Il Comune ha ceduto gratis la rete idrica e le sorgenti di Corleone, il cui valore ammonta a diversi milioni di euro, all’Azienda privata “Acque Potabili Siciliane”, mentre 32 comuni della Provincia di Palermo (tra cui Bisacquino, Prizzi, Palazzo Adriano, Contessa Entellina e Roccamena) si sono rifiutati di farlo perchè l’acqua è un diritto, non una merce.
La conseguenza di questa scelta dell’Amministrazione comunale di Corleone, che non ha sentito il dovere di consultare i cittadini, è un aumento medio delle tariffe idriche del 100% ed un peggioramento del servizio (perdite di rete non riparate, pagamenti anticipati dei consumi, sportello aperto solo due ore la settimana).
Perché il Sindaco Nino Iannazzo e i suoi assessori hanno avuto questa fretta di cedere la nostra acqua ad una Azienda privata? Perché hanno “svenduto” i diritti di 12 mila cittadini?
Ma i cittadini di Corleone non ci stanno, vogliono l’acqua pubblica, un referendum per decidere, la sospensione delle bollette di pagamento! Per questo il “Comitato Cittadino per l’Acqua Pubblica”, composto da Cgil, Cisl, Uil, da Corleone Dialogos, dall’Associazione “Il Germoglio” e da alcuni cittadini, ha indetto un’assemblea per avviare un confronto e decidere le azioni da intraprendere.
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