Maria Modica
L'accordo fra Ato idrico Palermo 1, Amap e Aps salta e quest'ultima decide di passare al contrattacco. «Il Consiglio di amministrazione di Acque Potabili Siciliane – si legge in una nota – gestore del servizio idrico integrato in provincia di Palermo, recependo le indicazioni del socio di maggioranza Società Acque Potabili di Torino e considerato l'inaccettabile ritardo nella stipula del contratto di servizio tra l'Ato1 Palermo, l'Amap ed Aps, ritiene necessari, per contenere gli effetti negativi di tale situazione, la sospensione della presa in carico dei Comuni, il contenimento dei costi, inclusi quelli relativi al personale, e l'adozione di adeguate azioni legali a tutela dei propri interessi». Secondo l'Aps, nei due anni trascorsi dall'aggiudicazione della gara, nel 2007, la società avrebbe maturato una perdita di 5 milioni di euro. LEGGI TUTTO
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Non sappiamo se "la sospensione della presa in carico dei comuni" da parte di Acque Potabili Siciliane sia una promessa oppure una minaccia. Di sicuro sappiamo che queste diatribe rafforzano la posizione di quei comuni (Prizzi, Bisacquino, Caltavuturo ed altri) che ancora non hanno voluto consegnare i loro impianti idrici ad Aps. Tra questi, purtroppo, non c'è il comune di Corleone, perchè già lo scorso 1° ottobre il sindaco Nino Iannazzo (sostenuto dalla sua giunta e dai consiglieri della sua maggioranza Pdl-Udc) ha avuto una fretta del diavolo a consegnare la rete idrica e le sorgenti ad Aps. Si dice, in cambio di qualche "piatto di lenticchie". Speriamo che il legislatore dia di nuovo la possibilità di una gestione pubblica dell'acqua anche a comuni come Corleone, che ha amministratori inadeguati e pronti a fare mercimonio anche dei beni primari come l'acqua. (d.p.)
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