arnao, assessore alla Presidenza della Regione siciliana, ha dichiarato alla stampa di volerlo querelare in seguito al suo intervento in aula sulla vicenda dei termovalorizzatori e sui rapporti fra lo stesso Arnao e le società del gruppo Falck. “Questa vicenda – prosegue Cracolici - comincia davvero ad inquietare: non ricordo altri episodi in cui il governo, per mano del suo assessore alla Presidenza, ha querelato il capogruppo di opposizione. Ad ogni modo, se il governo ha deciso di percorrere la via giudiziaria non ho nulla in contrario e sono pronto, documenti alla mano, a supportare in qualunque momento quello che ho detto di fronte ad un giudice. Una cosa, però, deve essere chiara: il piano giudiziario e quello politico sono, e devono restare, ben distinti. Non vorrei che qualcuno pensasse che, in attesa che si chiarisca la vicenda giudiziaria, si possa andare avanti come se nulla fosse accaduto. Il governo, infatti, deve chiarire immediatamente le troppe contraddizioni emerse fin qui: dica una volta per tutte se intende ritenere nulla, come già è stato annunciato, la gara per i termovalorizzatori e di conseguenza non intende riconoscere alcun risarcimento alle imprese, o se, come è stato successivamente detto, vuole avviare un dialogo con i gruppi imprenditoriali per giungere all’individuazione di un indennizzo. Su questo aspetto – conclude Cracolici - è indispensabile che il governo assuma una posizione chiara e ferma. A prescindere dalle querele”.
Palermo. Terminelli (Pd): "Pronti a discutere del riequilibrio di bilancio, ma solo se Cammarata si dimette"
“Siamo pronti a sederci ad un tavolo con i rappresentanti di tutto il consiglio comunale per discutere del riequilibrio di bilancio, ma solo di fronte all’impegno di dimissioni da parte di Cammarata”. Lo ha detto Ninni Terminelli, consigliere comunale e coordinatore del PD a Palermo, intervenendo nella seduta del consiglio comunale di questa mattina.
“Siamo una forza di opposizione responsabile e costruttiva – ha aggiunto – e siamo pronti a fare la nostra parte per il bene della città. Ma proprio per il bene della città, Cammarata deve andarsene per permettere ai palermitani di tornare a votare già in primavera”.
22 ottobre 2009
“Siamo una forza di opposizione responsabile e costruttiva – ha aggiunto – e siamo pronti a fare la nostra parte per il bene della città. Ma proprio per il bene della città, Cammarata deve andarsene per permettere ai palermitani di tornare a votare già in primavera”.
22 ottobre 2009
Allarme povertà in Italia. Si sta peggio al Sud
ROMA - In un anno sono aumentate del 20% le persone che hanno chiesto aiuto ai Centri di ascolto della Caritas. E, tra queste, non ci sono solo stranieri: nel 2008, rispetto al 2007, l'incidenza degli italiani è cresciuta del 10%, soprattutto al Sud. È quanto emerge dall'ultimo rapporto sulla povertà ed esclusione sociale in Italia realizzato dalla Caritas e dalla Fondazione "Zancan". L'indagine si basa sui dati raccolti da 372 Centri di ascolto (Cda), sui 6 mila attivi, appartenenti a 137 diocesi (su 220). Nel 2007, si sono rivolte ai Cda 80.041 persone, di cui il 70,3% stranieri. Le persone in difficoltà non appartengono alla categoria comunemente indicata come povertà estrema: tutti vivono in una normale abitazione, il 76,4% vive con i propri familiari; il 44,9% ha figli minori.
NUMERI ALLARMANTI. Ecco qualche dato sulle realtà locali: alla fine del 2007 la Caritas diocesana di Potenza sosteneva 836 famiglie, dopo un anno sono diventate 1.020 (+22%); a Como sono stati erogati 26mila pasti, il 17% in più rispetto all'anno precedente; a Treviso gli italiani che si sono rivolti alla Caritas sono aumentati del 22%; nella diocesi di Termoli-Larino (Molise), in soli tre mesi (novembre 2008-gennaio 2009) sono passati dal 42% al 59%. L'incidenza è maggiore nel Mezzogiorno (17,7%). Valori elevati, superiori al 20%, si registrano in Sicilia, Basilicata e Sardegna. Il fenomeno è meno evidente nel Nord (2,9%); al Centro la situazione è articolata (17,5% nel Lazio, 2,4% nelle Marche). Oltre 5mila famiglie hanno manifestato alla Caritas problematiche relative a un "reddito insufficiente rispetto alle normali esigenze della vita", il 20,8% degli italiani ha manifestato la necessità di un sussidio economico e il 33,5% degli stranieri il bisogno di un lavoro. Se nel 2008 il benessere degli italiani è diminuito, nel 2009 "è probabile che gli 'impoveritì aumentino". Tra questi potrebbero contarsi "migliaia di titolari di contratti a termine, di lavoratori a progetto, di impiegati che perdono il posto di lavoro senza preavviso, di dipendenti di piccole aziende cui è stato tolto l'appalto dei servizi, di cassintegrati che vedono avvicinarsi il termine del sussidio".
NUMERI ALLARMANTI. Ecco qualche dato sulle realtà locali: alla fine del 2007 la Caritas diocesana di Potenza sosteneva 836 famiglie, dopo un anno sono diventate 1.020 (+22%); a Como sono stati erogati 26mila pasti, il 17% in più rispetto all'anno precedente; a Treviso gli italiani che si sono rivolti alla Caritas sono aumentati del 22%; nella diocesi di Termoli-Larino (Molise), in soli tre mesi (novembre 2008-gennaio 2009) sono passati dal 42% al 59%. L'incidenza è maggiore nel Mezzogiorno (17,7%). Valori elevati, superiori al 20%, si registrano in Sicilia, Basilicata e Sardegna. Il fenomeno è meno evidente nel Nord (2,9%); al Centro la situazione è articolata (17,5% nel Lazio, 2,4% nelle Marche). Oltre 5mila famiglie hanno manifestato alla Caritas problematiche relative a un "reddito insufficiente rispetto alle normali esigenze della vita", il 20,8% degli italiani ha manifestato la necessità di un sussidio economico e il 33,5% degli stranieri il bisogno di un lavoro. Se nel 2008 il benessere degli italiani è diminuito, nel 2009 "è probabile che gli 'impoveritì aumentino". Tra questi potrebbero contarsi "migliaia di titolari di contratti a termine, di lavoratori a progetto, di impiegati che perdono il posto di lavoro senza preavviso, di dipendenti di piccole aziende cui è stato tolto l'appalto dei servizi, di cassintegrati che vedono avvicinarsi il termine del sussidio".
