Certamente nessuno poteva prevedere il "diluvio universale" venuto giù nella notte e nella mattinata di domenica. Prevedibilissime, invece, erano le conseguenze dell'assalto selvaggio al territorio degli ultimi decenni. Se l'acqua è scesa come un fiume da contrada "Caputo", fino ad investire la scuola media, dentro il centro abitato, è perchè a poco a poco, con l'attività edificatoria senza controlli, sono stati ostruiti (o ristretti) i canali attraverso i quali l'acqua scivolava a valle senza arrecare danni.
Ma attorno al centro abitato tante altre situazioni sono a rischio. A cominciare dallo stesso fiume che attraversa il centro abitato. La copertura in cemento armato, realizzata negli anni '70 per non sentire la "puzza" d'estate, ha retto a malapena la piena di domenica. Se l'acqua continuava a cadere con quella intensità, il rischio che il "tappo" in cemento saltasse era fortissimo. E che dire della galleria lungo la via Salvatore Aldisio? Da tempo vi sono infiltrazioni d'acqua, ma ieri dal tetto l'acqua "zampillava" in maniera consistente. Non sarebbe il caso, allora, di ripensare le condizioni del territorio ed approntare un piano di risanamento, che lo metta in sicurezza? Ovviamente, prima che accada qualcosa di irreparabile... (d.p.)
Nessun commento:
Posta un commento