Salvatore, il fratello del magistrato ucciso dalla mafia, commenta le nuove dichiarazioni di Ciancimino Jr su un presunto patto tra Stato e Cosa nostra. Si parla di un papello conservato nella cassaforte dell'ex sindaco di Palermo: "Paolo ne era a conoscenza e per questo fu eliminato"
PALERMO - "Mio fratello era stato sicuramente informato dagli organi istituzionali della trattativa in corso tra mafia e Stato, perchè erano in mano sua le indagini sull'assassinio di Falcone e sulla mafia in Sicilia. Non poteva non esserne informato". Così a '24 Mattino' su Radio 24 Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992 in via D'Amelio commenta le nuove rivelazioni sul patto tra Stato e mafia fatte da Massimo Ciancimino."Sostengo dal 1997 - ha aggiunto Borsellino - che il motivo dell'accelerazione della eliminazione di Paolo sia stato il fatto che lui si era messo di traverso rispetto a questa trattativa nel momento in cui ne fu informato, e questo avvenne al ministero dell'Interno il primo luglio 1992. A quel punto era necessario, per poter continuare a condurre la trattativa, eliminare l'ostacolo principale, Paolo Borsellino, ed eliminarlo in fretta". LEGGI TUTTO
1 commento:
Che peccato,se ne vano sempre i migliori!Una tale novita ti lascia perplesso..Se è vero,penso che sarà catastrofico a non fidarsi nemmeno allo stato...è la fine del mondo!
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