
Cappello ha aggiunto: “Questi progetti, complessivamente, hanno attivato risorse per oltre due milioni di euro e stanno consentendo di formare circa 5 mila lavoratori. A questo dato va aggiunta la costante attività di Ance Sicilia e sindacati, impegnati a organizzare i corsi delle scuole edili paritetiche che nell’Isola svolgono un ruolo importantissimo nel campo della prevenzione degli infortuni nei cantieri regolari”. Il presidente dei Giovani imprenditori ha concluso: “Sulla scia delle ‘morti bianche’ a Mineo, il governo nazionale ha varato il testo unico sulla sicurezza sul lavoro che, se ha avuto il merito di sostenere la necessità della diffusione della cultura della sicurezza anche tra i lavoratori, di fatto ha reso più complesse le procedure a carico delle imprese. Non sarà la paura di sanzioni più severe a risolvere il problema. Confindustria Sicilia dimostra – ha osservato Giorgio Cappello – che la ricetta giusta è quella di puntare al sostegno delle imprese sane e trasparenti assegnando loro risorse per la formazione del personale, voce che in atto è a totale carico di imprenditori e dipendenti con i versamenti a Fondimpresa. Consentire a tali aziende di offrire al mercato senza costi aggiuntivi garanzie di sicurezza metterà a nudo la non convenienza di rivolgersi ad aziende irregolari che hanno fatto del lavoro nero e della mancanza di prevenzione le voci di risparmio per fare concorrenza sleale sulla pelle dei dipendenti e a scapito della qualità offerta ai clienti”.
FOTO. Giuditta Cotena, vedova di un morto sul lavoro
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