FOTO. Da sx: Francesco Vitale, Placido Rizzotto davanti alla foiba di Rocca Busambra
domenica, ottobre 05, 2008
Tg2 "Storie". I familiari di Placido Rizzotto e la Cgil chiedono che lo Stato s'impegni a recuperare i resti del sindacalista ammazzato dalla mafia
Nella puntata di sabato notte, il programma di Tg2 "STORIE" si è uccupato di Corleone e del sindacalista Placido Rizzotto, assassinato dalla mafia il 10 marzo 1948. Il giornalista Francesco Vitale, insieme al nipote di Rizzotto, al segretario della Camera del lavoro Dino Paternostro e ai giovani volontari dei campi di lavoro, si è recato su Rocca Busambra per riprendere l'imbocco della foiba, profonda 60 metri, dove è stato buttato il cadavere del sindacalista. E' la prima volta che che le telecamere di una Tv riprendono la foiba di Rocca Busambra. E dall'altare laico, accanto alla foiba, il nipote di Rizzotto, che si chiama Placido come lo zio, ha lanciato un appello: "Vogliamo che lo Stato s'impegni a recuperare i resti di mio zio per dar loro una giusta seoltura. Li cerchi negli archivi del tribunale o al fondo di questa foiba, poi si faccia l'esame del Dna e si renda finalmente giustizia a chi ha dato la vita per i contadini poveri e per la libertà e la democrazia in Sicilia". L'appello del nipote di Rizzotto è condiviso e sostenuto dalle Camere del lavoro di Corleone e di Palermo e dalla Cgil Sicilia. Nei prossimi giorni, Italo Tripi, Maurizio Calà e Dino Paternostro chiederanno di essere ricevuti dal presidente del Tribunale di Palermo.
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