giovedì, settembre 18, 2008
Scuola, il disagio e la protesta degli insegnanti contro i tagli del ministro Gelmini
PALERMO - Per capire il malumore che vien fuori dal mondo della scuola, e che ieri in Sicilia si è manifestato con la protesta in piazza, occorre guardare ai numeri. Per la Cgil i posti in meno quest'anno nella scuola siciliana sono 2.544 per i docenti e 162 per gli Ata. Una situazione destinata ad aggravarsi, è il timore, con gli ultimi provvedimenti decisi dal ministro Mariastella Gelmini che, secondo le stime dei sindacati, comporteranno nella regione il taglio di 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni.In quest'ottica, ieri hanno protestato le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola e Snals Confsal, con striscioni contro il ministro e la riforma che, secondo gli insegnanti, "taglierebbe posti di lavoro". La protesta è stata fatta coincidere con l'inizio della scuola per 811 mila studenti e 72 mila insegnanti siciliani.Vogliamo "cercare di scongiurare i tagli agli organici della scuola, soprattutto quelli pesantissimi al sostegno per i portatori di handicap - ha detto Angelo Prizzi, segretario regionale della Cisl scuola -verranno tagliati già quest'anno complessivamente 2.500 posti, di cui 900 sul sostegno. Questo aumenta il numero degli alunni per classe imponendo una diminuzione qualitativa del servizio"."Abbiamo richiesto - ha proseguito - l'intervento del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che ha parlato con il ministro. Se la riforma dovesse essere applicata nei termini indicati dal ministro Gelmini, in Sicilia verrebbero tagliati 15 mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. Siamo pronti a continuare nelle iniziative di protesta. La vertenza sarà lunga e difficile".
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