di Cosmo Di Carlo
Corleone - Squarciando le gomme della Puegeot 205 di Calogero Parisi, presidente della cooperativa “Lavoro e non solo”, la mafia è tornata ad alzare la testa. in città. L’auto era parcheggiata, con altri mezzi, in una traversa di Via Francesco Crispi, a pochi metri dell’edificio confiscato ai fratelli Grizzaffi, nipoti Totò Riina in carcere per mafia. Qui, nell’immobile a due piani, ha sede la cooperativa che coltiva i terreni confiscati a Cosa Nostra, L’atto intimidatorio appare ancor più inquietante, poichè è avvenuto alle 21,30 con le strade ancora affollate di gente ed è stato messo a segno mentre Calogero Parisi, con alcuni ragazzi della cooperativa si trovavano nella sede della Camera del Lavoro di Corleone insieme ai 32 giovani toscani che in questi giorni animano i campi di lavoro. Si erano riuniti con Dino Paternostro, segretario della Cgil, per parlare di Placido Rizzotto e del ruolo delle donne nella lotta per ottenere la terra nel 1948. Solidarietà a Calogero Parisi è subito giunta dal sindaco di Corleone Nino Iannazzo, che parlando in consiglio comunale ha definito l’atto “Vile e grave”. Il consiglio comunale all’unanimità ha approvato un ordine del giorno proposto da Dino Paternostro di solidarietà e di incoraggiamento. “Respingiamo con forza questa intimidazione - ha detto il presidente del consorzio “Sviluppo e Legalità”, Antonino Giammalva. “Continueremo a lavorare come sempre - ha dichiarato dal canto suo Parisi – sentiamo vicino a noi la Corleone che amiamo, quella che vuole cambiare”. Solidarietà a Calogero anche da Anna Bucca, presidente di Arci Sicilia, dal Centro Studi Pio La Torre, da Beppe Lumia. Le indagini sono svolte del Commissariato di Polizia di Stato di Corleone.
Cosmo Di Carlo
2 commenti:
...Mi sarei aspettato qualche altro segno di solidarietà...
Ecco il mio!
Leoluca Criscione, Svizzera
L'Associazione "Laboratorio della Legalità" , in riferimento al grave atto intimidatorio perpetrato ai danni del presidente Calogero Parisi, esprime profonda solidarietà e condanna aspramente un gesto segno di incivile e minatoria delinquenza che non lederà le attività portate avanti con tanto impegno.
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