La protesta che vogliamo portare avanti non si presta a nessuna strumentalizzazione politica: il nostro diritto allo studio non sta né a destra né a sinistra. Chiediamo una politica che tenga conto dei problemi reali: l’istruzione della futura classe dirigente è così importante che non ci si può perdere in discorsi di parte, tanto meno la si può affrontare in termini prettamente economici. I tagli ai fondi per la scuola manifestano una chiara mancanza di denaro nelle casse dello stato. Allora perché non frenare le spese interne riducendo il numero di coloro che approvano in un Parlamento strapieno o vacante (fate voi) decreti e disegni di legge ridicoli, inapprovabili e soprattutto destinati a impoverire la vera ricchezza delle risorse dello stato? LEGGI TUTTO
Marino Pasquale, Matteini Francesco, Palmeri Giuseppe, Marcellino Marika, Cannucio Giusy
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