venerdì, febbraio 13, 2009
Partinico. Scrive a Napolitano una vittima (non riconosciuta) di Cosa Nostra
PARTINICO (PA) - Nel 2001 ha subito un attentato mafioso che gli ha distrutto la casa di campagna, ma la richiesta di risarcimento previsto, per le vittime di Cosa nostra, dalla legge regionale è stata respinta dalla Regione siciliana, perché l'uomo è padrino di battesimo del figlio di un amico, arrestato quindici anni dopo per associazione mafiosa. Protagonista di questa vicenda è Matteo Monti, 67 anni, geometra, dipendente in pensione del Comune di Partinico, che "come ultimo atto di una vicenda che si trascina ormai da 8 anni" ha deciso di scrivere al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Monti, che ha fatto ricorsi e presentato istanze di ogni tipo, sempre respinte, nel rivolgersi al Capo dello Stato ricorda di essere "uno dei tanti Cavalieri della Repubblica, nominato dall'allora presidente Cossiga", ma "soprattutto - scrive - ho lavorato al Comune di Partinico sforzandomi di fare sempre il mio dovere nei settori in cui ho prestato servizio (lavori pubblici, urbanistica, gestione del territorio), tutti assai appetibili alla mafia".
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