mercoledì, ottobre 21, 2009
"L'ESPRESSO": Tra mafia e Stato
di Lirio Abbate
Brusca rivela: Riina disse che il nostro referente nella trattativa era il ministro Mancino. Ma dopo l'arresto del padrino, i boss puntarono su Forza Italia e Silvio Berlusconi
E' la vigilia di Natale del 1992, Totò Riina è euforico, eccitato, si sente come fosse il padrone del mondo. In una casa alla periferia di Palermo ha radunato i boss più fidati per gli auguri e per comunicare che lo Stato si è fatto avanti. I picciotti sono impressionati per come il capo dei capi sia così felice. LEGGI TUTTO
Brusca rivela: Riina disse che il nostro referente nella trattativa era il ministro Mancino. Ma dopo l'arresto del padrino, i boss puntarono su Forza Italia e Silvio Berlusconi
E' la vigilia di Natale del 1992, Totò Riina è euforico, eccitato, si sente come fosse il padrone del mondo. In una casa alla periferia di Palermo ha radunato i boss più fidati per gli auguri e per comunicare che lo Stato si è fatto avanti. I picciotti sono impressionati per come il capo dei capi sia così felice. LEGGI TUTTO
Corleone. Si è concluso anche l'ultimo campo di lavoro antimafia. Arrivederci al prossimo anno
Ad allietare la nostra ultima mattinata sono state la montagna di scatole e vasetti di marmellata da etichettare. I nostri semplici gesti erano piacevolmente condotti dalle risa, dalla musica, dagli sguardi di chi sa che sta per salutarsi e sente di aver condiviso un’esperienza unica. Abbiamo finito con largo anticipo e qualcuno di noi ne ha approfittato per salutare gli scorci che Corleone regala a ogni suo ospite. Anche oggi le nostre cuoche ci hanno deliziato con le sapienti arti culinarie con cui ormai da quindici giorni ci hanno viziato; ma l’importanza della loro presenza non si è limitata solo all’imbastimento del desco: ci hanno infatti arricchito con le loro storie, creando uno stimolante incontro tra generazioni diverse. Va da sé che la loro presenza al gruppo di verifica fosse quasi d’obbligo. Seduti in cerchio, uno davanti all’altro, con Franco e Calogero tra noi, ci siamo scambiati le sensazioni, le immagini e le conquiste di questo viaggio, confrontandoci anche con semplici e sincere parole. Le difficoltà che abbiamo incontrato non sono risultate così un punto di rottura, ma una ripartenza, che ci ha condotto a un rapporto ancor più vero. Non è sempre facile l’incontro tra due culture sotto certi aspetti diverse, ma che quando sono accumunate dal valore della legalità e dalla volontà del cambiamento, grazie ad un coraggio necessario riescono a vincere ogni giorno le proprie lotte e a superare i propri limiti. Non si sono risparmiati quindi i ringraziamenti, ed è apparsa chiara la volontà di continuare questa cooperazione, continuare a crescere insieme, anno per anno. La sera pizza per tutti, poi, quale miglior modo per salutarsi se non con degli squisiti cannoli siciliani? Saluti, ultimi preparativi e poi tutti a nanna, alle cinque si parte per tornare a Pistoia, con il pensiero a tutto quello che abbiamo condiviso in queste due settimane e che vorremmo ancora condividere. Grazie, e a presto!
Martina, Pierpaolo & Tommaso
Martina, Pierpaolo & Tommaso
Le infiltrazioni camorristiche in Toscana
di LUCA D'ONOFRIO
Ieri, 20 ottobre, presso il polo didattico “Carmignani” dell’ Università di Pisa, si è tenuto un seminario sulle infiltrazioni camorristiche in Toscana. Sinistra Per...Giurisprudenza, lista studentesca universitaria organizzatrice dell’evento, già da anni contribuisce al dibattito sulle associazioni criminali di tipo mafioso. Il contributo di “Sinistra Per...Giurisprudenza” nella diffusione di una cultura di legalità e di contrasto ai sodalizi mafiosi ha visto la luce nel 2006 con una iniziativa dal titolo “L’impegno della società civile nel contrasto a Cosa Nostra”, nella quale si è puntata l’attenzione sulla confisca dei patrimoni mafiosi e sul loro riutilizzo (l. 109/96). L’iniziativa ebbe come protagonisti Calogero Parisi, presidente di “Lavoro e non solo”, cooperativa che attualmente gestisce beni confiscati alla mafia nei territori di Corleone (PA) e Canicattì (AG), e Maurizio Pascucci, dirigente ARCI Toscana e coordinatore del progetto “Liberarci dalle Spine”. LEGGI TUTTO
Corleone. La Consulta giovanile accanto agli agricoltori in lotta...
di Angela Listì*
La consulta giovanile scende in piazza!!! Lo statuto della consulta prevede che si componga di tutte le associazioni rappresentanti i giovani corleonesi... e rispettando tale principio vogliamo dare voce, o meglio inchiostro, a tutti quei giovani che hanno deciso di investire professionalmente il loro futuro sulle terre corleonesi. Corleone come per altro l’intera regione basa la sua economia sull’ agricoltura e l’ allevamento, quello che dalle scuole elementari ci hanno insegnato a chiamare settore primario!
