14 febbraio 2009
sabato, febbraio 14, 2009
Mafia e intercettazioni. Adesso Cosa nostra comunica su Skype
"Di quei due chili ne parliamo poi, su Skype". E' la frase simbolo dell'ultima emergenza della giustizia italiana. E' stata intercettata due mesi fa dagli uomini della Guardia di Finanza di Milano. Al telefono un trafficante di cocaina invita il complice a continuare quella comunicazione usando il software che permette di parlare via internet. Proprio come ormai da settimane stanno facendo i mafiosi, trafficanti di armi e droga, sfruttatori della prostituzione e piccoli criminali in tutto il paese. A riportare la notizia e' 'la Repubblica'. "Durante la comunicazione - spiega un tecnico che collabora assiduamente con la Procura di Milano - Skype trasforma la voce di chi parla in tanti pacchetti di dati digitali che viaggiano in rete. I dati pero' vengono criptati in base a un algoritmo segretissimo inventato dai programmatori di Skype. Non solo. La procedura di autenticazione da parte degli utenti e' invulnerabile perche' il software genera password monouso temporanee ogni volta che si avvia una comunicazione. Cio' rende impossibile agli investigatori ogni tentativo di intercettazione". Della conversazione nemmeno rimane traccia sui tabulati: le chiamate su Skype, sottolinea il quotidiano, sono invisibili, non si puo' sapere ne' quando ne' dove vengono fatte.
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