Al comune di Corleone non conoscono… il latino. Almeno così sembra, stando al madornale errore commesso nella convocazione della seduta del consiglio comunale di ieri sera (venerdì 28 novembre). Ma procediamo con ordine. Lunedì mattina (24 novembre) la presidenza del consiglio comunale ha consegnato al messo gli avvisi di convocazione, che in giornata venivano notificati ai 20 consiglieri. Il consiglio era stato convocato in sessione ordinaria per venerdì 28 novembre, per procedere, tra l’altro, all’approvazione delle variazioni e dell’assestamento di bilancio. Ma qui cascano gli asini… in latino. Infatti, in sessione ordinaria gli avvisi di convocazione devono pervenire ai consiglieri almeno 5 giorni prima della data stabilita per la seduta. Loro avranno contato: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, non sono 5 giorni? No, abbiamo fatto sommessamente notare, non sono 5 giorni, perché – come già dicevano i latini oltre 2000 anni fa - non si deve contare il “dies a quo”. Oppure non va contato il “dies ad quem”. Risultato: ieri sera, il presidente Mario Lanza ha dovuto pubblicamente ammettere il clamoroso errore, sciogliendo frettolosamente la seduta (costata, per la cronaca, 28 euro di gettone per ogni consigliere presente, permessi retribuiti per i consiglieri lavoratori dipendenti, straordinario per gli impiegati in servizio, luce, etc.). Nel frattempo era già stata convocata un’altra seduta in sessione straordinaria ed urgente per domenica 30 novembre alle ore 17.00. Poche ore prima della mezzanotte, termine ultimo per l’approvazione delle variazioni e dell’assestamento. Come dire: il pericolo è il nostro mestiere… (d.p.)
Nella foto: il presidente del consiglio comunale Mario Lanza
1 commento:
la notizia si commenta da sola!!?? Una domanda a tutti i consiglieri: Se la riunione non ha avuto luogo, perché non riniunciate al ''gettone''???
leoluca criscione, svizzera
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