L'AQUILA - Al suo arrivo a piazza d'Armi, all'Aquila, il presidente del Senato Renato Schifani ha avuto una garbata ma ferma contestazione da parte di una dottoressa volontaria, nella struttura sanitaria allestita nella tendopoli. "Sono cinque giorni che stiamo qui - gli ha detto Federica Fabiocchi - e abbiamo visto tanta gente venire a stringerci le mani. Mi scusi se glielo dico, ma di queste strette di mano non sappiamo che farcene. Qui si lavora in condizioni disperate, senza riscaldamento, i bagni che non funzionano e con i pazienti che vanno dai bambini di 18 giorni agli anziani di 90 anni. Servono fatti concreti, aiuti materiali".Schifani, che era accompagnato dal responsabile della Protezione civile Agostino Miozzo, ha replicato: "Capisco il suo stato d'animo, ma mi sembra che qui si stia facendo il massimo. Un'emergenza come questa non capita in tutti i momenti". La dottoressa Fabiocchi lo ha interrotto: "Però, le assicuro veramente che si lavora in condizioni disastrose, e tutte queste visite di voi politici non ci stanno portando niente"."Qui però - ha risposto Schifani - non c'entra la politica. Io rappresento il Parlamento, che è fatto da tutti. E tutti siamo mobilitati e voi state facendo il massimo. Non esistono, qui, Guelfi e Ghibellini. Esiste l'Italia, esiste lo Stato. E qui lo Stato c'è".
GLI AIUTI DEGLI ITALO-AMERICANI
di Sal Palmeri
1 commento:
Che sia messa al rogo!!!!
L'arroganza della politica non conosce limiti.
A Genova nel 70 durante l'alluvione ci fu chi, al ministro dell'interno, gli butto tra i piedi una pala e gli disse di spalare.
Posta un commento