A cura di Enrico Natoli
Ci può raccontare la nascita di "accadeinsicilia"? Che tipo di informazione poteva trovare un lettore nelle pagine del sito?
Faccio una premessa. A partire dalla metà degli anni novanta, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio ho deciso di integrare il mio impegno, prevalentemente di tipo storiografico, con una serie di inchieste sul terreno, su talune realtà della Sicilia, volgendo in particolare l’attenzione sulle aree orientali, da Catania a Gela, da Siracusa a Vittoria. In tali luoghi infuriavano in quel periodo guerre di mafia che sconfessavano il mito di una Sicilia “differente”. Sono stati quindi anni difficili, in cui mi trovavo a fare i conti con avvertimenti di ogni tipo. Raccoglievo gli esiti delle inchieste su libretti che mi venivano pubblicati da “La Zisa”, una casa editrice palermitana, condotta da Maurizio Rizza dell’Istituto Gramsci. E in quel contesto ho scoperto, a fine decennio, il web. Ho valutato le possibilità di comunicazione inedite che mi avrebbe potuto offrire tale strumento, quindi ho creato “Accadeinsicilia”, nel 2001. Sin dall’inizio la mia idea è stata di congiungere le due prospettive: quella storiografica e quella dell’informazione. Dalla prima è nata la sezione “Giuliano e lo Stato”, con altre che documentano l’immagine della Sicilia nei secoli della modernità. Dalla seconda sono scaturite le inchieste sul presente, a partire da quella sull’uccisione del giornalista Giovanni Spampinato. LEGGI TUTTO
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