Il 2009 è stato parecchio caratterizzato da uno stato di crisi socio economica a livello mondiale che ha interessato tutti i settori, dalla” General Motors”, colossal americano con filiali in tutti i continenti, alle piccole industrie a conduzione familiari di molte nazioni. Ciò ha provocato un effetto domino, i giochi di potere degli investitori e banchieri americani hanno travolto grandi e medie imprese e da lì un disequilibrio produzione-richiesta, una produzione di beni di consumo eccessivi per un mercato fatto da famiglie in cui almeno uno dei membri della famiglia si è visto cassa integrare o ancora peggio licenziato in tronco. LEGGI TUTTO
Il 2009 è stato parecchio caratterizzato da uno stato di crisi socio economica a livello mondiale che ha interessato tutti i settori, dalla” General Motors”, colossal americano con filiali in tutti i continenti, alle piccole industrie a conduzione familiari di molte nazioni. Ciò ha provocato un effetto domino, i giochi di potere degli investitori e banchieri americani hanno travolto grandi e medie imprese e da lì un disequilibrio produzione-richiesta, una produzione di beni di consumo eccessivi per un mercato fatto da famiglie in cui almeno uno dei membri della famiglia si è visto cassa integrare o ancora peggio licenziato in tronco. LEGGI TUTTO
* Rappresentante universitaria della consulta giovanile
martedì, ottobre 20, 2009
Trattativa Stato-mafia, Genchi: "Io testimone vivente dei rapporti tra Ciancimino jr e le istituzioni"
"Sono testimone vivente dei riscontri originali sui rapporti fra Massimo Ciancimino, il ministero dell'Interno e il ministero della Giustizia". Lo ha detto l'ex consulente informatico di diverse procure, Gioacchino Genchi, in un'intervista rilasciata al programma KlausCondicio. "Ero - ha ricordato Genchi - nel team investigativo di un'indagine a Palermo su mafia e appalti, un'indagine importante che secondo me rappresenta un punto di riferimento importante anche nella causale della strage di via d'Amelio. Segnalai alla procura di Palermo l'acquisizione e lo sviluppo di un cellulare di Ciancimino, quindi sono testimone vivente di quei riscontri originali sui rapporti di Ciancimino con altissimi livelli delle istituzioni. Non solo - ha aggiunto - della politica, ma anche dello Stato e io trovai contatti con utenze del ministero dell'Interno, con utenze della Giustizia, incontri a Roma, contatti telefonici romani che, purtroppo, non sono mai stati chiariti e che, secondo me, costituiscono uno dei riscontri più importanti alle dichiarazioni di Ciancimino per quanto riguarda le entrature negli apparati dello Stato". LEGGI TUTTO
Corleone, 150mila euro per la strada Malpasso-San Giovanni
Appaltati i lavori per la strada Malpasso-San Giovanni a Corleone. L’intervento di manutenzione straordinaria si è reso necessario per consentire il collegamento dal centro abitato alla contrada Sant’Elena e prevede l’uso di materiali compatibili con il contesto ambientale dell’opera. La strada consentirà ai mezzi agricoli di bypassare il tratto della galleria che, nel recente passato, è stato scenario di incidenti mortali. Inoltre, permetterà di collegare le due chiese di Malpasso e di San Giovanni e la Torre dei Saraceni. L’impresa che si è aggiudicata l’appalto è la “CRS Costruzioni”, con sede a Belmonte Mezzagno. L’importo dei lavori ammonta a 150mila euro. L’avvio dell’intervento è programmato per il mese di novembre.
Crisi agricola e sicurezza alimentare: esposto del sindaco di Corleone
Il sindaco di Corleone, Nino Iannazzo, chiede un giro di vite sulla sicurezza alimentare in Sicilia. Il primo cittadino ha presentato un esposto al ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, in particolare all’Ufficio sanità marittima del porto di Palermo e al Posto di Ispezione frontaliera. “In occasione del Consiglio comunale straordinario tenutosi a Corleone lo scorso 17 ottobre - scrive Iannazzo - in ordine alla crisi del comparto agricolo e zootecnico in Sicilia, molti produttori locali hanno avanzato dubbi sulla sicurezza e la genuinità dei prodotti provenienti dai Paesi esteri”. Pertanto, il sindaco invita l’Ufficio sanità marittima del porto di Palermo e i responsabili del Posto di Ispezione frontaliera “ad accertare la fondatezza delle segnalazioni, anche intensificando le attività di campionamento delle derrate alimentari in entrata al porto di Palermo”.
Calcio. Corleone-Aragona. Una riflessione post-partita...
Sabato scorso, la Polisportiva Corleone ha impattato 1 a 1 in casa con la capolista Aragona, nel campionato di prima categoria. Chiuso il discorso sulla partita, vogliamo però aprire una doverosa riflessione su quello che è successo fuori dal campo, mentre la partita era ancora in corso. Ci riferiamo all’aggressione subita dal presidente Gabriele Gulotta ad opera di un dirigente della stessa Polisportiva Corleone, davanti agli spogliatoi del "Santa Lucia". Un gesto immotivato e gratuito, per il quale esprimiamo tutta la nostra simpatia a Gabriele. Se lo sport è disciplina, deve essere anche corretto comportamento di tutti: padroni di casa, ospiti, dirigenti, pubblico, tifosi ed arbitro. Bisogna crescere insieme e capire che se vincesse sempre una sola squadra non sarebbero necessari i tornei a qualunque livello. Realizzare che il rispetto dei ruoli, delle decisioni dell’arbitro, anche di quelle che riteniamo sbagliate, è importante. Di cosa si parlerebbe altrimenti al Bar dello Sport? Assistiamo a dibattiti televisivi di giornalisti ed opinionisti pagati per essere sempre contro, gente che giudica un’azione di giuoco dopo averla vista ripetere alla moviola decine di volte, fotogramma per fotogramma; ne sarebbe capace anche un’anatra. Anche questo ciarlare genera violenza. Ci scusiamo anche noi per l’accaduto con il presidente della Polisportiva. I tifosi, gli sportivi corleonesi, meritano di vedere ben altro.
Cosmo Di Carlo
NELLA FOTO. Il Presidente della Pol. Corleone, Gabriele Gulotta.
Cosmo Di Carlo
NELLA FOTO. Il Presidente della Pol. Corleone, Gabriele Gulotta.
Corleone. Oggi pomeriggio manifestazione a Palermo degli agricoltori siciliani
Gli agricoltori corleonesi, insieme a tanti altri agricoltori siciliani, hanno partecipato oggi pomeriggio alla manifestazione a Palermo in Piazza Indipendenza, davanti Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, per manifestare contro la grave crisi del comparto agricolo. Da venerdi scorso hanno occupato pacificamente la sede del Consiglio Comunale, ricevendo pieno sostegno dalle istituzioni cittadine. Da piazza Falcone e Borsellino a Corleone sono partiti tre pullman con circa 150 agricoltori per dirigersi verso il capoluogo. Stamattina i manifestanti avevano ricevuto la solidarietà e il sostegno degli studenti, che hanno partecipato ad un'assemblea nella sala consiliare.
