“Con sorprendente tempismo Cammarata ha intuito che nelle missioni d’oro dei dirigenti dell’Amia a Dubai potrebbero esserci state spese fuori controllo, e per questo si è rivolto alla magistratura. La decisione è encomiabile, ma se Cammarata avesse sporto querela di parte quando era il momento, avrebbe permesso già da tempo ai magistrati di far luce sull’intera gestione dell’Amia”. Lo dice Salvatore Orlando, consigliere comunale del Partito Democratico a Palermo, commentando la notizia della decisione, da parte del sindaco di Palermo Diego Cammarata, di sporgere denuncia in merito alle missioni dei dirigenti dell’Amia a Dubai. “Ma per rimanere in argomento – prosegue Salvatore Orlando - proprio a Dubai risulta una missione del sindaco per conto del Comune, che sarebbe avvenuta nel novembre 2007. Se questa notizia fosse confermata, Cammarata potrebbe rispolverare i suoi appunti di viaggio e, magari, riferire ai magistrati particolari importanti sul tipo di affari che l’Amia ha portato avanti a Dubai, e sui faccendieri che per conto dell’azienda e a spese dei palermitani si sono recati lì. A meno che il fatto che il sindaco fosse a Dubai per il Comune proprio mentre negli Emirati Arabi c’erano i vertici dell’Amia, non sia stata una semplice coincidenza”.
6 agosto 2009
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