di Attilio Bolzoni
Di solito lo notificano agli amici dei boss, a quelli che fanno puzza di mafia. Lo chiamano «avviso orale». Ma l´altro giorno, negli uffici di un commissariato, l´ispettore di turno l´ha recapitato a un rompiscatole: un sindacalista della Cgil. L´ha convocato e gli ha fatto firmare un verbale ai sensi dell´articolo 4 della legge numero 1423 del '56. È quella sul confino di polizia. Se in futuro non si comporterà bene, il sindacalista rischierà di diventare anche lui un sorvegliato speciale.Questa è una vicenda che vale la pena di raccontare soprattutto per dove è avvenuta. A Palermo, città dove tutto è segnale. Dove tutto si sviscera e tutto si decifra, dove anche il dettaglio non è mai solo un dettaglio. Cominciamo però dal protagonista, o meglio dalla vittima, il sindacalista dalla «condotta socialmente pericolosa» che venerdì mattina verso le 11 è stato invitato al commissariato "Libertà" per ricevere un´intimazione. L´avvertivano di stare attento, di non «delinquere» più. LEGGI TUTTO
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