Nonostante sia ormai finita l’estate, rimango tuttora ancorata all’esperienza più politicamente rilevante della mia vita: Corleone, il campo di lavoro sui terreni confiscati alla mafia. Perché a Corleone tutto diventa politica: l’arrivare, il partire e l’arrivare di nuovo, accompagnati dalle parole di un vicino, la partita di calcio in piazza, i compleanni in quelle case che, se per i volontari diventano subito le loro case, per i corleonesi sono ancora casa Grizzaffi (nipoti di Riina) e casa Provenzano. Perfino una cena nella pizzeria della piazza, i luoghi, la terra, le parole, i gesti: tutto ha una densità diversa che bisogna prima di tutto ascoltare per imparare a riconoscere e a rispettare. LEGGI TUTTO
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