NELLA FOTO. Alcuni agricoltori corleonesi davanti Palazzo d'Orleans a Palermo.
NELLA FOTO. Alcuni agricoltori corleonesi davanti Palazzo d'Orleans a Palermo.
Corleone. Si concludono i campi di lavoro antimafia. Adesso bisogna commercializzare i prodotti con la vitamina "L" della Legalità
L’edizione 2009 dei campi di lavoro e di studio “LiberArci dalle spine”, promossi da Arci e cooperativa Lavoro e Non Solo, tra pochi giorni si concluderà. Tantissimi volontari e volontarie, oltre cinquecento in questo solo anno, hanno intrapreso con noi questo lungo, faticoso ma appassionante viaggio per condividere un impegno concreto di antimafia sociale. Un viaggio iniziato il primo maggio che si concluderà il 23 ottobre. Grano, ceci, lenticchie, pomodori, mandorle, uva, peperoni e melanzane sono stati raccolti. Oggi sono farina, passata di pomodoro, caponata, vino, antipasto di peperoni, sughi aromatizzati. Adesso dovranno entrare nelle case e portare gusto di legalità e giustizia sociale. LEGGI TUTTO
lunedì, ottobre 19, 2009
Agricoltura. Vitrano (Pd) "La crisi soffoca il settore. Il governo predisponga misure di sostegno"
Domani mattina un'altra protesta degli agricoltori a Palermo, aderenti ai Comitati Spontanei. Una delegazione di Corleone (nella foto) già presidia il bivio di S. Cipirrello.
“L’ennesima protesta degli agricoltori siciliani è la conseguenza dell’immobilismo del governo, incapace di predisporre interventi concreti a sostegno dell’agricoltura siciliana.” Lo dice il parlamentare regionale del PD, Gaspare Vitrano commentando la manifestazione indetta dai produttori agricoli, aderenti a Cia e Confagricoltura che sollecitano interventi contro la crisi che sta soffocando il settore. “E’ necessario – prosegue il deputato – attivare provvedimenti immediati per il rilancio dell’agricoltura siciliana che, il governo regionale sembra dimenticare, costituisce il primo comparto produttivo dell’isola, nel quale operano un significativo numero di aziende che in alcuni casi costituiscono punti d’eccellenza dell’intero tessuto imprenditoriale e socio economico della nostra regione. Negli ultimi anni – continua il parlamentare del PD - le imprese agricole hanno manifestato difficoltà ad operare a causa di numerosi problemi che incidono pesantemente sullo sviluppo”.
“L’ennesima protesta degli agricoltori siciliani è la conseguenza dell’immobilismo del governo, incapace di predisporre interventi concreti a sostegno dell’agricoltura siciliana.” Lo dice il parlamentare regionale del PD, Gaspare Vitrano commentando la manifestazione indetta dai produttori agricoli, aderenti a Cia e Confagricoltura che sollecitano interventi contro la crisi che sta soffocando il settore. “E’ necessario – prosegue il deputato – attivare provvedimenti immediati per il rilancio dell’agricoltura siciliana che, il governo regionale sembra dimenticare, costituisce il primo comparto produttivo dell’isola, nel quale operano un significativo numero di aziende che in alcuni casi costituiscono punti d’eccellenza dell’intero tessuto imprenditoriale e socio economico della nostra regione. Negli ultimi anni – continua il parlamentare del PD - le imprese agricole hanno manifestato difficoltà ad operare a causa di numerosi problemi che incidono pesantemente sullo sviluppo”.
Protesta degli agricoltori della Cia e della Confagricoltura a Palermo. Oltre tre mila in piazza
Oltre tremila agricoltori sono scesi in piazza a Palermo per la manifestazione organizzata dalle associazioni Cia e Confagricoltura, con due sit-in, davanti alla Presidenza della Regione e di fronte la sede centrale del Banco di Sicilia in via Magliocco, che ha visto la partecipazione anche delle tre centrali cooperative, Legacoop Agroalimentare, Fedagri-Confcooperative e Agrital-Agci e di alcuni comuni. Le associazioni degli agricoltori contestano ''l'assenza di interventi concreti per fronteggiare la difficile situazione congiunturale, ma anche il taglio di risorse nazionali e regionali, come il mancato rifinanziamento del fondo di solidarietà". Per Cia e Confagricoltura i costi di produzione, tra il 2000 e il 2008 hanno subito l'aumento del 31%, mentre nello stesso arco di tempo i prezzi all'origine sono cresciuti del 15%. Per le associazioni su 230 mila imprese attive in Sicilia sono oltre 35 mila quelle a rischio chiusura nel 2009, per un totale di circa 3 milioni di giornate lavorative in meno e un taglio di 30 mila posti di lavoro. "Negli ultimi cinque anni - ha detto il presidente della Cia Sicilia, Carmelo Gurrieri - l'agricoltura siciliana ha perso oltre 50 mila aziende. Malgrado ciò, rimane ancora vivo un tessuto di circa 230 mila imprese, di cui oltre 110 mila iscritte nei registri delle Camere di commercio dell'Isola". "Si tratta - ha spiegato Gerardo Diana, presidente di Confagricoltura Sicilia - di un tessuto produttivo che, senza considerare l'indotto, assicura 15 milioni di giornate lavorative a oltre 130 mila braccianti, producendo oltre 4,5 miliardi di euro di Plv (Produzione lorda vendibile)". Una realtà che rischia di subire una riduzione di reddito tra il 15 e il 20 per cento. Tradotto: una perdita di ricchezza che oscilla tra i 700 e i 900 milioni di euro.
SiciliaInformazioni, 19 ottobre 2009
SiciliaInformazioni, 19 ottobre 2009
Salvatore Borsellino, fratello di Paolo: “Sconvolgenti le parole di Grasso!”
