D'ora in poi i boss mafiosi detenuti in regime di carcere duro potranno leggere solo quotidiani nazionali: l'obiettivo è di impedire il controllo del territorio anche dalla galera. Molti padrini sono abbonati
PALERMO - Attraverso i giornali i boss mafiosi detenuti avrebbero appreso notizie e controllato l'attività investigativa nel territorio, per questo motivo la lettura dei quotidiani locali è stata vietata in carcere a chi è sottoposto al 41 bis. Il divieto è inserito in una circolare del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria emessa nei mesi scorsi, voluta in seguito a indagini scaturite dalle minacce rivolte da boss detenuti a giornalisti o imprenditori, alcuni dei quali sono adesso sotto scorta.mMolti mafiosi risultano abbonati a giornali della propria città che ricevevano ogni giorno in cella prima che entrasse in vigore il divieto. Ai detenuti è ancora però concesso leggere i quotidiani nazionali. Il provvedimento è stato impugnato da un boss palermitano, Filippo Guttadauro, al 41 bis da luglio 2006, condannato a 18 anni di reclusione, indicato come favoreggiatore di Bernardo Provenzano, e cognato del boss latitante di Trapani, Matteo Messina Denaro. Il magistrato di sorveglianza di Cuneo, competente perchè Guttadauro è detenuto nel carcere piemontese, ha respinto il ricorso del boss, disponendo il divieto di ricevere e acquistare quotidiani locali dell'area geografica di appartenenza. Il provvedimento del giudice vale fino al 22 aprile 2009.
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