''Il mondo delle autonomie risulta privo di qualsiasi punto di riferimento in ambito gestionale, per cui è auspicabile che il legislatore, nell'annunciata stagione di riforme, riveda gli attuali orientamenti e preveda un sistema dei controlli veramente efficace con il ripristino del controllo preventivo sugli atti più rilevanti da parte di un organo esterno all'ente controllato''. A dirlo è Luciano Pagliaro, presidente della sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione siciliana durante la cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario 2009. ''Nel nuovo testo del Titolo V, parte seconda, della Costituzione -spiega-, risultante a seguito delle profonde modifiche apportatevi dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, non viene più utilizzato il termine 'controllo'. Il legislatore costituzionale, infatti, ha abrogato gli articoli 125, comma 1, e 130 della Costituzione del 1948, i quali prevedevano, appunto, i controlli di legittimità e di merito sugli atti amministrativi delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli altri enti locali". "Dalla sua concreta attuazione, però, - continua Pagliaro - sono derivati diffusi effetti negativi sull'azione amministrativa degli enti locali che si riverberano anche sul fronte della giurisdizione, sia penale che contabile, con risultati inflattivi in termini di giudizi attivati, molti dei quali, invero, avrebbero potuto essere prevenuti in presenza di adeguati controlli preventivi (si pensi alle consulenze, alle nomine illegittime, ai lavori pubblici). Gli attuali sistemi di controllo, mirati sul risultato - conclude - , non possono che prendere atto che il danno si è già verificato e spesso non è più riparabile con la conseguenza che il giudice penale e il giudice contabile svolgono una funzione meramente repressiva''.
Siciliainformazioni, 21 febbraio 2009
(FOTO: Abbuffata siciliana)
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