''Mi sconvolgono le parole di Pietro Grasso, da un lato sembra quasi giustificare in alcune sue parole la trattativa con la mafia''. Lo ha detto Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso il 19 luglio 1992 in via D'Amelio, a ''24 Mattino'' su Radio 24 per parlare di trattativa tra Stato e mafia. ''E mi sconvolge anche l'idea di una trattativa - ha detto Borsellino - Io da anni ripeto, prima inascoltato mentre ora mi stanno arrivando conferme anche da parti istituzionali, che mio fratello e' stato ucciso proprio per la trattativa. Mio fratello costituiva un ostacolo a questa trattativa, ritengo addirittura che la veemenza con la quale si e' opposto ad essa ha causato la necessita' di eliminarlo,e anche in fretta. Conoscendo bene mio fratello - ha aggiunto - so che avrebbe portato all'attenzione dell'opinione pubblica questa scellerata trattativa''. ''E' pazzesco - ha aggiunto ancora Borsellino - che se ne parli oggi, 17 anni dopo. Perche' Grasso non ha fatto questa affermazione sulla trattativa nel momento in cui Mancino negava che la trattativa ci fosse stata? Perche' Martelli ha parlato solo ora? Perche' tante persone nelle istituzioni parlano oggi di cose che, se avessero denunciato 15-16 anni fa, avrebbero potuto cambiare le cose?''. Borsellino e' tornato anche sul presunto incontro tra suo fratello e l'allora ministro dell'Interno Mancino, il primo luglio 1992 al Viminale, incontro che Mancino ha sempre negato: ''Ma secondo lei - ha detto - devo credere a quello che dice Mancino o a mio fratello che in una sua agenda, quella grigia, in cui appuntava ora per ora i suoi appuntamenti ha scritto proprio Mancino? Io devo credere a mio fratello che non si puo' essere preconfigurato un falso appuntandosi in un'agenda un incontro che non c'e' stato a futura memoria''. ''Oggi - ha sottolineato - grazie alle rivelazioni di Ciancimino, al papello, posso arrivare a pensare che non sia stato Mancino a prospettare a Paolo la trattativa perche' forse Paolo ne era gia' al corrente. Ma le cose non cambiano perche' il primo luglio, quando Paolo per me ha incontrato certamente Mancino, ne avra' sicuramente parlato di questa trattativa. Mancino ostinatamente nega, io - ha concluso - credo a mio fratello piuttosto che a Mancino''.
SiciliaInformazioni, 19 ottobre 2009
SiciliaInformazioni, 19 ottobre 2009
Lavoro, la svolta del ministro dell'economia Tremonti: "Il posto fisso base della società"
Il ministro dell'Economia 'abbandona' il modello americano. "La mobilità fu imposta dalla globalizzazione, ma da noi non va bene"
Milano - I tempi dell'elogio della mobilità e dell'esempio americano sono passati. Anche il ministro Tremonti torna a elogiare il posto fisso, al punto da individuarlo come "la base della stabilità sociale". Il ministro dell'Economia ha espresso la sua tesi a Milano, al convegno promosso dalla Bpm sulla partecipazione dei lavoratori all'azionariato delle imprese. Al convegno erano presenti anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. "Non credo - ha detto il ministro - che la mobilità sia di per sé un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. La stabilità del lavoro è alla base della stabilità sociale". LEGGI TUTTO
Milano - I tempi dell'elogio della mobilità e dell'esempio americano sono passati. Anche il ministro Tremonti torna a elogiare il posto fisso, al punto da individuarlo come "la base della stabilità sociale". Il ministro dell'Economia ha espresso la sua tesi a Milano, al convegno promosso dalla Bpm sulla partecipazione dei lavoratori all'azionariato delle imprese. Al convegno erano presenti anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. "Non credo - ha detto il ministro - che la mobilità sia di per sé un valore. Per una struttura sociale come la nostra, il posto fisso è la base su cui costruire una famiglia. La stabilità del lavoro è alla base della stabilità sociale". LEGGI TUTTO
Corleone. Il consiglio comunale ha approvato all'unanimità un documento di sostegno agli agricoltori. Martedì manifestazione a Palermo
Lunghissima seduta del consiglio comunale di Corleone, sabato sera, mentre i trattori degli agricoltori riempivano ancora piazza Garibaldi. La seduta, convocata in sessione straordinaria per discutere della gravissima crisi dell’agricoltura, è iniziata alle 19.30 ed è terminata all’una di notte. Oltre cinque ore di dibattito, nel corso del quale, a nome del comitato degli agricoltori in lotta, sono intervenuti l’ing. Angelo Labruzzo, Michele Governali e Giovanni Scalisi. Ognuno di loro ha spiegato i motivi della lotta (il crollo dei prezzi del frumento e di altri prodotti agricoli, l’impennata dei costi del carburante e dei concimi, la mancanza di sbocchi commerciali, l’invasione dell’Italia dei prodotti agricoli extra-comunitari, ecc.), consegnando alla presidenza un documento da sottoporre all’approvazione del consiglio comunale. Sono intervenuti anche altri agricoltori presenti nella sala consiliare gremitissima di pubblico e i dirigenti delle organizzazioni “Altragricoltura” e “Comitati spontanei Agricoltori Sicilia”. Infine, sono intervenuti il presidente del consiglio, diversi consiglieri comunali e il sindaco, che hanno condiviso i motivi della protesta e i contenuti del documento, che è stato approvato all’unanimità.
FOTO. L'intervento dell'ing. Labruzzo.
FOTO. L'intervento dell'ing. Labruzzo.
