Due giorni fa il sindaco Diego Cammarata (che non definisce Palermo “Città della Legalità”) ha “licenziato” in tronco il suo assessore Ippolito Russo, perché sarebbe stato colto con le mani nel sacco per abusivismo edilizio dai vigili urbani. Russo dapprima aveva sostenuto che la villetta abusiva era sua. Poi ha cambiato versione, sostenendo era di sua figlia. Ma Cammarata non si è “intenerito” e l’ha “licenziato” lo stesso.
Anche a Corleone, qualche mese fa, è accaduto qualcosa del genere. Solo che la conclusione è stata diversa. I carabinieri hanno denunciato un caso di abusivismo edilizio in piazza Sant’Agostino, riguardante un immobile di proprietà della figlia dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Gambino. Ma, rispondendo all’interrogazione di alcuni consiglieri comunali, il sindaco di Corleone (“città della legalità”, come ha voluto formalmente chiamarla Nino Iannazzo, coniando un apposito logo che campeggia sui fogli di carta intestata del comune) ha sostenuto che Gambino poteva restare tranquillamente al suo posto perché la casa era della figlia, peraltro neanche convivente con lui. Chissà se queste sue “belle imprese” di legalità militante Iannazzo le racconta quando s…parla di “antimafia” e di “percorsi di legalità”!?
(FOTO: il sindaco Iannazzo; alla sua destra: l'assessore Gambino).
1 commento:
...possibile che a Corleone ci sia SOLO un caso di abusivismo edilizio??...
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