venerdì, maggio 08, 2009
Partinico. Si è aperto l'incredibile processo contro Pino Maniaci (Telejato)
Si celebrerà il prossimo 26 giugno, dinanzi al giudice monocratico di Partinico, il processo a carico di Pino Maniaci, volto noto dell’emittente locale Telejato, accusato di esercizio abusivo della professione giornalistica. Il cronista, che tramite il suo legale di fiducia ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, si è presentato oggi in aula accompagnato dal segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, e dal consigliere pubblicista Giacomo Clemenzi. L’avvocato Bartolomeo Parrino si è detto ottimista sulla possibilità di risolvere positivamente la vicenda in fase di udienza preliminare, saltando quindi il dibattimento e facendo esclusivamente affidamento sugli atti contenuti nel fascicolo. Intanto però monta la polemica tra l’Ordine nazionale dei giornalisti e quello regionale. In seno all’Ordine siciliano, infatti, nei giorni scorsi, era stata ventilata l’ipotesi di costituirsi parte civile nel processo a carico di Maniaci, in passato vittima di minacce e intimidazioni da parte di esponenti della criminalità organizzata. Una possibilità che ha fatto gridare allo scandalo quanti, da anni, seguono con partecipazione l’attività di Telejato. Questa linea “aggressiva”, rimasta soltanto al livello delle intenzioni, non ha tuttavia avuto seguito. Ma l’idea stessa di “chiedere i danni” al cronista ha indispettito e non poco l’Ordine nazionale. “Abbiamo ritenuto doveroso schierarci al fianco di Pino Maniaci – ha detto Iacopino – Da anni conduce un lavoro preziosissimo nella lotta alla criminalità. Il suo importante contributo stride con l’incomprensibile silenzio dell’organismo regionale di rappresentanza della nostra categoria. Il lavoro antimafia che svolge Telejato – ha aggiunto il segretario nazionale – è sotto gli occhi di tutti, così come sono sotto gli occhi di tutti i tanti discorsi dei professionisti dell’antimafia parolaia. Mi riferisco a coloro i quali ritengono che sia sufficiente scrivere un libro o partecipare a una trasmissione televisiva per fare la lotta alla criminalità. L’Ordine nazionale è accanto a Pino Maniaci non per un atto di affetto, non per un gesto di solidarietà, ma per un dovere morale nei confronti di chi, con o senza tesserino, è testimone di una battaglia di riscatto sociale di una terra tormentata”. Proprio oggi, in coincidenza dell’apertura del processo, il consiglio regionale dell’Ordine avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta di iscrizione all’Albo formalizzata da Maniaci lunedì scorso. L’esame della pratica è però slittato ai prossimi giorni.
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