Egregio assessore Giovanni Iarda,
per giustificare l’assunzione di sua figlia Giuliana nell’Ufficio di gabinetto dell’assessore Antonello Antinoro, con un contratto di 57 mila euro l’anno, ha detto: «Mia figlia si è laureata al Dams di Palermo con 110 e lode, ha studiato all’Università di Barcellona, dove ha fatto la tesi. È vincitrice Erasmus, parla e scrive due lingue ed è esperta di informatica. Mi pare che abbia le carte in regola. Ripeto: non ci trovo niente di immorale. Non è stata violata alcuna legge».
Probabilmente, non è stata violata alcuna legge, ma che non ci sia nulla di immorale, egregio assessore, non lo deve dire. Quante ragazze e quanti ragazzi siciliani hanno gli stessi requisiti professionali di sua figlia, eppure non vengono assunti da nessuna amministrazione. Meno che mai con un contratto di 57 mila euro l’anno.
Chi le scrive, egregio assessore, ha una figlia che pure lei si è laureata al Dams di Palermo con 110 e lode. Inoltre, si è specializzata in regia cinematografica alla Scuola di Cinema di Milano, ha studiato a Madrid e Barcellona, parla e scrive lo spagnolo, ma non è stata assunta in nessun ufficio di gabinetto di nessun assessore…
Chi le scrive, egregio assessore, ha pure un figlio che si è laureato in Scienze Linguistiche all’Università Cattolica di Milano con 110 e lode, ha svolto tirocini in Francia e negli U.S.A., parla e scrive correttamente il francese e l’inglese, ma non è stato assunto in nessun ufficio di gabinetto di nessun assessore.
Vede che non basta avere le “carte in regola” per trovare un lavoro e per giunta ben retribuito?
Vuole un mio consiglio “Piccolo” “piccolo”? Non si arrampichi sugli specchi e, con un sussulto di dignità, rassegni le dimissioni! Tanto come moralizzatore della pubblica amministrazione non è più credibile.
Dino Paternostro
23 settembre 2008
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