Perfino il senso critico più disincantato si arrende di fronte al carattere così pesantemente irrazionale e contraddittorio della opposizione di mons. Celestino Migliore, rappresentante permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, confermata dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi, al progetto di una depenalizzazione universale dell'omosessualità presentato all’ONU dalla presidenza francese dell’UE, condiviso dai 27 paesi dell’Unione Europea. E’ nota la posizione dei vertici ecclesiastici contraria a ogni norma che riconosca e rispetti i diritti umani delle persone omosessuali. Ed è altrettanto noto che una gran parte della Chiesa, fra cui le Comunità di base, è critica verso questa vera e propria discriminazione inumana e antievangelica. Ma ora il Vaticano ha superato ogni limite ponendosi dalla parte dei paesi in cui l’omosessualità è illegale e viene repressa con sanzioni, torture, pene e persino con l'esecuzione capitale. Svela così un tratto, tenuto per lo più velato, del fondamentalismo cattolico: il persistere, dal medioevo, del carattere violentemente totalitario dell’ideologia che domina ancora purtroppo i vertici ecclesiastici per cui ciò che non è in linea con le loro regole morali è peccato e ciò che è peccato deve essere reato. Un reato che i giudici del braccio secolare devono punire con pene temporali in nome di Dio e dell’ordine naturale da lui stabilito per sempre. La depenalizzazione di adulterio e aborto ha trovato e trova tuttora sempre e ovunque un’aspra opposizione ecclesiastica. E ora si aggiunge l’opposizione alla depenalizzazione dell’omosessualità. La cosa ci riguarda tutti perché tocca aspetti fondamentali del diritto internazionale. Non si è mai abbastanza protetti da un ritorno di regimi d’intolleranza e dai totalitarismi. Occorre svegliarsi e resistere.
La Segreteria Tecnica Nazionale delle CdB italiane
Milano, 2.12.08
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