C’era una volta in un paese interno della Sicilia (non era Corleone, per carità!) un sindaco (nessun riferimento all’attuale sindaco Antonino Iannazzo, esponente di punta di Alleanza Nazionale, sia chiaro!) che si credeva di destra e… di sinistra, di maggioranza e… di opposizione, antimafioso e… non solo. Questo sindaco, dopo aver assunto in maniera clientelare (con i suoi amici) decine di operai dai quali pretendeva regolarmente i voti anche… per il consiglio di amministrazione del condominio, un giorno decise di sbarazzarsene, riducendo il loro orario di lavoro ad una sola ora al giorno. Un gesto di disprezzo nei confronti di persone considerate poco più di cose. Ma queste persone tirarono fuori l’orgoglio, si iscrissero al sindacato ed una mattina, esasperati, entrarono senza preavviso nel gabinetto del sindaco. D’altra parte, ricordavano ancora che in campagna elettorale proprio questo sindaco aveva detto e ripetuto che il municipio era la casa di tutti i cittadini! Ma la campagna elettorale era finita da un pezzo e ormai il municipio era … cosa loro. Portineria con filtri rigorosissimi a piano terra, telefonata ai carabinieri e ai vigili urbani per chiedere lo sgombero (forzato e immediato) del gabinetto invaso dagli scalmanati operai! E, come se non bastasse, minaccia di denuncia per occupazione di locali pubblici e rifiuto di incontrare una delegazione sindacale, senza una preventiva richiesta scritta.
Questo sindaco si sentiva un “furbetto” di quattro cotte, perché il “lavoro sporco” lo faceva fare agli altri. Infatti, incaricò un suo “intelligentissimo” assessore di tenere subito una riunione “amichevole” con gli operai ribelli. «Cancellatevi dal sindacato, altrimenti vi finirà male!», disse loro. Minacce? Assolutamente no. Semplici e amorevoli consigli. Infatti, il sindacato a cui si erano iscritti gli operai di questo paese dell’interno era diretto da un energumeno, un pericoloso “estremista”, uno che sa solo fare danno agli operai. Cancellarsi da questo sindacato era loro interesse, altro che! Non a caso, il sindaco di destra e di sinistra, di governo e di opposizione, antimafioso e non solo, per il troppo amore nei confronti degli operai, telefonò persino al segretario generale del sindacato (che nemmeno conosceva) per invitarlo (spassionatamente) a “liberarsi” di quel segretario locale, troppo pericoloso e troppo “estremista”, capace solo di fare danno. Se questa non è filantropia…
(I puntata – continua)
20 ottobre 2008
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