domenica, ottobre 18, 2009
Trattative tra Stato e mafia, tante le questioni irrisolte. Polemiche tra Violante e Grasso
L'indagine della Procura di Palermo sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia e i riscontri sull'attendibilità del documento con le richieste che avrebbe fatto Cosa nostra, il "papello", consegnato in fotocopia ai magistrati da Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso, accendono le polemiche politiche. Molti sono gli interrogativi che rimangono aperti: la fotocopia con le 12 richieste di Cosa nostra è quello che viene definito il papello? E se non è quello, di quali altre carte è in possesso Massimo Ciancimino? E se davvero esiste il 'papello', chi lo ha scritto materialmente, Totò Riina o Vito Ciancimino? LEGGI TUTTO
FOTO. Massimo Ciancimino
FOTO. Massimo Ciancimino
Sicilia. Il Governo Lombardo è senza una maggioranza e senza un'opposizione
di Agostino Spataro
Suolo e sottosuolo della politica
Come in natura così in politica ci sono un suolo e un sottosuolo. Sopra il suolo si agitano i figuranti sotto il suolo tramano i potenti di ogni ordine e grado. C’è, insomma, un mondo occulto (ma non tanto) nel quale confluiscono, scontrandosi e/o accordandosi, “poteri forti” e ambizioni politiche, carriere ed affari leciti e illeciti. Congiunzioni anomale che stanno svuotando la nostra democrazia, i suoi stessi istituti rappresentativi, a vantaggio di sodalizi elitari, riservati e trasversali. Il Parlamento è stato ridotto ad organo di mera finzione democratica, di legittimazione di decisioni extra istituzionali. Se qualcuno osa ribellarsi è condannato al pubblico ludibrio o al limbo del gruppo misto e la prossima volta non sarà ricandidato. LEGGI TUTTO
Suolo e sottosuolo della politica
Come in natura così in politica ci sono un suolo e un sottosuolo. Sopra il suolo si agitano i figuranti sotto il suolo tramano i potenti di ogni ordine e grado. C’è, insomma, un mondo occulto (ma non tanto) nel quale confluiscono, scontrandosi e/o accordandosi, “poteri forti” e ambizioni politiche, carriere ed affari leciti e illeciti. Congiunzioni anomale che stanno svuotando la nostra democrazia, i suoi stessi istituti rappresentativi, a vantaggio di sodalizi elitari, riservati e trasversali. Il Parlamento è stato ridotto ad organo di mera finzione democratica, di legittimazione di decisioni extra istituzionali. Se qualcuno osa ribellarsi è condannato al pubblico ludibrio o al limbo del gruppo misto e la prossima volta non sarà ricandidato. LEGGI TUTTO
Alessandria. Il sindaco alla Cgil: "Manifestare? Serve un'assicurazione da 30.000 euro"
Per concedere l'autorizzazione a organizzare una iniziativa nella piazza centrale della città, l'amministrazione di Alessandria vuole che la Cgil stipuli una polizza da 30.000 euro. L'insolita, ma si potrebbe dire "stravagante" richiesta viene dal sindaco, Piercarlo Fabbio (Pdl) che, dopo avere detto più volte di no, ha chiesto «una copertura assicurativa mediante polizza fideiussoria per la copertura dei rischi da danneggiamento del bene pubblico». Una richiesta considerata non solo un precedente pericoloso e antidemocratico, ma anche una provocazione, visto che le maniofestazioni sindacali sono da decenni un esempio di civiltà. Il caso nasce dalla richiesta della Cgil alessandrina di utilizzare piazzetta della Lega, il salotto buono della città dove si organizzano abitualmente manifestazioni pubbliche, per tenervi, venerdì 23 ottobre, gli Stati Generali sulla crisi. «La risposta dell'amministrazione comunale - replica la dirigente sindacale Silvana Tiberti - è uno sfregio alla Cgil e un insulto indegno a tutta la storia del sindacato confederale. Da sempre le nostre manifestazioni sono state un esempio di civiltà e di rispetto per il bene pubblico, che fanno parte del Dna del movimento dei lavoratori. Rischia anche di costituire un precedente contro la libertà di manifestare. Viene da chiedersi: quanto costerebbe, se diventasse regola, assicurare piazza del Popolo a Roma?». La confederazione alessandrina assicura che quella polizza non la farà, «a meno che che ci sia un regolamento specificamente dedicato all'utilizzo di piazzetta della Lega, valido per chiunque». Critica anche la Cgil piemontese: «Consideriamo il comportamento del sindaco un segnale preoccupante e negativo che mina alla base il diritto di manifestare dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali».
L'Unità, 18 ottobre 2009
NELLA FOTO. Piazzetta della Lega lombarda ad Alessandria.
L'Unità, 18 ottobre 2009
NELLA FOTO. Piazzetta della Lega lombarda ad Alessandria.
sabato, ottobre 17, 2009
Stato-mafia, ecco il papello!
di Lirio Abbate
Ecco il primo documento sulla trattativa tra le istituzioni e Cosa nostra nell'estate delle stragi. Fogli consegnati ai magistrati dal figlio di Vito Ciancimino
Sono 12 le richieste che i boss di Cosa nostra avanzarono agli uomini delle istituzioni nell'estate del 1992, fra le stragi Falcone e Borsellino. Una trattativa che i mafiosi corleonesi avanzarono con lo Stato per fermare le bombe e la stagione stragista, e arrivare ad una tregua. LEGGI TUTTO
Ecco il primo documento sulla trattativa tra le istituzioni e Cosa nostra nell'estate delle stragi. Fogli consegnati ai magistrati dal figlio di Vito Ciancimino
Sono 12 le richieste che i boss di Cosa nostra avanzarono agli uomini delle istituzioni nell'estate del 1992, fra le stragi Falcone e Borsellino. Una trattativa che i mafiosi corleonesi avanzarono con lo Stato per fermare le bombe e la stagione stragista, e arrivare ad una tregua. LEGGI TUTTO
venerdì, ottobre 16, 2009
La crisi dell'agricoltura. Lunedì manifestazione a Palermo della Cia e della Confagricoltura
PALERMO - Cia e Confagricoltura scenderanno in piazza a Palermo lunedì prossimo. Faranno un sit-in davanti alla Presidenza della Regione e alla sede centrale del Banco di Sicilia. Le associazioni degli agricoltori contestano "l'assenza di interventi concreti per fronteggiare la difficile situazione congiunturale" ma anche "il taglio di risorse nazionali e regionali, come il mancato rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale, strumento necessario per aiutare gli agricoltori a superare le difficoltà economiche causate dalle avversità atmosferiche che tra la fine di settembre e ottobre hanno pesantemente colpito vaste aree dell'Isola". Sull'entità della crisi Cia e Confagricoltura non hanno dubbi: "i costi di produzione, tra il 2000 ed il 2008, hanno subito l'aumento del 31%, mentre nello stesso arco di tempo i prezzi all'origine sono cresciuti di appena il 15%". E chiedono l'incentivazione di moderni accordi interprofessionali, basati sulla pari dignità economica dei soggetti, e quindi su una trasparente distribuzione dei costi e dei ricavi in ciascun segmento della filiera. Ma anche l'estensione dei benefici previsti per le avversità atmosferiche ai danni economici provocati dalla crisi di mercato. Alla manifestazione di Confagricoltura e Cia hanno aderito le tre centrali cooperative, Legacoop Agroalimentare, Fedagri-Confcooperative e Agrital-Agci e numerosi Comuni dell'Isola.
