Se lo scorso 16 ottobre il sindaco non ha voluto ricevere la Cgil senza una richiesta scritta, si è trattato solo di un gesto di stizza, dettato dal fastidio di vedere il suo “gabinetto” occupato dagli operai delle pulizie. Il primo cittadino, infatti, si era (improvvidamente) convinto che ad organizzare “l’invasione” pacifica del suo gabinetto fosse stato il sindacato. Ma sbagliare è umano. Da parte sua, l’assessore che aveva incontrato “amichevolmente” gli operai giura e spergiura di non avere mai chiesto a nessuno di cancellarsi dalla Cgil. Che, anzi, è l’unica organizzazione sindacale che a Corleone sta sui problemi ed è sempre pronta a difendere i lavoratori. Nessun pregiudizio nei confronti della Cgil, quindi, con la quale, anche nel recente passato, si sono affrontate e risolte alcune complesse vertenze (Ciclat insegna).
Con queste premesse, l’incontro di venerdì mattina tra l’amministrazione comunale di Corleone (erano presenti il sindaco Antonino Iannazzo, gli assessori Giuseppe Giandalone e Ciro Schirò) e la delegazione della Cgil (Giuseppe Di Stefano e Pietro Granà della Filcams di Palermo e Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro di Corleone) è filato molto più liscio di come le polemiche dei giorni scorsi avrebbero potuto far pensare. Su richiesta della Cgil, infatti, il sindaco ha assunto l’impegno di utilizzare le somme del ribasso d’asta per chiedere servizi aggiuntivi alla Ditta Ecoservice e, di conseguenza, aumentare le ore lavorative settimanali ai lavoratori (sia quelli dei locali comunali che quelli del Tribunale). Una procedura da attivare al più presto, anche perché è umiliante un contratto di 1 ora di lavoro al giorno per 5 giorni. Allora tutto a posto? Tutto a posto no, perché bisogna che alle parole (anche se scritte in un verbale) seguano i fatti. E che i fatti arrivino presto, perché i lavoratori non ce la fanno più…
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