Ieri 1° Maggio, come ogni anno, la Camera del lavoro di Piana degli Albanesi ha celebrato il 62° anniversario della strage. Alla manifestazione di quest’anno, “adottata” dall’Auser, l’associazione di volontariato della terza età della Cgil, hanno partecipato le delegazioni ufficiali dei comuni di San Giuseppe Jato, San Cipirello ed Altofonte, guidate dai rispettivi sindaci con le fasce tricolori e i gonfaloni. Ad aprire il corteo, invece, non c’erano il sindaco e il gonfalone di Piana degli Albanesi. «Non era mai accaduto prima – ha dichiarato Maurizio Calà, segretario della Camera del lavoro di Palermo - il gonfalone e la corona di fiori del Comune di Piana hanno sempre aperto il corteo. Credo che il sindaco, che in passato ha sempre partecipato, abbia voluto far pagare al sindacato e a un gruppo di associazioni la protesta dei giorni scorsi contro la privatizzazione del cimitero». Pronta la replica di Gaetano Caramanno, che guida un’amministrazione di centrodestra: «La manifestazione di Portella della Ginestra è ormai molto politicizzata e per questo l'amministrazione comunale ha deciso di non partecipare. Non ci hanno mai consentito di parlare a Portella e noi siamo stati, invece, al cimitero per rendere omaggio alle vittime della strage». Molto nutrita la partecipazione dei lavoratori e dei giovani dei tre comuni interessati e di tanti altri comuni della provincia di Palermo e della Sicilia. Era presente anche una folta delegazione di lavoratori, sindacalisti della Cgil, dirigenti dell’Arci ed esponenti delle istituzioni toscane, che hanno voluto condividere con i compagni siciliani il ricordo delle vittime di Portella.
Dino Paternostro
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