Corleone. Esplode la protesta degli agricoltori, che hanno invaso la piazza con i loro trattori. Domani sera, seduta straordinaria del consiglio
di Cosmo Di Carlo
Con centinaia di trattori questa mattina i contadini hanno occupato Piazza Garibaldi dove ha sede il municipio e si sono riuniti in assemblea permanente nella sala gialla del comune. Non ce la fanno più a bilanciare i conti con i prezzi dei loro prodotti, che sono rimasti invenduti o, nella migliore delle ipotesi, sottopagati. «Dopo la disastrosa stagione della raccolta del frumento, pagato a 13 centesimi di euro, ci vogliono ben 20 chili di frumento per comperare un chilo di pane – dice uno degli agricoltori, Carmelo Pomilla, titolare di una delle aziende in sciopero - ed il nostro prodotto, anche se di qualità, non si vende, gli viene preferito il grano che proviene dall’estero, dalla Romania e dal Canada. Per l’uva è stato un altro tracollo: viene pagata a 18 centesimi al chilo dalle cantine, mentre produrla costa oltre 35 centesimi». LEGGI TUTTO
Signor sindaco, ma Corleone non era
una città a prevalente economia turistica?
Con centinaia di trattori questa mattina i contadini hanno occupato Piazza Garibaldi dove ha sede il municipio e si sono riuniti in assemblea permanente nella sala gialla del comune. Non ce la fanno più a bilanciare i conti con i prezzi dei loro prodotti, che sono rimasti invenduti o, nella migliore delle ipotesi, sottopagati. «Dopo la disastrosa stagione della raccolta del frumento, pagato a 13 centesimi di euro, ci vogliono ben 20 chili di frumento per comperare un chilo di pane – dice uno degli agricoltori, Carmelo Pomilla, titolare di una delle aziende in sciopero - ed il nostro prodotto, anche se di qualità, non si vende, gli viene preferito il grano che proviene dall’estero, dalla Romania e dal Canada. Per l’uva è stato un altro tracollo: viene pagata a 18 centesimi al chilo dalle cantine, mentre produrla costa oltre 35 centesimi». LEGGI TUTTO
Signor sindaco, ma Corleone non era
una città a prevalente economia turistica?
Giuseppe Lumia: "Sulle stragi e sulla trattativa Mafia-Stato vogliamo tutta la verità!"
di GIUSEPPE LUMIA
Prove e testimonianze dimostrano quello che sosteniamo da anni: l’esistenza della trattativa Stato/mafia. Durante la XIV legislatura (2001/06) ho posto con forza la questione in Commissione antimafia, dedicando un capitolo della relazione conclusiva di minoranza (leggi il documento). Secondo le ipotesi più accreditate, oggi al vaglio degli inquirenti, i servizi segreti italiani aprirono un contatto con Cosa nostra, attraverso la mediazione dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, per trattare la cessazione dell’escalation stragista del ’92/93. In cambio la mafia presentò le sue condizioni nel famoso documento conosciuto come “il papello”. LEGGI TUTTO
Prove e testimonianze dimostrano quello che sosteniamo da anni: l’esistenza della trattativa Stato/mafia. Durante la XIV legislatura (2001/06) ho posto con forza la questione in Commissione antimafia, dedicando un capitolo della relazione conclusiva di minoranza (leggi il documento). Secondo le ipotesi più accreditate, oggi al vaglio degli inquirenti, i servizi segreti italiani aprirono un contatto con Cosa nostra, attraverso la mediazione dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, per trattare la cessazione dell’escalation stragista del ’92/93. In cambio la mafia presentò le sue condizioni nel famoso documento conosciuto come “il papello”. LEGGI TUTTO
giovedì, ottobre 15, 2009
Corleone, protestano gli agricoltori. Domani trattori in piazza ed aula consiliare occupata
CORLEONE - L’agricoltura va a rotoli e i contadini di Corleone (come quelli dell’intera Isola) non ce la fanno più. Ieri sera erano in tanti riuniti nella sala multimediale di contrada “S. Lucia” per decidere cosa fare. Senza organizzazioni professionali, di cui non si fidano (“Ormai sono solo luoghi per fare la domanda del grano o dell’olio”, hanno ripetuto in tanti), hanno dato vita al primo incontro spontaneo, per rappresentare i loro problemi ed indicare qualche soluzione. Intanto hanno deciso che domani mattina occuperanno l’aula consiliare del comune di Corleone per richiamare l’attenzione dei mass-media e delle istituzioni regionali e statali. Poi non escludono azioni più “forti”, quali i blocchi stradali. All’unanimità hanno approvato un documento dove rivendicano la proclamazione dello stato di calamità naturale in Sicilia, il pagamento degli indennizzi della siccità anno 2001/02, il prezzo minimo garantito per i prodotti agricoli, una speciale indennità per l’annata in corso per recuperare il mancato reddito, la vigilanza sui prezzi da parte dell’Autority, il blocco dei contributi Inps, il pagamenti entro dicembre dei contributi grano ed olio, l’obbligo di utilizzare almeno il 50% di materia prima siciliana per la produzione di generi alimentari.
Diario dai campi di lavoro antimafia. Incontro con Dino Paternostro e Mara Nanni
Oggi grande ritorno nei campi con un nuovo compito,abbiamo smontato i tralicci delle vigne, è stato faticoso ma il commando guastatore legalitario armato di tenaglie e tanta buona volontà ha portato a termine il lavoro in tempo per tornare alla base puntuali per l’ora di pranzo. Dopo un magistrale pollo tonnato, consueta pennichella pomeridiana. La magica parola “caffè” ha rimesso tutti in piedi IN ORARIO! Dopo di che l’incontro con Maurizio Pascucci, Mara Nanni dello SPI CGIL Toscana e Dino Paternostro Segr. Della Camera del Lavoro di Corleone che hanno ricordato l’impegno nella lotta alla mafia e per i diritti dei contadini corleonesi,la signora Nanni ha confrontato la situazione siciliana del dopo guerra con quella toscana,ricordando le vittorie dei singoli che uniti hanno lottato per i diritti che oggi ci ritroviamo,anche se la nostra presenza qui dimostra che ancora c’è molto da fare mantenendo viva la memoria per costruire un futuro.
Maurizio ci ha illustrato l’impegno che la cooperativa Lavoro e non Solo mette ogni giorno in questo progetto,e l’importanza del passaparola dei volontari nel divulgare questa esperienza, nel promuovere i loro prodotti,e soprattutto nel non lasciarli soli.
