Il direttore di Telejato, emittente di Partinico, era accusato di esercizio abusivo della professione. Minacce, aggressioni e 200 querele in tanti anni di denunce contro Cosa nostra
PALERMO - Il giudice monocratico di Partinico, Giacomo Barbarino, ha assolto il direttore di Telejato Pino Maniaci dall'accusa di esercizio abusivo della professione. Secondo il giudice, l'attività dell'emittente guidata da Maniaci, si è caratterizzata "per le sue campagne contro Cosa nostra, nonché per la sua opera di informazione in altri servizi quali l'ambiente, le speculazioni sul territorio". "Adesso mi aspetto altri attacchi da parte dei miei detrattori", dice il conduttore dell'emittente televisiva privata di Partinico subito dopo la pronuncia della sentenza. "Oggi abbiamo assistito - aggiunge Maniaci - a una sentenza del tutto simile a quella pronunciata dalla giustizia qualche anno fa. Allora come oggi sono stato assolto dall'accusa di esercizio abusivo della professione giornalistica da un giudice che ha citato l'articolo 21 della Costituzione. Ringrazio per il sostegno offertomi il segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, il consigliere Giacomo Clemenzi e il mio avvocato Bartolomeo Parrino per l'ottimo lavoro svolto". Nel maggio scorso Maniaci è stato iscritto all'ordine dei giornalisti nell'elenco pubblicisti. Soddisfazione è stata espressa proprio da Iacopino, che era a Palermo accanto a Pino Maniaci per la sentenza. "C'è un giudice almeno a Partinico. Un giudice capace di assolvere Pino Maniaci incredibilmente accusato di esercizio abusivo della professione giornalistica. Un giudice capace di respingere le inverosimili interpretazioni della legge fatte dalla Procura della Repubblica". Per Iacopino "Maniaci ha seguito il percorso imposto dalle norme per chiedere di essere iscritto all'Albo dei giornalisti come pubblicista, ma ne veniva ugualmente chiesta la condanna tentando in aula di trovare conforto in non so che cosa mai avrebbe potuto dire il presidente dell`Ordine regionale del quale la pubblica accusa chiedeva la convocazione". Maniaci, imprenditore edile che rilevò l'emittente nel 1999, e Telejato sono famosi per i servizi del tg e le vere e proprie campagne contro Cosa nostra, senza dimenticare le stoccate alla gestione amministrativa, la questione ambientale, il degrado politico, speculazioni sul territorio. Negli anni l'emittente e Maniaci hanno ricevuto molteplici minacce e subito diversi attentati mafiosi: tra i più gravi c'è il pestaggio subito da Maniaci nel gennaio 2008 a opera del figlio di un boss mafioso, e a luglio dello stesso anno la sua auto, parcheggiata sotto la sede della tv, è stata incendiata. Non solo, Maniaci ha collezionato circa 200 querele da parte della titolare di una distilleria.
26/06/2009
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