Assisi e Roma idealmente unite per Gaza con due manifestazioni per dire «No al massacro». La prima, promossa dalla «Tavola della pace» contro la guerra nella Striscia di Gaza è iniziata in mattinata alla presenza di centinaia di persone tra cui Massimo D’Alema, Paolo Ferrero, e il presidente delle Acli Maurizio Oliviero. Un dibattito nella Cittadella con l'obiettivo di definire un piano d'azione per far cessare la guerra e ricostruire la pace in quei territori. E in più un filo diretto con Gaza, Sderot, Gerusalemme, Baghdad e Nairobi. A seguire il corteo che dalle 13.30 sfila per le strade di Assisi per giungere davanti alla Basilica di San Francesco per la manifestazione finale. Ad aderire alla Marcia pacifista più di mille associazioni, tra cui l’Arci, Pax Christi, Libera, Legambiente, amministrazioni locali e forze politiche. Alcune di queste, come Prc e Fiom hanno dato la loro adesione ad entrambe le manifestazioni non senza qualche polemica. Per Paolo Ferrero, infatti, sarebbe stata «necessaria una sola manifestazione e non due come oggi». Ma il segretario di Rifondazione, come la Fiom, ha assicurato la sua partecipazione nel pomeriggio anche al corteo di Roma e ha aggiunto che «esseri qui credo non sia solo un problema della sinistra ma di ogni persone di buon senso e di buona volontà». Parte da Piazza Vittorio, centro della Roma multietnica alle 15,30, per arrivare a Porta San Paolo, simbolo della Resistenza romana, invece, la manifestazione nazionale di solidarietà «Fermiamo il massacro dei palestinesi di Gaza» promossa dalla comunità palestinese. A scendere in piazza, secondo gli organizzatori, sono in centomila tra cui il Forum Palestina, il Prc e la Fiom, Sinistra critica, Pdc, la Rete dei comunisti e Partito comunista dei lavoratori. Insomma, due città, due cortei per dire un solo «No» ai bombardamenti e un solo «Si», alla pace.
17 gennaio 2009
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