Sia Mara che Maurizio ci hanno ribadito che la mafia non esiste solo in Sicilia,anzi investe in tutta Italia,Toscana compresa,spesso utilizzando una facciata di legalità.
Grande cena con pasta alle sarde preparata da Lina,moglie di Franco e torta di mele per festeggiare il compleanno a distanza del figlio di Loretta con auguri di tutti via telefono.
Ormai il freddo sta arrivando anche qui,la sera non c’è piu’ tanta voglia di uscire,e il sacco a pelo diventa sempre piu’ allettante.
Michele, Alberto (CIP E CIOP)
Mercoledi 14 ottobre
Maurizio ci ha illustrato l’impegno che la cooperativa Lavoro e non Solo mette ogni giorno in questo progetto,e l’importanza del passaparola dei volontari nel divulgare questa esperienza, nel promuovere i loro prodotti,e soprattutto nel non lasciarli soli.
Sia Mara che Maurizio ci hanno ribadito che la mafia non esiste solo in Sicilia,anzi investe in tutta Italia,Toscana compresa,spesso utilizzando una facciata di legalità.
Grande cena con pasta alle sarde preparata da Lina,moglie di Franco e torta di mele per festeggiare il compleanno a distanza del figlio di Loretta con auguri di tutti via telefono.
Ormai il freddo sta arrivando anche qui,la sera non c’è piu’ tanta voglia di uscire,e il sacco a pelo diventa sempre piu’ allettante.
Michele, Alberto (CIP E CIOP)
Mercoledi 14 ottobre
LE STORIE. I figli dei boss, il calcetto, la cooperativa: ecco come è rinato il paese di Riina
Ultime elezioni europee. Al comune si stanno sorteggiando i nomi degli scrutatori tra quelli che hanno presentato domanda. L’ultimo degli estratti tra i supplenti fa saltare sulla sedia l’impiegato. «Lucia Riina, vicolo Scorsone, 39». Sì, è proprio lei, la figlia minore di Totò u Curtu, del "capo dei capi". «L’impiegato è arrivato da me tutto pallido e col foglietto in mano: "Che dobbiamo fare?"», ricorda il sindaco Antonino Iannazzo. Un’ora di discussione in Comune. C’è chi propone di far finta di niente e rimettere dentro quel nome ingombrante e imbarazzante. Ma il sindaco si oppone. «Noi siamo lo Stato. Anche lei, visto che si è iscritta, accettando le regole. Se rimettiamo dentro il suo nome siamo noi a metterci contro lo Stato. È una scelta di coerenza». LEGGI TUTTO
L'Avvenire, 15 Ottobre 2009
L'ex ministro della difesa, Salvo Andò: "Dissi io a Borsellino che volevano ucciderlo"
"Paolo Borsellino a me disse che non sapeva nulla delle minacce di morte che lo riguardavano". Salvo Andò, che nel giugno del 1992 era da poco stato nominato ministro della Difesa, ricostruisce il suo ultimo incontro con il magistrato ucciso dalla mafia. Secondo la testimonianza resa al processo di Caltanissetta da Agnese Borsellino, vedova del magistrato, Andò incontro' all'aeroporto di Fiumicino Paolo Borsellino che si trovava con la moglie e la dottoressa Liliana Ferraro di ritorno da Bari, "l'ultima domenica di giugno" 1992. "Io ricordavo quell'incontro in periodo precedente" premette Andò, che era capogruppo del suo partito. "Fu un incontro occasionale. Lo vidi e mi avvicinai. Ricordo che avevo ricevuto la nota del prefetto Parisi dalla quale si evinceva che da fonti loro risultava un progetto di omicidio per me e per Borsellino. Volevo capire di più e glielo dissi e mi sono accorto che lui non ne sapeva nulla. Paolo, con il quale ci davamo del tu era sorpreso e ho capito che non sapeva nulla di quella informativa". "Borsellino - prosegue Andò, che adesso è rettore dell'universita' Kore di Enna - era misurato nella reazioni e sobrio nei commenti ma rimase sorpreso". Salvo Andò ricorda poi che la nota del prefetto Parisi riportava notizie "attinte in ambienti della criminalita' organizzata dalla quale si evinceva che eravamo obiettivi a rischio. Spesso in queste note non danno particolari...". Ando' dice poi "di non avere mai sentito parlare di una trattativa" tra Stato e mafia. E ricorda come per lui "c'è stato un periodo in cui avvertimenti nei miei confronti ne arrivarono tanti, soprattutto dopo 'i vespri siciliani' che assieme a 'forza paris' in Sardegna erano le prime operazioni di impiego dell'esercito per presidiare il territorio".
RaiNews24, 15-10-2009
RaiNews24, 15-10-2009
PD SICILIA. La commissione per il Congresso approva le liste con le quali si eleggeranno i membri dell’assemblea nazionale e regionale
La commissione regionale per il Congresso, coordinata da Enzo Napoli, ha chiuso i lavori per l’approvazione delle liste con le quali si eleggeranno i membri dell’assemblea nazionale e regionale. Le liste collegate ai candidati alla segreteria regionale sono 7 per ciascuno degli 11 collegi, per un totale di circa 1100 candidati, dei quali la metà sono donne. Di questi ne verranno eletti solo 180. Le liste collegate ai candidati per la segreteria nazionale invece sono 5 per un totale di 350 candidati. Di questi ne verranno eletti solo 70. Per Bersani sono state presentate due liste: “Con Bersani 09” e “Siciliani per Bersani”. Anche per Franceschini due liste: “Democratici con Franceschini” e “Con Rita Borsellino Semplicemente Democratici”. Per Marino una sola lista “Per Marino Segretario”. Per la segreteria regionale sono state presentate due liste per Lupo: “Democratici con Franceschin e Lupo” e “ Con Rita Borsellino Semplicemente Democratici per Lupo”. Due liste anche per Mattarella: “Con Bersani e Mattarella 09” e “Siciliani con Bersani e Mattarella”. Per Lumia invece tre liste: “Siciliani per Lumia”, “Crocetta con Lumia”, “Lumia segretario regionale”. I candidati di tutte le liste saranno ufficializzati domani.
Palermo, 15 ottobre 2009
Palermo, 15 ottobre 2009
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