Non è una legalità tanto per dire, fatta a parole, di quella che in giro ce ne è tanta. E’ un percorso di legalità intriso di risultati, positivi; dentro questo tragitto assieme alla rivolta di un gruppo di operai contro i mafiosi che li volevano o asserviti o disoccupati, c’è il lavoro e la tutela dell’ambiente, che non sono poca cosa in un momento in cui l’occupazione è in costante pericolo, per colpa di un sistema di mercato che è già criminale di suo quanto è perverso, e poi l’ambiente che non vive di tanti riguardi. Un’azienda di Trapani confiscata alla mafia, la Calcestruzzi Ericina è tornata così sul mercato con più di una sfida. È la prima in Italia tra quelle confiscate che esce dalla gestione straordinaria. Resta proprietà dello Stato, ma sarà affidata dal Demanio a una «coop» costituita dagli operai della precedente azienda: quella nuova, la Calcestruzzi Ericina Libera, produrrà sempre cemento, «della legalità» precisano, facendo però da sé le materie prime, trasformando gli inerti, sfabbrici, i rifiuti non pericolosi. LEGGI TUTTO
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